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    TRE SI ALLEA CON SKY PER LA TV SUGLI SMARTPHONE - VENETO BANCA SI FA UNA COMMISSIONE SULLO SCANDALO MOSE - IL FONDO STRATEGICO ESCE DEFINITIVAMENTE (O QUASI) DA GENERALI


     
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    1. GENERALI LIBERATA DALLE PRESSIONI TECNICHE

    mario greco mario greco

    L.G. per il “Sole 24 Ore” - «Il Fondo strategico italiano ha concluso a tutti gli effetti l'attività su Generali». L'amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, ha commentato così a margine dell'assemblea Abi la valorizzazione del pacchetto detenuto nel Leone di Trieste. Il 2,6% che residua è infatti oggetto di «una vendita a termine».

     

    Vendita che, tuttavia, seppure non formalmente eseguita perché la Cdp può sempre richiamare i diritti di voto legati a quei titoli, sarebbe in sostanza avvenuta. Pare infatti che nelle ultime settimane molte delle posizioni speculative che avevano come sottostante quel pacchetto, sul quale appunto erano stati montati i contratti a termine, siano state chiuse. In conseguenza di ciò quei titoli sarebbero finiti per lo più nel portafoglio di investitori "classici" della banca intermediaria liberando così il titolo Generali da quella pressione "tecnica" che spesso lo ha tenuto ancorato attorno ai 16 euro. A questo punto c'è chi immagina che le azioni possano muoversi principalmente sull'onda dei fondamentali più che in scia alla speculazione "short".

     

    1. VENETO BANCA FA DIGA SUL MOSE

    VINCENZO NOVARI VINCENZO NOVARI

    Ma.Fe. per il “Sole 24 Ore” - Una commissione d'inchiesta in Veneto Banca sullo scandalo-Mose. Meglio, «una ricognizione analitica dei rapporti con le persone coinvolte nell'inchiesta», per usare le parole del presidente, Francesco Favotto. L'operazione chiarezza si accompagnerà a un approfondimento sui rapporti con Palladio: la partecipazione nella finanziaria, insieme a quelle in Est Capital e Ferak (cui fa capo il 2,2% di Generali), ha detto Favotto, sarà ceduta il più presto possibile, non appena il prezzo sarà considerato accettabile.

     

    Segni di un (profondo) rinnovamento in corso, tiene a sottolineare il presidente, ricordando che dall'insediamento del nuovo board non sono trascorsi neanche 100 giorni. E Bim? «Il procedimento di cessione non è stato interrotto», ha dichiarato in settimana il docente prestato alla banca, confermando che – Bce permettendo – l'autonomia è sacra. Anche perché nessuna delle otto banche sondate da Goldman Sachs per un eventuale matrimonio (Bnp, Agricole, Bbva, Santander, Ubi, Banco, Bper oltre a PopVicenza) per ora sembra interessata al grande passo.

    AVV SERGIO EREDE AVV SERGIO EREDE

     

    1. L'ABI NEL SEGNO DEL CAMBIAMENTO

    R.Fi. per il “Sole 24 Ore” - Un ingegnere con una carriera tutta internazionale al vertice dell'Abi. È Flavio Valeri, romano classe 1964, da ieri vice presidente dell'associazione delle banche italiane: master in Business administration ad Harvard, un passaggio in Boston Consulting, nel 1994 entra nella divisione Equity Capital Markets, prima a Francoforte e poi a Londra, di Deutsche Bank, quindi passa in Merril Lynch come responsabile delle attività in Germania, Austria e Svizzera a Francoforte; da ottobre 2008 Valeri è Chief Country Officer di Deutsche Bank in Italia, oggi tra i principali partner di Poste, Sace e Cassa Depositi e Prestiti.

     

    VINCENZO CONSOLI VINCENZO CONSOLI

    Valeri, che affiancherà il presidente Antonio Patuelli (ieri riconfermato al vertice dell'associazione) e gli altri vice Roberto Nicastro, Gian Maria Gros-Pietro, Miro Fiordi, Giuseppe Ghisolfi, era già nell'esecutivo Abi, ora la "promozione": un segno di internazionalizzazione per le banche italiane .

