Estratto dell'articolo di Gianmaria Canè per www.corriere.it
donald trump e Peter Thiel
Per molti era il «duro» della Silicon Valley. Fondatore assieme ad Elon Musk di Paypal, colui che ha mandato in bancarotta il blog newyork-centrico Gawker solo facendogli causa, il miliardario di origine tedesca Peter Thiel è diventato famoso per essere uno dei pochi di quel mondo ad aver sostenuto Donald Trump. E non un sostegno di bandiera: un altro dei suoi protégé, l'attuale senatore dell'Ohio JD Vance, alle elezioni di Midterm del 2022 ottenne 20 milioni di dollari per essere eletto. Più o meno dello stesso peso era il sostegno in Arizona a Blake Masters, che non è nemmeno riuscito a essere eletto. E ora cambierà la musica.
peter thiel padre di paypal
Diventato sinonimo di politica fatta da destra in America, 56 anni, Thiel in una lunga intervista a The Atlantic, ha parlato della sua delusione per la politica, compreso Donald Trump, e della sua intenzione di prendere una pausa dal ruolo di leader (economico) del Grand Old Party, come gli statunitensi chiamano il Partito Repubblicano.
[...] Non intende più finanziare politici repubblicani prima delle elezioni del prossimo anno. «C'è sempre la possibilità che io cambi idea», ha detto Thiel, ma parlarne «rende difficile che io lo faccia». E ancora: «Mio marito non vuole che dia loro altri soldi, e ha ragione. So che mi assilleranno come matti. E parlando con voi (The Atlantic è un giornale ritenuto progressista, ndr), mi metteranno fuori dal giro per il 2024».
DONALD TRUMP PETER THIEL TIM COOK
Il capitolo Trump
Thiel non vuole fare il voltagabbana: dice di non pentirsi di aver sostenuto Trump, ma che la sua presidenza è stata ben peggio delle sue aspettative. [...] «Ci sono molte cose che ho sbagliato», ha detto Thiel. «È stato più folle di quanto pensassi. Era più pericoloso di quanto pensassi. Non riuscivano a far funzionare i pezzi più elementari del governo. Quindi è stato... credo che quella parte sia stata forse peggiore anche delle mie basse aspettative».
JEFF BEZOS LARRY PAGE SHERYL SANDBERG MIKE PENCE DONALD TRUMP PETER THIEL
[...] Il rapporto tra Thiel e Trump risale alla convention repubblicana del 2016. Dopo ha lavorato nel «transition team» di Trump e ha lasciato il cda di Meta per dare senza imbarazzi il suo appoggio a più candidati trumpiani possibili. Ora è difficile persino spiegare la delusione: «Devo in qualche modo dare la risposta esatta, che sia del tipo: «Sì, sono un po' disincantato», ha detto Thiel non accettando però la parte di chi abbandona la nave che affonda. «Gettarlo completamente sotto l'autobus? È come dire: verrò sgridato dal signor Trump. E se non lo butto sotto l'autobus, è... in qualche modo devo trovare il tono giusto». [...] «Non credo che le elezioni siano state rubate». [...]
donald trump peter thiel peter thiel con donald trump