Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”
netanyahu biden
Alexandria Ocasio-Cortez, deputata di New York, stella della galassia progressista, avverte: «È in gioco la libertà di parola, mandare la polizia nei campus è la cosa peggiore».
Ilhan Omar, del Minnesota, deputata di origini somale la cui figlia è stata arrestata – e rilasciata senza incriminazioni - all'inizio dei disordini a Columbia, ha paragonato ieri su X le irruzioni della polizia al massacro a Kent State in Ohio del 1968, allora 4 studenti che manifestavano contro la guerra in Vietnam vennero uccisi.
la polizia fa irruzione alla columbia university 7
Charles Schumer, capo del Senato, democratico, pure lui newyorchese replica: «Distruggere vetri a martellate non è free speech». La guerra di Gaza e le rivolte nei campus di mezza America – sedate dalle irruzioni della polizia in alcuni ed eclatanti casi come Columbia e UCLA – scava un solco sempre più profondo dentro il Partito democratico.
I recenti voti al Congresso – sia sui fondi per Israele, 26 miliardi stanziati in aprile, sia quello di tre giorni fa sull'antisemitismo – hanno plasticamente mostrato le differenti sensibilità fra i democratici.
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Settanta deputati ad esempio si sono opposti, mercoledì, a una legge sostenuta da una maggioranza bipartisan su quale criterio usare per definire un'azione o un gesto antisemita. Jamaal Bowman, deputato afroamericano, ha candidamente ammesso che «siamo divisi» e che la sintesi è difficile. […]
A sei mesi esatti dalle presidenziali e dal rinnovo del Congresso (5 novembre) il Partito democratico non ha ancora una piattaforma programmatica condivisa. Dovrebbe essere presentata alla Convention di Chicago, rispecchierà, come tradizione, la visione e le idee del candidato presidente. Ma dovrà accogliere anche sensibilità di altre correnti, i progressisti spingono per dare risalto al dossier Gaza e in termini opposti a quelli di Biden.
SCONTRI UNIVERSITA UCLA LOS ANGELES
Bernie Sanders, campione progressista, senatore del Vermont, calamita del voto giovanile nelle precedenti avventure (2016-2020) per ottenere la nomination democratica, ha suggerito parlando alla Cnn che quel che sta accadendo potrebbe essere «il Vietnam di Biden».
Quindi ieri in un post su X ha dato linfa alle proteste degli studenti, «siate pacifici e focalizzati, siete dalla parte giusta della storia». Il riferimento al Vietnam rimanda al 1968 quando il presidente Lyndon Johnson, sfidato da decine di migliaia di studenti per le sue posizioni sul conflitto asiatico, decise di non candidarsi. […]
alexandria ocasio cortez
Un portavoce, a microfoni spenti, ha espresso la convinzione che l'effetto Gaza in novembre non sarà determinante. Non significa che sarà sparito, ma che i voti che Biden potrebbe perdere non saranno decisivi. E potrebbero essere comunque compensati da quelli delle donne preoccupate dall'erosione dei diritti sull'aborto.
A dare manforte a questa speranza c'è un sondaggio di Harvard Institute of Politics sulle aspettative degli under 30. La rilevazione è stata fatta fra il 14 e il 21 marzo e quindi non registra il picco delle tensioni nei campus, ma ci sono due elementi indicativi. Il primo è che la guerra a Gaza occupa il 15esimo posto nella classifica delle loro priorità, distaccata da economia, lavoro ed immigrazione.
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In secondo luogo, però, il 51% dei giovani chiede un cessate il fuoco permanente. Ma non è la durata del cessate il fuoco a mettere in difficoltà Biden; sono più che altro le pressioni interne affinché gli Usa sospendano l'invio di armi per le incursioni israeliane, ora solo un americano su tre (era il 50% in ottobre) spinge per il sostegno incondizionato allo Stato ebraico.
sanders PAPA FRANCESCO CON JOE BIDEN E CON DONALD TRUMP donald trump JOE BIDEN DONALD TRUMP BY PAT LUDO folle per biden senza distanziamento joe biden a pittsburgh 1 donald trump DONALD TRUMP JOE BIDEN joe biden la polizia fa irruzione alla columbia university 5