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    TRISTE, SOLITARIO E... NADAL - "RAFA SEMBRAVA MIKE TYSON, PER FORTUNA NEL TENNIS I CAZZOTTI SONO SOLO METAFORICI" - MASSIMILIANO GALLO (IL NAPOLISTA) SULLA SCONFITTA DEL MAIORCHINO NELLA SUA ULTIMA PARTITA IN CARRIERA, CONTRO L'OLANDESE VAN DE ZANDSCHULP: "ORA BASTA, QUALCUNO LO FERMI. NON CE LA FACCIAMO A VEDERLO RIDOTTO COSI'. PERCHÉ NON È GIUSTO RIVEDERE DA CASA IN LUI IL BRACCINO TREMEBONDO DEI TORNEI AMATORIALI. INCAPACE DI BUTTARE LA PALLINA OLTRE LA LINEA DEL SERVIZIO AVVERSARIO. COME A QUALSIASI 40ENNE CHE VA A GIOCARE DOPO LE SUE ORE DI LAVORO. GAME OVER E COSI' SIA"


     
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    Massimiliano Gallo per www.ilnapolista.it

     

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    C’è qualcosa di più triste dell’ultima esibizione del campione che fu? Probabilmente sì, ma non ce ne sono molte. Nella notte tra sabato e domenica abbiamo assistito al patetico ritorno di Mike Tyson sul ring. A 58 anni suonati, malmenato dallo youtuber Jake Paul. Oggi ci è toccato assistere a Nadal (di anni ne ha 38) in inedita versione tremebonda. Bisognerebbe vietarle queste esibizioni. Perché sì, è vero, quel che resta è la carriera.

     

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    Ma quell’ora e qualcosa lascia comunque il segno. Un’oretta e più in cui ci è toccato vedere Nadal perdere in Coppa Davis dall’olandese van de Zandschulp il cui volto era tutto un programma. Mai, nella sua vita, avrebbe immaginato di vincere uno scambio da fondo campo sulla diagonale rovescio contro il dritto di Rafa. Che in altri tempi, in altre epoche, lo avrebbe scaraventato fuori dal campo modello cartoni animati. Oggi all’olandese bastava buttare la palla dall’altra parte una, due, tre volte, tanto quel signore con la fascia in fronte prima o poi l’avrebbe buttata fuori o in rete.

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    NADAL, CI È TOCCATO VEDERE ANCHE DUE DOPPI FALLI CONSECUTIVI

    Il tempo passa, scorre inesorabile. La persona è la stessa. L’atleta no. Di quel Nadal cannibale non è rimasto più nulla. Ora basta, qualcuno lo fermi. Perché non è giusto rivedere da casa in lui il braccino tremebondo dei tornei amatoriali. Incapace di buttare la pallina oltre la linea del servizio avversario. Come a qualsiasi quarantenne che va a giocare dopo le sue ore di lavoro. A un certo punto, ci siamo dovuti sorbire persino due doppi falli consecutivi.

     

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    Nadal somigliava maledettamente a Mike Tyson. Per fortuna nel tennis i cazzotti sono solo metaforici. Ma il lancio dell’asciugamano ci sarebbe stato tutto. Non era giusto che noi stessimo lì a vedere Nadal preso a pallate da un olandesone numero 80 del ranking mondiale. Che appena due anni fa (non quindici) al Roland Garros era stato malmenato da Rafa.

     

    Il tempo passa. Nadal ha perso. Con lui, la Spagna ha smarrito il primo punto in Coppa Davis. Ora fermate Rafa. Basta. Non ce la facciamo a vederlo ridotto così. Game over e così sia.

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