donald trump
Francesco Semprini per “la Stampa”
Donald Trump prosegue lo smantellamento dell' architettura politico-sociale realizzata da Obama nei suoi otto anni da presidente degli Stati Uniti, revocando le linee guida anti-discriminazione degli studenti transgender.
Direttive secondo cui a questi ultimi, nelle scuole pubbliche, era permesso di usare bagni e spogliatoi in base alla propria identità di genere e non al sesso di nascita. Un colpo di mano col quale Trump punta a ingraziarsi la destra religiosa e ultra conservatrice, creando tuttavia frizioni in seno della sua stessa compagine. E polverizzando in un istante la madre di tutte le battaglia condotte dall' amministrazione Obama sul rispetto dei diritti delle minoranze di genere.
La decisione è stata trasmessa agli istituti in una lettera di due pagine dei dipartimenti di Giustizia e Istruzione in cui si parla di «confusione legale e giuridica» causata dall' emanazione delle linee guida obamiane causa del proliferare di numerose cause giudiziarie. La stretta ha generato scontro all' interno dell' amministrazione Trump, tra il ministro dell' istruzione Betty DeVos che fino all' ultimo si è opposta scontrandosi contro la determinazione del ministro degli Interni Jeff Sessions, notoriamente contrario ad ogni tipo di progresso in questo campo.
DeVos, alla fine, si sarebbe trovata di fronte all' alternativa di sfidare Trump in persona o di cedere, e ha ceduto. Del resto la prospettiva di ottenere credito dall' elettorato più conservatore e religioso ha spinto l' inquilino della Casa Bianca a rompere gli indugi violando finanche la promessa fatta in campagna elettorale di non intervenire col pugno di ferro in materia di diritti civili.
OBAMA BAGNI TRANS
Durissima è stata la condanna della comunità Lgbtq, ovvero oltre a Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, i Queer, definizione entrata nell'«acronimo dell' inclusività» per indicare persone che non si identificano nelle prime quattro categorie (come intersessuali o asessuali).
A protestare sono anche attivisti e associazioni che un anno fa si erano schierati con Obama contro alcune autorità locali promotrici di controriforme in tema di diritti della comunità gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, divenuta più serrata dopo la storica vittoria sulle nozze omosessuali alla Corte Suprema. Come quella varata dalla Carolina del Nord guidata dal governatore Nicki Haley, oggi ambasciatore Usa all' Onu, chiamata House Bill 2 (HB2 o bathroom bill) che vietava leggi antidiscriminatorie sull'«orientamento sessuale».
BAGNI TRANS
Al provvedimento seguì un boicottaggio trasversale: Bruce Springsteen cancellò un concerto in una località dello Stato, PayPal minacciò di bloccare il progetto per la costruzione di un nuovo grande centro operativo che avrebbe portato 400 nuovi posti di lavoro a Charlotte.
E, tra gli altri, 80 Ceo di Silicon Valley firmarono una petizione che chiedeva la revoca della legge. Il colpo di mano di Trump, pertanto, viene considerato un pericoloso ritorno al passato, e la paura di molti è che possa essere solo l' inizio di un' offensiva molto più vasta dell' amministrazione Trump, che potrebbe arrivare - temono alcuni - a toccare anche la storica legalizzazione delle nozze gay.