Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
donald trump
Il risentimento e l'ira di Donald Trump non risparmiano neanche i vecchi amici come Benjamin Netanyahu. In un'intervista al giornalista israeliano Barak Ravid, l'ex presidente americano ha inviato un «vaffa» a «Bibi», perché si era congratulato «troppo presto» con Joe Biden, subito dopo la vittoria alle elezioni del 2020. Ma le vere insidie arrivano dall'interno. Giovedì 9 dicembre Trump ha subito due colpi da non sottovalutare. Il primo riguarda il suo ruolo nell'assalto a Capitol Hill.
truth il social di trump
Il tribunale federale di Washington ha respinto l'appello trumpiano per impedire alla Commissione della Camera che indaga sul 6 gennaio di acquisire i documenti della Casa Bianca relativi ai quei giorni. I tre giudici hanno confermato la prima sentenza della Corte distrettuale, che risale al 10 novembre scorso: le carte, ora custodite dagli Archivi Nazionali, non sono proprietà privata dell'ex presidente, ma appartengono agli Stati Uniti e possono essere messe a disposizione del Congresso, se necessario.
TRUMP E IL SOCIAL TRUTH
I legali di Trump avevano già preannunciato che, in caso di esito sfavorevole, avrebbero portato il dossier davanti alla Corte Suprema. Si prepara, dunque, un altro passaggio delicato, un altro test per la massima istanza giudiziaria del Paese. Gli alti magistrati nominati da presidenti repubblicani sono sei contro i tre designati da democratici. Ma non è detto che si pronunceranno in automatico a favore di Trump.
mohammed bin salman donald trump jared kushner
Il 12 dicembre 2020, in un momento drammatico per il Paese, la Corte Suprema si rifiutò anche solo di prendere in considerazione il ricorso presentato dal Texas per invalidare le elezioni in Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin. Poi c'è l'altro versante: gli affari della Trump Organization. La Procuratrice dello Stato di New York, Letitia James, ha convocato di imperio (subpoena) l'ex presidente, perché chiarisca sotto giuramento gli aspetti più opachi dei bilanci societari.
In particolare James sta indagando sui valori di asset che sembra siano stati gonfiati per ottenere più facilmente prestiti bancari. Ma anche qui gli avvocati di «The Donald» sono pronti alla controffensiva: faranno appello al giudice perché annulli l'istanza di James. La procuratrice, nel frattempo, ha deciso di ritirarsi dalla corsa per il posto di Governatore dello Stato di New York.
mohammed bin salman trump visit da cbc
Sul piano politico, però, Trump è sempre più padrone del partito repubblicano e sempre più centrale nel mondo conservatore. Nei giorni scorsi l'ex leader americano ha fatto sapere di aver già raccolto 1,2 miliardi di dollari da «investitori istituzionali» disposti a finanziare la sua piattaforma Social, chiamata «Truth», la verità. È una cifra enorme. Da dove arriva? I trumpiani parlano di «investitori istituzionali».
donald trump e mohammed bin salman al g20 di osaka
La Sec, la commissione di vigilanza sui mercati finanziari, sta indagando. A Washington si fanno molte ipotesi. Una di queste chiama in causa Jared Kushner, ex consigliere alla Casa Bianca. Il marito di Ivanka Trump starebbe per ricevere un consistente finanziamento dal Fondo sovrano dell'Arabia Saudita. Soldi che andrebbero ad «Affinity», società di «servizi alle imprese» con base a Miami. Il Fondo dispone di 450 miliardi di dollari ed è controllato dal controverso principe Mohammad Bin Salman, uno degli interlocutori più stretti del clan Trump.