     

    1. IOR E L'«ANTAGONISMO» DEGLI ITALIANI ESCLUSI

    Ca.Mar. per il “Sole 24 Ore” - Si è persa traccia degli italiani nelle finanze vaticane dopo la maxi riforma? «C'è tristezza e un po' di antagonismo in alcuni ambienti, questo e' sicuro», commenta il prefetto-cardinale George Pell, capo in testa delle finanze pontificie in un'intervista al Boston Globe rispondendo alla domanda se riscontra in queste ore dei contraccolpi da parte di una presunta vecchia guardia italiana (per la verità da tempo ridotta al lumicino, soppiantata in buona parte dagli americani).

     

    MASSIMO CAPUTI MASSIMO CAPUTI

    Un italiano entrerà nel board dello Ior, assicura, ma il «super-ministro» delle Finanze aveva parlato chiaro: «La Chiesa universale non è il Vicariato di Roma», chiudendo così un'era, che per la verità non ha sempre visto gli italiani al comando: a lungo il boss delle finanze è stato il vescovo americano Paul Marcinkus. Ora comanda la lobby anglo-maltese? «Questa e' roba da Alice nel paese delle meraviglie!»

     

    1. IL CLUB SPOGLI-EREDE INVESTE IN UNA SOFTWARE HOUSE

    C.Tur. per il “Corriere della Sera” - Primo affare già deliberato e in via di conclusione per White Bridge, il club di private equity tenuto a battesimo un anno fa da un gruppo di amici e investitori, spesso facoltosi, con percorsi professionali diversi ma solide relazioni reciproche. Come l’avvocato Sergio Erede (azionista con il 7%) e Ronald Spogli, l’ex-ambasciatore a Roma dell’amministrazione Bush, che siede nel cda della White Bridge in rappresentanza del pacchetto (10,5%) della sua Fargo investments.

     

    MARCO TRONCHETTI PROVERA SUL PALCO SERATA CALENDARIO PIRELLI MARCO TRONCHETTI PROVERA SUL PALCO SERATA CALENDARIO PIRELLI

    O ancora come gli ex-capi di Bc partners Francesco Loredan (42%) e Antonio Belloni (2%), per passare all’ex-ceo di Interpump, Giovanni Cavallini (7%), e Clemente Corsini (14%). Nel carniere del private equity guidato dai due amministratori delegati Marco Pinciroli e Stefano Devescovi, che investirà nell’operazione 27 milioni, finirà una quota del 35% della Gs holding, la controllante del gruppo lucchese Tagetik software. Parte delle azioni verrà da un aumento di capitale per dare più munizioni alla crescita dell’azienda e il resto del pacchetto (per un controvalore vicino a 20 milioni) sarà ceduto dalla famiglia di Pierluigi Pierallini, presidente e fondatore della Tagetik.

     

    Il gruppo con base a Lucca ha attività dirette in Usa, Francia e Gran Bretagna, presenza commerciale in 20 paesi e oltre 600 clienti ( tra gli altri Unicredit, Telecom, Astaldi, Rai Mediaset). Tagetik è specializzata nel software per la finanza. Ossia per gestire budget, reporting, pianificazione e bilanci. L’apporto di White Bridge serve a sostenere una ulteriore espansione sui mercati internazionali che già concorrono per oltre 50% ai ricavi consolidati.

     

    1. NUOVO LOOK PER LE LIBRERIE MONDADORI

    Nuovo look e nuovi investimenti per le librerie Mondadori. A meno di un anno da loro insediamento alla guida di Mondadori Retail, come è stata ribattezzata la più grande catena del settore (600 tra punti vendita tradizionali e multicenter per un fatturato di 220 milioni), il presidente Mario Resca e l’amministratore delegato Mario Maiocchi presentano il piano di sviluppo. Nonostante un mercato ancora in calo di oltre il 6%, gli scontrini-libri staccati dai negozi del gruppo riprendono la crescita: +3,4%. Merito della strategia di investimenti su cui il vertice insisterà, con il rinnovo dei brand e dei negozi e continue nuove aperture: 42 quelle previste solo per il 2014.

