Da iltempo.it
marco travaglio
La tv e la stampa schierano i "picchiatori" contro Alessandro Orsini, il professore che con le sue analisi da molti definite pro-Putin ha mandato il cortocircuito il carrozzone dei talk show ormai tutti dedicati alla guerra in Ucraina.
A schierarsi in difesa dell'esperto di terrorismo della Luiss è Marco Travaglio con un editoriale che fa le pulci ai detrattori dei Orsini, che collabora per il Fatto. Il direttore domenica 10 aprile afferma che "non c'è giornale che non ospiti una rubrica fissa contro Alessandro Orsini". Tanto che è lecito domandarsi "che fastidio può dare un prof che per mezz'oretta a settimana, spalmata su due o tre talk show, stecca nel coro delle Sturmtruppen che cantano h24 marcette militari".
vespa
Insomma, quella di Orsini è una voce isolata nel coro del "pensiero unico del riarmo". Orsini "dà noia perché, anche quando lo menano in cinque (cioè sempre), la gente ascolta lui e non i picchiatori. Quindi non basta strappargli il contratto, sbeffeggiarlo e linciare chi-come Bianca Berlinguer - osa invitarlo senza farlo bombardare: va proprio eliminato", scrive Travaglio che ricorda la vicenda della collaborazione retribuita con Rai3, saltata dopo le polemiche.
GIANNI RIOTTA
Travaglio attacca Bruno Vespa che a Repubblica ha detto di non invitare Orsini gratis o a pagamento, anche perché "il budget ospiti di Porta a Porta è la mensa della Caritas, gli opinionisti non sono mai stati pagati". "Tranne Scattone e Ferraro, gli assassini di Marta Russo, pagati 260 milioni di lire nel '99 per un'esclusiva al Tg1 e a Porta a Porta", è il commento velenoso di Travaglio.
Che attacca il direttore di Rai3 Franco Di Mare secondo cui Orsini è "l'accademico posseduto". Parla "lui che fece una serata per la Pampers lanciando una finta edizione del Tg1", scrive Travaglio che riserva uno strale a Gianni Riotta che ha annoverato tra i filo-russi anche Lucio Caracciolo, direttore di Limes e ospite fisso di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7. "Johnny", così lo chiama, ha espresso sui sociale un concetto abbastanza tortuoso: "Caracciolo diventa per Travaglio e il Fatto-Tass portabandiera dei Putinversteher con il perenne bla bla su peccato originale Occidente. Peccato davvero, ma la deriva era visibile da anni ormai". Il commento è al curaro: "La deriva di sapere di cosa parla, ma soprattutto di saper leggere e scrivere".
franco di mare foto di bacco
ORSINI
"Non ci metterei mai piede". Alessandro Orsini sceglie la sua pagina Facebook per lanciare un messaggio, anzi una risposta categorica a Bruno Vespa. Intervistato da Repubblica, il conduttore di Porta a porta non era stato affatto tenero con il professore, nell'occhio del ciclone (televisivo) per le sue dichiarazioni sulla guerra in Ucraina considerate da molto in odor di "filo-Putinismo".
travaglio
"È un mio difetto, ma non l'ho mai ascoltato - premette il conduttore -. Se è vero quello che leggo, no, non lo avrei invitato. La pandemia ci ha insegnato quanti danni può fare una informazione distorta. L'estremismo No Vax portato in televisione ha sulla coscienza tante anime fragili. Con la guerra non si può commettere lo stesso errore. È in gioco la civiltà occidentale, la libertà per cui si sono battuti i nostri padri. Da una legittima critica agli errori degli ucraini in passato, non si può passare al né né tipico di troppi italiani".
ORSINI
Risposta piccata di Orsini: "Caro Dottor Bruno Vespa, ci tengo a farle sapere, molto rispettosamente, che non metterei piede nella sua trasmissione per nessun motivo al mondo. Quanto ai suoi inviti alla corretta informazione, sempre rispettosamente, le confesso che guardo Porta a Porta soltanto quando mi perdo le ultime dichiarazioni del governo (di turno)". Polemico e puntuto, non c'è che dire. D'altronde, Orsini ha ormai dimestichezza con la comunicazione televisiva.
Ospite di Accordi e Disaccordi, ha detto nuovamente la sua sull'Ucraina lanciandosi in una fosca profezia: "Stiamo preparando la Terza Guerra Mondiale per i nostri bambini. Non sono tanto preoccupato per me stesso, se devo morire in una guerra lo posso accettare. Sono preoccupato per i nostri figli. Se non scoppierà a causa dell'Ucraina, la terza guerra scoppierà tra 5 o 10 anni. Le dinamiche che portano le grandi guerre in Europa sono sempre le stesse. Se entriamo nell'ottica che Putin è un criminale che vuole invaderci tutti, se la terza guerra mondiale non scoppierà adesso per l'Ucraina, scoppierà per i paesi baltici o per la Finlandia"
vespa ALESSANDRO ORSINI A CARTABIANCA