ISTAT
Gabriele De Stefani per “la Stampa”
Un errore di calcolo e l'Istat deve rifare i conti: il Pil nominale nel 2021, l'anno della grande ripartenza, non era cresciuto del 7,5%, ma del 7,1-7,2%.
Che cos' è successo? L'Istituto aveva considerato valori troppo bassi per i prezzi delle importazioni di gas che, per ragioni statistiche, vengono usati come deflattori del valore del Pil: sottovalutate le quotazioni del metano schizzate alle stelle già nella parte finale dello scorso anno, bisogna rifare i conti.
DANIELE FRANCO E MARIO DRAGHI
Un Pil nominale più basso significa anche una variazione del rapporto tra prodotto interno lordo e debito pubblico: la discesa non è dal 155,3 al 150,4%, ma si ferma circa al 151%, secondo le stime di Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici della Cattolica.
Una variazione che, con i paletti europei sulla finanza pubblica sospesi, sarà indolore. Non cambiamo invece il +6,6% del Pil reale e il rapporto deficit-Pil al 7,2%, dopo il 9,6% del 2020.
La correzione dell'Istat arriva mentre il governo inizia a stringere sul Def, il Documento di economia e finanza che l'esecutivo deve presentare entro il prossimo 10 aprile («chiuderemo entro la fine del mese» assicura la viceministra del Tesoro Laura Castelli).
maria cecilia guerra.
In un contesto inevitabilmente dominato dalle incertezze: «Quest' anno è particolarmente difficile scrivere il Def, sicuramente dovremo rivedere al ribasso la crescita dal 4% al 3% circa» dice la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra.
Il ministro Daniele Franco in audizione al Senato spiega che servirà ancora una manovra espansiva, con risorse destinate al mondo produttivo in difficoltà per il caro-energia esasperato dalla guerra: «Nel programma di stabilità 2022 sarà messo a punto il quadro previsivo e macroeconomico di finanza pubblica e saranno considerati i fattori di rischio legati al conflitto in Ucraina.
laura castelli 1
Nel complesso abbiamo già autorizzato interventi per 19 miliardi di euro, di cui 14 per i primi due trimestri di quest' anno - aggiunge Franco -. Ora stiamo valutando nuove misure per le imprese, anche considerando il quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato adottato dalla Commissione europea per sostenere l'economia in questa fase.
URSULA VON DER LEYEN MARIO DRAGHI
Sono contemplati interventi per esigenze di competitività e misure compensative per i costi dell'energia che sembrano in linea con quanto messo in campo dal governo italiano».
Secondo le stime potrebbero liberarsi altri 10 miliardi di euro da destinare a famiglie e imprese colpiti dal caro energia e dagli effetti della guerra Il Tesoro guarda in direzione di Bruxelles anche sul fronte della sospensione del Patto di Stabilità che, sottolinea Franco, «la Commissione sta valutando con grande attenzione di mantenere anche per il 2022».
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«C'è bisogno che l'Europa capisca che ci vogliono delle risorse fatte a debito comune europeo - aggiunge Castelli -. Questo è molto importante per la tenuta finanziaria dell'Europa e dell'Italia. Sono certa che la strada si troverà e sarà positiva.
È in corso un dialogo continuo con Bruxelles, che spero ci permetta di non pensare solo a risorse nazionali per far fronte a questo momento, e che mi auguro riprenda la consapevolezza di dover fare insieme che era nata durante il periodo più difficile della pandemia».
URSULA VON DER LEYEN MARIO DRAGHI - GLOBAL HEALTH SUMMIT
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