    George Pell George Pell

     

    1. A BANCA GENERALI IL RAMO PRIVATE DI CREDIT SUISSE

    Da “La Stampa” - Credit Suisse cede a Banca Generali il ramo d’azienda delle attività di private banking «affluent» e «upper affluent» in Italia. L’operazione comprende contratti di agenzia di circa 60 promotori di Credit Suisse Italy - cui sono riconducibili a oggi masse in gestione per oltre 2 miliardi - e il prezzo, che sarà compreso tra 47 e 50 milioni di euro, verrà determinato alla data di efficacia della cessione, prevista per il prossimo novembre.

     

    Banca Generali, approfittando delle condizioni favorevoli di mercato con i tassi ai minimi, finanzierà l’acquisizione in larga parte con un prestito e per il residuo con mezzi propri. «Quest’operazione - spiega l’amministratore delegato del gruppo Piermario Motta - ci permette di scandire ulteriormente lo straordinario percorso di crescita che stiamo portando avanti nel Paese».

    [r. e.]

     

    1. PRELIOS CEDE IL PORTAFOGLIO DI OLINDA PER 300 MILIONI

    Prelios sgr ha raggiunto per conto di Olinda un accordo vincolante con Axa Real Estate e Apollo European Principal Finance Fund II (un fondo di Apollo Global Management) per la vendita dell’intero portafoglio immobiliare residuo di Olinda, fondo comune d’investimento immobiliare gestito da Prelios sgr. L’operazione dovrà essere completata entro la data di scadenza di Olinda, fissata al 31 dicembre 2014. L’accordo raggiunto prevede la cessione in blocco degli immobili di Olinda a un prezzo complessivo di 303 milioni di euro. Il prezzo concordato corrisponde a uno sconto pari al 28% rispetto al valore di Olinda stabilito al 31 dicembre 2013.

     

    Il fondo Olinda, collocato nel 2004 con un portafoglio iniziale di 42 asset per un valore di mercato complessivo di 743 milioni di euro, conta oggi su un patrimonio residuo di 26 immobili suddivisi tra negozi, strutture commerciali e cinema multisala, principalmente distribuiti distribuiti tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lazio.[r. e.]

    George Pell George Pell

     

    1. PER «3» ACCORDO CON SKY LA TV È SEMPRE PIÙ «MOBILE»

    Da “Il Giornale” - Accordo commerciale sui contenuti tra Sky e «3», società controllata da Hutchison Whampoa e guidata da Vincenzo Novari. Dopo un periodo di prova in sordina, il pacchetto sarà ora venduto in circa 200 negozi a marchio «3» per poi estendersi a tutta la rete retail della società di tlc composta da 1.500 punti vendita. La crescita degli smartphone fa dunque da volano per la diffusione dei contenuti e Sky, nonostante l'accordo con Telecom, stringe partnership anche con altre società di Tlc desiderose di vendere insieme ai loro servizi anche contenuti video di qualità.

     

    Quella con «3» è comunque la prima offerta commerciale del genere se si esclude quella che lega Fastweb e la stessa Sky sulla telefonia fissa. «3», dal canto suo, ha assicurato che l'accordo è di vecchia data e non si tratta dunque di una repentina ripicca di Sky dopo che Telefonica, principale azionista di Telecom, ha siglato un accordo con Mediaset per l'acquisto dell'11% della piattaforma pay tv Premium. Con 39 euro al mese sono previsti uno smartphone di fascia alta, voce, sms, 1 Gb di collegamento dati e la tv di Sky. E con 10 euro in più si può scegliere tra pacchetto cinema, sport o calcio.

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