Da corriere.it
Guerra commerciale e cambiamento climatico sono i temi in agenda al G7 di Biarritz in Francia, cominciato oggi pomeriggio, sabato. Poche ore prima di sbarcare in Europa (di malavoglia, stando a un suo tweet) il presidente Usa Donald Trump aveva dovuto subire l’attacco della Cina sul fronte dei dazi: il governo di Pechino ha annunciato barriere doganali su merci provenienti dagli Stati Uniti per un valore di 75 miliardi in risposta al «pacchetto» annunciato per l’inizio di settembre da washington.
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Ma in questa spirale rischia di finire anche l’Europa: sempre il Trump ha annunciato limiti all’import di vini francesi come ritorsione alla web tax annunciata da Parigi. Il presidente del consiglio d’Europa Donald Tusk ha replicato «Sapremo rispondere adeguatamente».
Il fuori programma Trump-Macron
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Trump tuttavia sembra aver fatto ricorso alla consueta tattica dello «stop and go»: le minacce che precedono sempre l’inizio della trattativa. E guarda caso il primo passo ufficiale del vertice è stato un faccia a faccia tra l’uomo della Casa Bianca e il «padrone di casa» Emmanuel Macron. I due capi di Stato hanno dato vita a un fuori programma pranzando assieme (niente vino in tavola); al termine del bilaterale Trump ha dichiarato «Torneremo a casa con grandi risultati». «le tensioni sul commercio fanno male a tutti» il commento del presidente dell’Eliseo. La situazione, insomma, almeno sul fronte atlantico sembra stemperarsi. In questa direzione vanno anche le parole pronunciate da Boris Johnson, al suo esordio in un vertice internazionale in veste di premier britannico.
Sanzioni al Brasile sul clima?
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Nel vertice hanno irruzione anche l’emergenza climatica, plasticamente rappresentata in queste ore dagli incendi fuori controllo in Amazzonia e dall’affanno con il quale il presidente brasiliano Jair Bolsonaro sta cercando di reagire. Macron aveva proposto sanzioni nei confronti del presidente sudamericano accusato di atteggiamenti negazionisti sul global warming. proponendo di congelare il trattato di libero scambio tra Ue e Brasile. Mossa però subito bocciata da Angela Merkel . Macron non si è scoraggiato e ha fatto sapere: « Il G7 non lancerà solo un appello, ma promuoverà una mobilitazione di tutte le potenze qui presenti, in collaborazione con i paesi dell’Amazzonia».
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