Giulia Zonca per la Stampa
asia argento
Il vocabolario affoga tra le denunce, scricchiola mentre gli accusati impugnano le differenze tra avance non desiderata e molestia sessuale e le donne ribadiscono che qualsiasi gesto o invadenza che le abbia messe a disagio rientra nella definizione di aggressione. Che sia diretta al corpo o alla serenità.
Non c' è bisogno di aggiornare il dizionario perché più si allarga la protesta e più è ovvio che è una questione di potere, non di sesso. Non sono deprimenti maniaci, ma persone importanti convinte che denigrare chi conta meno di loro sia lecito. Anzi sia incluso nei benefit della carica.
Fino a che il #meetoo, lanciato dopo che Asia Argento ha accusato Hollywood di machismo strafottente, è rimasto nel mondo dello spettacolo c' era sempre qualcuno che alimentava il subdolo, quanto scontato, teorema del silenzio-assenso in nome della carriera. Ora che le accuse contaminano ogni ambiente la vera dinamica del problema è ancora più evidente.
hope solo blatter
Hope Solo non aveva alcun bisogno di piegarsi a degli approcci maldestri per avere successo. Portiere della nazionale di calcio americana, là dove il pallone al femminile vende più di quello maschile, ma paga ancora meno, ha vinto due ori olimpici più un Mondiale eppure quand o nel 2013 si è sentita palpeggiare il sedere da Sepp Blatter, prima di salire sul palco del Pallone d' Oro, non ha saputo che dire.
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E infatti non ha detto niente. La ragazza, tra l' altro, è una che non sta mai zitta e nemmeno tranquilla: ha a suo carico un' accusa di violenza domestica ai danni della sorella, poi ritirata. È stata pure squalificata dalla federazione per aver descritto le svedesi come «un gruppo di codarde». È una ribelle che racconta di essere rimasta paralizzata da quel pizzicotto e di aver atteso un confronto diretto che non è mai arrivato.
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Blatter, oggi in disarmo, allora l' uomo chiave del calcio, respinge l' incriminazione: «Insinuazione ridicola». La ginnasta Aly Raisman, in una lunga intervista che va in onda oggi a «60 Minutes», parla proprio di «abusi» ed elenca le nefandezze a carico del dottore che seguiva la squadra, nome già fatto dalla collega Maroney. Le due insieme hanno vinto svariati ori olimpici: non avevano certo necessità di essere promosse da un medico e comunque si sono tenute per loro il trauma perché si sentivano «manipolate».
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Tra una vile palpata e un abuso, ovvio, passa una grande differenza, ma la diversità della colpa non toglie che entrambe le situazioni siano figlie della stesso errore. Certi uomini potenti, o anche solo in una posizione di rilievo, si sento liberi, persino legittimati dal ruolo a comportarsi così. Cioè male. In Svezia quasi 500 attrici, in gran parte dell' Opera Reale, hanno descritto il mondo del teatro che frequentano come «continua prepotenza».
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Colleghi ubriachi che si strusciano e poi sostengono di non ricordare nulla, gente che offre passaggi ambigui, scene truci nei bagni e una solidarietà totale nel derubricare ogni cattiva condotta. La ministra della cultura si è detta scandalizzata, quella degli esteri ha risposto che pure nel suo giro funziona allo stesso modo: a un meeting dell' Unione Europea le hanno messo le mani addosso. Per aggiungere altri numeri alla rivolta contro l' indecenza, settemila donne del mondo dell' arte hanno rieditato una campagna del 1980 firmata da Jenny Holzer, con lo slogan «Abuse of Power Comes As No Surprise».
In effetti gli abusi di potere non sono una novità, ma le denunce sì. E arrivano pure dagli uomini: uno degli storici dottori del rivoluzionario «E.R.», il celeberrimo Ciccio della serie tv, denuncia un potente produttore. Pure Tripadvisor mette il bollino rosso agli alberghi e sembra una deriva pericolosa, perché le critiche finte ai ristoranti sono pratica diffusa e le denunce di comportamenti scorretti, se inventate, avrebbero ben altre conseguenze.
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Eppure anche qui è il tentativo di riabilitarsi davanti all' ennesimo sopruso: il portale ha cancellato il giudizio di una cliente che riportava la violenza subita da un addetto alla sicurezza di un hotel. Strizzare il vocabolario a caccia dei distinguo è inutile, meglio smettere di chiedersi perché le denunce arrivano solo ora e iniziare a cambiare la cultura distorta che le ha provocate.
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