• Dagospia

    TRUCCO O PARRUCCO? - PER L’AVVOCATO DELLA JUVE CHIAPPERO “E’ POSSIBILE PATTEGGIARE SENZA AMMETTERE LA COLPA” - PER BONUCCI E PEPE QUALCHE SPIRAGLIO DI LUCE E LA SPERANZA DI UN PROSCIOGLIMENTO - PER IL DIFENSORE POTREBBE CAMBIARE L’ACCUSA: DA ILLECITO A OMESSA DENUNCIA? - CONTE SEMPRE A RISCHIO STOP DI UN ANNO - GIALLO SULLE PRESUNTE REPLICHE RAZZISTE A UN TIFOSO ARABO DELLA JUVE SULLA PAGINA FACEBOOK DELLA FICG…


     
    Guarda la fotogallery

    Luca De Carolis per Il Fatto

    Niente patteggiamento, in una giornata di trattative, voci contrastanti e scene grottesche. Ma la fortissima sensazione di un dibattimento pro-Juventus. Perché la procura federale è parsa in grande affanno, e i giudici della Disciplinare hanno diversi dubbi, su quei tre anni e sei mesi di squalifica chiesti dal procuratore capo Palazzi per il bianconero Leonardo Bonucci, accusato di illecito sportivo per la presunta combine in Udinese-Bari del 9 maggio 2010 (3-3).

    BONUCCIBONUCCI

    La stessa gara per cui è coinvolto un altro juventino, Simone Pepe, che rischia un anno di squalifica per omessa denuncia. Ieri mattina c'erano tutti e due, nell'aula del processo al Foro Italico, a Roma, assieme al direttore generale della Juventus, Beppe Marotta e ai loro legali. Ne sono usciti senza accordi. Ma con diverse speranze in più. Perché il proscioglimento, per entrambi, non è più un miraggio.

    L'unica certezza è che, nella seconda e ultima giornata di dibattimento del processo sul filone di Bari, a dominare sono state le indiscrezioni che rimbalzavano fuori dell'aula del processo al Foro Italico, a Roma. Il primo passo lo fa Palazzi, promettendo uno sconto di pena consistente soprattutto per Bonucci. Gli rispondono chiedendo di derubricare l'accusa per il difensore da illecito a omessa denuncia. Ovvero, di far crollare la pena da tre anni e mezzo a pochi mesi.

    SIMONE PEPE jpegSIMONE PEPE jpegBONUCCI TAPPA LA BOCCA DI BALOTELLI- ITALIA-IRLANDABONUCCI TAPPA LA BOCCA DI BALOTELLI- ITALIA-IRLANDA

    Non si chiude, ma i contatti continuano. Durante la pausa pranzo, l'accordo pare vicinissimo. Si parla di un mega-patteggiamento che includerebbe i due juventini, il torinista Salvatore Masiello (omonimo dell'ex Bari Andrea, grande accusatore di Bonucci e Conte) e Nicola Belmonte (Siena). Tutti legati a stretto filo nell'inchiesta barese, e nella requisitoria di Palazzi. Che non può cambiare singole imputazioni senza far crollare tutto il castello accusatorio. Nell'ipotesi di intesa, Bonucci prenderebbe tre-quattro mesi di squalifica, per omessa denuncia. Ma con una condizione: deve firmare un'ammissione di colpa. Lo juventino dice no. E la trama verso gli accordi si spezza di nuovo. Lo stesso Palazzi ammette: "La trattativa è troppo complessa".

    LEONARDO BONUCCILEONARDO BONUCCI

    In aula parlano gli avvocati, per le arringhe difensive. Quando è il turno di Luigi Chiappero, legale della Juventus, Palazzi chiede l'ennesima sospensione. L'estremo, inutile tentativo di arrivare a un accordo. La palla torna agli avvocati bianconeri, che puntano a demolire la testimonianza cardine di Andrea Masiello (che venerdì scorso aveva patteggiato 26 mesi). I difensori parlano di continui cambi di versione da parte dell'ex barese "in un clima di progressiva illogicità". E sottolineano: a Bari Bonucci è stato sentito come testimone, non come indagato.

    ANDREA AGNELLI E ANTONIO CONTEANDREA AGNELLI E ANTONIO CONTE

    All'uscita, Chiappero spiega: "Era fisiologico cercare il patteggiamento. È possibile patteggiare tre-quattro mesi senza ammettere la colpa". Ora a decidere sarà la Disciplinare. Ieri sera è iniziata la camera di consiglio, dove sono emersi dubbi sull'illecito sportivo a carico di Bonucci. Se cadesse l'imputazione per il difensore, crollerebbe anche quella per Pepe. E ci sarebbero due clamorosi proscioglimenti. Ma è presto per anticipare le sentenze, che arriveranno tra l'otto e il nove agosto.

    A margine, l'assenza di Conte sulla panchina bianconera ieri sera a Salerno, dove la Juventus ha giocato contro il Malaga. Piccolo caso invece per la Figc. Sul suo sito Facebook, un tifoso arabo della Juventus avrebbe pubblicato un post duro (poi tolto): "Il mondo vede le vostre sporche azioni, tutto ciò non verrà dimenticato". Il moderatore gli avrebbe risposto: "Pensa alle leggi tribali del tuo paese". Entrambi i post compaiono sul sito tuttojuve. Il portale Figc ieri sera è stato invaso da juventini che tacciavano la federazione di razzismo. Ma da via Allegri negano: "Era l'attacco di un hacker".

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport