Estratto dell’articolo di Luca Cifoni per “il Messaggero”
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I Comuni del Sud partecipano ai bandi del Pnrr: quelli con meno di 30 mila abitanti lo fanno persino con maggiore assiduità rispetto alla media italiana. Però se ne aggiudicano meno. Se poi si guardano i numeri del recente passato, emerge un'ulteriore conferma delle criticità: gli enti meridionali impiegano quasi tre anni per completare un'infrastruttura sociale (come ad esempio una scuola, un parco, un impianto sportivo): sono nove mesi in più rispetto alla media italiana e un anno e mezzo in più rispetto ai Comuni del Nord-Ovest. Le difficoltà dipendono in larga parte dall'indisponibilità di personale specializzato in grado di gestire le varie fasi dei lavori e portare a termine i progetti.
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[…] restano più accentuate le difficoltà delle Regioni meridionali, che in realtà dovrebbero usare questa opportunità per accorciare le distanze. I problemi si manifestano in modo particolare proprio sulle opere di media dimensione, quelle che prevedono investimenti che vanno da 150 mila euro a un milione. Dove nascono i ritardi?
Soprattutto nelle fasi iniziali di affidamento dei lavori, che risultano rallentate dal fattore umano, ovvero dalla carenza di personale tecnico specializzato. I divari si accumulano già in partenza, visto che per completare la fase di pre-affidamento le amministrazioni meridionali impiegano mediamente oltre undici mesi, contro i sette del Centro, i sei e mezzo del Nord-Est e i quattro e mezzo del Nord-Ovest.
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Tempi più lunghi al Sud anche per l'affidamento e la durata dei cantieri, mentre le cose migliorano un po' nella fase conclusiva. Un indicatore molto utile è quello che deriva dal confronto tra i tempi previsti nella fase di affidamento e quelli effettivamente impiegati. Complessivamente nei territori meridionali il ritardo registrato è di 251 giorni (ovvero otto mesi) di cui 135 dovuti all'esecuzione e 116 alla conclusione. Valore che si rivela più che doppio rispetto alla media nazionale che è di 122 giorni.
Questa situazione è collegata al mancato ricambio di personale, che ha impedito alle amministrazioni di dotarsi delle competenze necessarie. Lo dimostra anche l'analisi per età e titolo di studio: la percentuale di dipendenti under 40 negli enti locali è solo del 4,8% nel Mezzogiorno, contro il 10,2% nel Centro-Nord; solo il 21,2% dei lavoratori comunali del Mezzogiorno è laureato (28,9% nel Centro-Nord). […]
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