Carlo Tarallo per ''La Verità''
in crescita giovanni toti
Agosto, Silvio mio non ti conosco: Giovanni Toti è pronto a lasciare Forza Italia per fondare un suo movimento. Si chiamerà «In Crescita! Toti presidente», e il governatore della Liguria ha già pronti due simboli, che La Verità ha ottenuto in anteprima. Uno ha una grafica più essenziale, con sfondo azzurro, scritte in bianco e freccia tricolore verso l' alto; il secondo è più variopinto, lo sfondo è blu, il contorno arancione, stesso colore della scritta centrale. La scelta avverrà presto: la scritta «Toti presidente», se da un lato è relativa alla sua ricandidatura a governatore della Liguria, nel 2020, potrà essere utile anche in caso di elezioni politiche anticipate.
L' alleanza con la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d' Italia di Giorgia Meloni è la prospettiva politica di Toti, che punta a diventare il punto di riferimento dell' elettorato moderato di centrodestra in fuga dal partito di Silvio Berlusconi.
Posizioni inconciliabiliIl quale, Berlusconi, stando a indiscrezioni raccolte dalla Verità, ha ormai messo in conto l' addio di Toti: a poco o nulla servirà la seconda riunione «tavolo delle regole», convocata dal vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, per giovedì prossimo, primo agosto.
Al tavolo siederanno lo stesso Tajani, Toti e Mara Carfagna (coordinatori nazionali del partito) e i capigruppo alla Camera, Mariastella Gelmini, e al Senato, Annamaria Bernini). Toti tornerà a chiedere l' azzeramento di tutte le cariche, a livello nazionale e locale, e primarie aperte a tutti per la scelta del nuovo segretario. Richieste che Berlusconi considera inaccettabili, come Toti sa perfettamente.
giovanni toti in crescita
«Al tavolo del primo agosto di Forza Italia», ha detto Toti, «ci sarò, con le mie proposte che non cambiano. Ci sarò a chiedere una rivoluzione. E vorrei che tutti andassero sul dizionario per leggere cosa significa rivoluzione: nuove regole, nuove frontiere, nuove facce, nuova governance, nuova linea politica. Significa costruire un partito nuovo, più largo, più attraente di quello che ha perso milioni di voti tra il 2009 e il 2019. Se ragioniamo di governance aperte, partecipazione, regole, io ci sarò sempre.
FEDELE CONFALONIERI GIOVANNI TOTI
Non ci sono se il tentativo è invece guadagnare la prima settimana di agosto», ha aggiunto il presidente della Liguria, «sperando che il caldo arroventato di queste ore freni per contrasto i bollenti spiriti del partito, per cercare di annacquare tutto in un lago di sudore, e rivederci a settembre per ricominciare tutto da capo. Del gioco dell' oca non si è stufato Toti, si sono stancati gli elettori di Forza Italia».
A chi gli ha chiesto se sia arrivato il momento dell' addio a Forza Italia, Toti ha risposto in maniera netta: «Se ne parlerà la prossima settimana».
«Il problema sono i voti»Il governatore ligure pensa che «il centrodestra debba riqualificarsi così come i bilanci degli enti pubblici e che alcune poste di bilancio, vedi gli alleati della Lega, vanno molto bene, e altre sono un po' più fragili, per cui o migliorano e cambiano o muoiono. Se qualcuno vuole cambiare ci sono, se qualcuno vuole morire declinerei l' invito. Il problema non è se Toti è dentro o fuori Forza Italia», ha insistito , «il problema è quanti elettori sono dentro e quanti sono fuori a Forza Italia. Perché Toti è un voto, quelli persi sono milioni».
giovanni toti marco bucci edoardo rixi matteo salvini
Che succederà adesso? In realtà, l' addio di Toti paradossalmente sarà una brutta notizia anche per la Carfagna. Nominata un mese e mezzo fa coordinatrice nazionale in tandem con il governatore della Liguria, quando Toti lascerà il partito anche la sua carica decadrà. «Un brocardo latino perseguita la Carfagna: simul stabunt simul cadent», spiega alla Verità uno dei massimi esponenti di Forza Italia. «Lei e Toti sono stati nominati insieme, e insieme cadranno».
Il ragionamento fila: appena Toti lascerà Forza Italia, inevitabilmente la sua carica di coordinatore nazionale sarà archiviata, così come quella della Carfagna. A quel punto, non ci sarebbero più ostacoli per la definitiva consacrazione dell' uomo che Berlusconi considera il suo unico braccio destro: Antonio Tajani.
matteo salvini giovanni toti
Il ruolo della CarfagnaL' ex presidente del Parlamento europeo, già nominato vicepresidente di Forza Italia dal Cavaliere nel luglio 2018, è stato riconfermato a Bruxelles ed è stato eletto presidente della Commissione parlamentare europea Affari costituzionali e capo della Conferenza dei presidenti di commissione.
Naturalmente, un ruolo di primo piano verrà comunque riservato a Mara Carfagna: la vicepresidente della Camera sta acquisendo una forte popolarità trasversale, ed ha affrontato la fase della scrittura delle regole, in coabitazione con Toti, con molto impegno, tentando di tenere insieme l' esigenza di rinnovamento del partito con la necessità di non penalizzare la classe dirigente storica di Forza Italia. Tonica e determinata, la Carfagna ha anche innovato la sua comunicazione social, con post ironici e di grande impatto.
giovanni toti in tuta con berlusconi
In realtà Berlusconi ripete sempre che vedrebbe benissimo Mara candidata a sindaco di Napoli, alle elezioni del 2021. La Carfagna è già consigliere comunale: nel 2016 si è candidata con Forza Italia ed è risultata la più votata in assoluto, con più di 6.000 preferenze.
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