Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
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Donald Trump si sente tradito dal suo «pitbull», l' avvocato Michael Cohen, 51 anni, custode dei suoi affari personali e dei suoi intrallazzi sessuali dal 2006. Il presidente si considera la vittima di un doppio complotto, come scrive nel tweet postato ieri mattina: «È inconcepibile che il governo possa irrompere nell' ufficio di un avvocato (quasi all' alba) mai sentita una cosa del genere.
Ancora più inconcepibile che un legale registri la conversazione con un cliente - e questo non l' ho mai sentito e forse è illecito. La buona notizia è che il vostro presidente preferito non ha fatto proprio nulla di sbagliato».
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Il 9 aprile scorso l' Fbi, «il governo» nel frasario di Trump, ha sequestrato delle registrazioni negli archivi di Cohen. L' unico file finora reso noto riproduce una telefonata del 2016 tra l' allora candidato presidenziale e il legale.
Tema: il pagamento di 150 mila dollari a Karen McDougal, ex modella di Playboy. La donna, oggi quarantasettenne, aveva tenuto il diario di una relazione con il tycoon, cominciata nel 2006 e durata quasi un anno.
Il 22 marzo scorso ha raccontato tutto alla Cnn. La storia iniziò quando Karen si propose come concorrente nello show «The Apprentice» condotto dal tycoon. Era il giugno 2006: Melania, moglie di Trump, aveva appena avuto Barron, unico figlio della coppia. Karen ha spiegato pubblicamente che la relazione fu «totalmente consensuale».
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Ma nel novembre del 2016 Cohen intervenne per impedirle di pubblicare i suoi ricordi, offrendole un assegno da 150 mila dollari. Lo scandalo personale, con reazione furibonda di Melania, è rapidamente diventato un fatto di interesse pubblico: quel pagamento non dichiarato violò le regole di trasparenza imposte ai candidati? L' Fbi continua a indagare.
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Uno dei primi a saltare sulla notizia delle registrazioni è stato Michael Avenatti, difensore di Stephanie Clifford, 38 anni, pornoattrice conosciuta con il nome di «Stormy Daniels».
«Stormy» e «The Donald» si erano conosciuti nel 2006 durante un torneo di golf in un resort al confine tra California e Nevada. La giornata terminò con un rapporto intimo. Nel 2011 Stephanie raccontò quell' incontro al magazine «In Touch».
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Ma cinque anni dopo, nel 2016, il gossip diventò materiale politicamente esplosivo. Nell' ottobre 2016 entra in azione Cohen, versando un assegno da 130 mila dollari per comprare il silenzio di Stormy Daniels.
Secondo Avenatti ci sarebbero «almeno altri sei casi simili a quelli di Stephanie». Nel corso della campagna elettorale 2016, 19 donne hanno denunciato pubblicamente il futuro presidente per molestie sessuali.
summer zervos
Anche Summer Zervos, per esempio, era concorrente di «The Apprentice». Il 17 gennaio 2017 ha presentato un esposto alla Corte Suprema dello Stato di New York. La donna aveva già denunciato Trump nell' ottobre del 2016, in piena corsa per la Casa Bianca. I fatti risalgono al 2007. Summer era una star del popolare programma. Ecco che cosa ha raccontato ai magistrati: The Donald la invita per un colloquio in un albergo a Beverly Hills, vicino a Los Angeles.
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L' incontro si trasforma in «un' imboscata». «Trump tentò di baciarmi, mi toccò il seno e premette il suo corpo contro il mio, mentre gli ripetevo di smetterla e cercavo di respingere i suoi disgustosi approcci», si legge nella querela presentata con l' assistenza di Gloria Allred, legale di New York, tra i più in vista nel Paese e punto di riferimento assoluto del movimento MeToo.
L' avvocata Allred ha messo insieme almeno 11 accusatrici. Da Jessica Leeds, manager che sostiene di essere stata molestata in aereo, a Natasha Stoynoff, giornalista di People che ha riferito di essere stata palpeggiata dopo un' intervista nella residenza di Mar-a-Lago. E poi Karena Virginia, istruttrice di yoga, Rachel Crooks, receptionist nella Trump Tower. Fatti avvenuti tra gli anni 80 e il 2013: Trump nega su tutta la linea.