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    “SPERIAMO DI NON ANDARE IN RECESSIONE” – TRIA ESCE DALL’ECOFIN SCONSOLATO E OFFRE UNA MEGA SUPERCAZZOLA: “ACCORDO O NON ACCORDO, NON È QUESTO CHE INFLUENZA. CERTO CHE TROVARSI IN RECESSIONE METTE PUNTI A FAVORE DI UN SOSTEGNO ALL'ECONOMIA MA PONE DEI PROBLEMI PER I CONTI PUBBLICI” – MA IL GOVERNO NON AVEVA PRESENTATO UNA PREVISIONE DI CRESCITA ALL’1,5%? – VIDEO


     
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    Nicola Barone per www.ilsole24ore.com

     

    GIOVANNI TRIA VALDIS DOMBROVSKIS GIOVANNI TRIA VALDIS DOMBROVSKIS

    «Preferirei che l'economia non andasse in recessione, accordo o non accordo con la Ue, non è questo che influenza. Certo che trovarsi in recessione mette punti a favore di un sostegno all'economia ma certamente pone dei problemi per i conti pubblici. 

     

    Speriamo di non andare in recessione e di fare una manovra che ostacoli il rallentamento dell'economia». Il ministro dell’Economia Giovanni Tria tira le somme a conclusione della riunione Ecofin confermando il passaggio di fase per l'Italia. Ora come ora è «normale» che il Tesoro lavori sulle soluzioni tecniche anche se poi il lavoro del governo è «collettivo».

     

    giovanni tria ministro dell economia giovanni tria ministro dell economia

    Sulle «varie soluzioni» allo studio non arrivano dettagli e alla richiesta di chiarire come sia possibile conciliare il peggioramento del deficit strutturale previsto con la necessità di “migliorare” i saldi preservando la risposta risulta interlocutoria («non è che bisogna arrivare a quei numeri, ci sono varie possibilità, ne stiamo discutendo»). 

     

    luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria

    Le priorità di politica economica «vanno salvaguardate altrimenti non c'è il governo». In ogni caso «i tempi non sono lunghi ovviamente, esistono tempi ben precisi e sono stretti» per evitare la procedura. Quanto al menù della manovra quota 100 resta una priorità così come lo è il reddito di cittadinanza, «attualmente stiamo studiando i disegni di legge e ancora non è definito il costo delle misure: abbiamo accantonato i fondi poi è chiaro che una valutazione attenta del costo è possibile solo quando ci saranno i disegni di legge». 

     

    DI MAIO SALVINI DI MAIO SALVINI

    Il punto allo stato è «di andare incontro alle esigenze e alle richieste della Commissione europea per poter evitare la procedura conciliando le priorità e le riforme del governo che vanno preservate con l'avvicinamento alle necessità secondo le regole Ue».

     

    Da Roma intanto filtra la notizia che il ministro dell'Economia potrebbe riferire in commissione Bilancio alla Camera intorno alle 19. Sarebbe questo l'esito del confronto tra i gruppi parlamentari dopo la richiesta delle opposizione di chiarimenti sulla trattativa con l'Ue e la rimodulazione del deficit. 

     

    Secondo quanto riferito dai deputati il presidente Borghi ha contattato il sottosegretario

    Giorgetti impegnato a verificare la disponibilità del ministro o di un altro rappresentante dell’esecutivo giallo-verde.

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