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    TRAVAGLIO ASFALTA MINOLI: ‘’MASSIMA SOLIDARIETÀ A GUBITOSI, VITTIMA DI UNA FORMA PARTICOLARMENTE ODIOSA DI STALKING: QUELLA DEI RACCOMANDATORI MINOLATI’’


     
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    Marco Travaglio per Il Fatto Quotidiano

    Intervento di Giovanni MinoliIntervento di Giovanni Minoli Marco TravaglioMarco Travaglio

    Massima solidarietà al dg della Rai Luigi Gubitosi, vittima di una forma particolarmente odiosa di stalking: quella dei raccomandatori di Giovanni Minoli. Il pover'uomo, noto finora per discrezione e nervi saldi, non ne può più ed è sbottato in un'intervista a Panorama: "Minoli mi fa martellare da chiunque". Pare che gli stalker minoliani siano più molesti di Mancino col Quirinale.

    Il fatto che il loro beniamino sia in pensione da tre anni non li tange proprio, né che il suo contratto sia scaduto da un pezzo: una cosina da 2,5 milioni per celebrare il 150° dell'Unità d'Italia e, siccome siamo patriottici, anche il 151° e il 152°. Il povero Gubitosi dice di avergli proposto "un contratto come autore, senza Rai150 che ha esaurito la sua funzione. Ma lui voleva conservare il ruolo e la struttura". Un giocattolino di appena 70 persone facilmente riconvertibili su qualche altro progettino.

    Gubitosi LuigiGubitosi Luigi

    Tanto un anniversario si trova sempre: il centenario della Prima guerra mondiale (2014), il compleanno di una zia. Purtroppo l'arido Gubitosi ha risposto picche. E ha finito di vivere: "Ogni politico che incontro mi dice che Minoli è andato a farsi raccomandare". Esce di casa al mattino, si affaccia al chiosco dei giornali ed ecco spuntare un politico: "Caro dottore, proprio lei! Notizie per Minoli?".

    Bettino Craxi e Giovanni MinoliBettino Craxi e Giovanni Minoli

    S'infila in un bar per il caffè e ne sbuca un altro da dietro il bancone: "Direttore, a proposito: per quel contrattino a Minoli?". Prende il taxi e il tassinaro si svela: "Sono l'onorevole Tizio: la corsa è gratis, dottore, però lei mi tratta bene l'amico Minoli". Quando arriva in ufficio è già esausto.

    Alla Rai, si sa, quasi tutti hanno la targhetta col mandante e lo spingente, ma Minoli è oltre: è un sistema integrato della raccomandazione (Sir). Un raccomandato globale. E di larghe intese. Se Picasso conobbe il periodo blu e poi quello rosa, Minoli è passato dal craxiano al martelliano al berlusconiano al veltroniano al prodiano al montiano al renziano.

    minoliminoli GIANNI MINOLIGIANNI MINOLI

    Il capolavoro del periodo craxiano è la lettera del 3.5.1989: "Caro Bettino... in questi 10 anni ho prodotto molti dei programmi di Rai2 che hanno avuto più successo... Per questo ritengo che avrei potuto essere considerato un interlocutore nel momento dell'ennesima difficilissima scelta circa il destino della Rete 2... Non sono mai stato capace di spendere tempo nelle manovre di corridoio (sic, ndr) e nelle chiacchiere... Capirai lo sfogo ma anche l'amarezza di chi si sente a posto con la coscienza professionale e la lealtà politica, ma sempre scavalcato dai pregiudizi, dalle informazioni incomplete , tendenziose e forse cattive... Io credo di essere fatto così. Se servo, ci sono...".

    LETTERA DI MINOLI A BETTINO CRAXILETTERA DI MINOLI A BETTINO CRAXI

    Parafrasando Totò, il servo serve. Sempre. Appena Prodi andò al governo, Minoli gli allestì un'intervista con un incipit al curaro: "Il buon professore, il manager, il politico, l'uomo delle speranze on the road e dell'Antitrust, del liberalismo temperato e del federalismo fiscale. L'antidivo per eccellenza, il sorriso bonario e sereno, gli occhi roteanti e morbidi, parlano con le pupille, dialogano con le sopracciglia, comunicano con il cristallino. Le mani, più che gesticolare, dicono".

    LETTERA DI MINOLI A BETTINO CRAXILETTERA DI MINOLI A BETTINO CRAXI

    Nel 2011 governava ancora B. e il pronto intervento bipartisan di Amato & Letta (Gianni) lo salvò dalla pensione, come spiegò ai pm della P4 Mauro Masi, che parlava di lui con Bisignani: "Minoli mi veniva segnalato anche da Letta e quotidianamente da Amato".

    Ecco, quotidianamente. Nel 2012 arrivano i tecnici di Monti. E lui serve anche lì. "A fine anno - racconta Gubitosi - abbiamo rinnovato una convenzione con la Presidenza del Consiglio e ci siamo ritrovati, a nostra insaputa, l'indicazione di Minoli come consulente. Se avessimo firmato, gli avremmo rinnovato il contratto. Il testo concordato era un altro e la presidente Tarantola, a cui non sfugge nulla e legge tutto, fortunatamente se n'è accorta". La clausoletta era scritta in corpo 2, con l'inchiostro simpatico. Un Minoli è per sempre.

     

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