LAGARDE - MERKEL - VON DER LEYEN
1 - BERLINO, ROTTURA DEGLI USA CON OMS BATTUTA D'ARRESTO
(ANSA-AFP) - La rottura di Washington con l'Oms rappresenta "una grave battuta d'arresto per la sanità mondiale". Lo ha scritto su Twitter il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, commentando la decisione di Donald Trump di tagliare i ponti con l'agenzia dell'Onu. Adesso, ha sottolineato il ministro, l'Ue "dovrà impegnarsi di più finanziariamente con l'Oms.
2 - UE, USA RICONSIDERINO DECISIONE SU ABBANDONO OMS
angela merkel ursula von der leyen
(ANSA) - "Devono essere evitate le azioni che indeboliscono i risultati internazionali" nella lotta alla pandemia, "in questo contesto esortiamo gli Stati Uniti a riconsiderare la loro decisione". Così in una nota congiunta la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e l'Alto rappresentante dell'Unione europea, Josep Borrell, dopo l'annuncio di Washington di mettere fine alla relazione con l'Organizzazione mondiale della sanità.
3 - GLI STATI UNITI LASCIANO L'OMS BOOM DI CONTAGI IN CALIFORNIA
Anna Guaita per “il Messaggero”
donald trump xi jinping
«America First» diventa sempre di più «America alone». Da ieri Donald Trump ha deciso che gli Stati Uniti usciranno formalmente dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. La decisione viene qualche settimana dopo che il presidente aveva già annunciato un drastico taglio nei finanziamenti all'organizzazione dell'Onu che combatte le malattie al livello mondiale. Trump aveva già allora sostenuto, e lo ha ripetuto ieri, che l'Oms è colpevole di aver coperto le responsabilità dei cinesi nella nascita ed espansione della pandemia da coronavirus.
tedros adhanom ghebreyesus
Vari altri Paesi avevano riconosciuto che l'Oms aveva compiuto degli errori, ma tutti avevano suggerito a Trump di non indebolire l'Oms nel momento in cui una pandemia sta falciando vite in tutto il globo. Peraltro è noto che lo stesso Trump ha compiuto seri errori, ed è colpevole di gravi ritardi nell'affrontare l'epidemia, e c'è il sospetto che l'attacco frontale contro l'Oms e contro la Cina sia anche un modo di scrollare una parte delle colpe dalle proprie spalle e stornare l'attenzione pubblica verso un nemico esterno.
I PROBLEMI
La collaborazione mondiale non sembra proprio essere in cima alle priorità del presidente, mentre i dati confermano che nel comportamento del coronavirus c'è qualcosa di matematicamente certo, e che dovrebbe essere gestito collegialmente. Lo dimostrano gli ultimi dati che ci arrivano dagli Stati che hanno riaperto due settimane fa, dove il virus ha ripreso forza. E' il caso del Wisconsin, del Mississippi e dell'Alabama.
GHEBREYESUS XI JINPING
Il Wisconsin è il caso più clamoroso, poiché ha riaperto di colpo, dopo un ricorso dei legislatori repubblicani alla Corte Suprema statale, contro il decreto del governatore democratico. I giudici hanno dato ragione ai repubblicani che lamentavano un lockdown troppo severo, e da un'ora all'altra il lockdown è scaduto. I bar si sono riempiti, e ora, due settimane più tardi, il numero dei contagi nello Stato è salito a quasi 17 mila, con 539 decessi. Solo perché le due grandi aree metropolitane di Milwaukee e Madison hanno immediatamente adottato loro decreti locali di lockdown, i numeri non sono stati anche peggiori.
I DATI
donald trump
Un altro esempio che deve servire da ammonimento viene dalla California, dove in 24 ore il casi di contagio sono balzati in alto di oltre 2700 casi e dove, come conseguenza, alcune contee stanno richiudendo i battenti, dopo averli aperti. Al livello nazionale, i casi di contagio continuano, ma con numeri meno drammatici di uno o due mesi fa, soprattutto perché la diffusione del virus negli Stati focolaio, come New York, New Jersey e Massachusetts, è quasi sotto controllo.
Ma non ci sono dubbi che il coronavirus sia ancora in fase di diffusione nel Paese, e da mercoledì il totale dei decessi è tornato sopra quota mille al giorno (intorno ai 1200-1300). Ma queste morti sono spalmate fra i 50 Stati e quindi non si vedono più le scene apocalittiche di carri frigorifero usati come morgue o di ambulanze che attraversano il centro città a sirene spiegate 24 ore su 24.
CORONAVIRUS NEGLI USA
A tutto ieri il totale dei contagi negli Usa toccava quota 1 milione e 785 mila, e i decessi erano 104.135, cioè il 29 per cento del totale delle morti al livello globale. Al secondo posto adesso c'è il Brasile, dove il laissez faire del presidente Jair Bolsonaro non ha certo aiutato. Il numero dei contagi e delle morti cresce a dismisura, con 450mila contagi e oltre 27mila decessi. E molti assicurano che questo è solo la punta dell'iceberg, e che i numeri sono molto più devastanti, ma ignorati per mancanza di test e assistenza medica.