donald trump kanye west
1 - USA: TRUMP SI GIUSTIFICA, NON CONOSCEVO L'ANTISEMITA FUENTES
(ANSA) - Dopo le critiche ricevute, anche da parte di esponenti democratici, per aver incontrato a Mar-a-Lago l'antisemita Nick Fuentes, Donald Trump si giustifica in un post sul suo social media Truth.
"Stavo aiutando un uomo con molti problemi, che guarda caso è nero, Ye (Kanye West), al quale sono stati dimezzati gli affari e che è sempre stato buono con me, accettando la sua richiesta di un incontro a Mar-a-Lago, da solo, in modo che io potessi dargli i consigli di cui aveva bisogno", ha scritto il tycoon a proposito del suo pranzo con il rapper al quale, i media hanno poi rivelato, era presente anche il negazionista dell'Olocausto.
nick fuentes
"Lui - prosegue l'ex presidente Usa - si presenta con tre persone, due delle quali non conoscevo, l'altra un politico che non vedevo da anni. Gli ho detto di non candidarsi, una totale perdita di tempo, non può vincere", ha proseguito Trump a proposito del progetto dell'ex marito di Kim Kardashian di candidarsi alle presidenziali del 2024. "Tutte le altre notizie che sono venute fuori sono false e pazzesche!", si conclude il post.
2 - TRUMP A CENA COL SUPREMATISTA
kanye west e nick fuentes
Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
Non è successo niente, ripete Donald Trump sul suo social Truth . «Kanye West mi ha chiamato per venire a cena a Mar-a-Lago. Poco dopo si è presentato inaspettatamente con tre suoi amici, dei quali non sapevo nulla. Abbiamo cenato martedì sera alla presenza di molti altri membri del club nella terrazza sul retro. Una cena veloce e tranquilla». Non è quello che pensano alcuni alleati dell'ex presidente, in particolare nel mondo ebraico-americano repubblicano dove Trump ha tuttora sostenitori.
sondaggio di kanye west sul suo viaggio a mar a lago
Aggiungi un posto a tavola a Mar-a-Lago. Protagonisti principali: il rapper Kanye West, che ora si fa chiamare Ye, autore possibilmente della più spettacolare autodistruzione di un'icona americana e candidato (come Trump) alla presidenza nel 2024 dopo una serie di commenti antisemiti per i quali ha perso due miliardi di dollari di contratti in un giorno; e Nick Fuentes, 24 anni, ammiratore di Mussolini, che sul suo canale YouTube «America First» ora sospeso (ma è su Truth ) ha messo in dubbio il numero di vittime dell'Olocausto e definito gli ebrei un'«élite tribale ostile», ha sostenuto che la segregazione razziale era meglio per tutti e che guida i Groyper, giovani di estrema destra che vogliono spingere la destra verso il suprematismo bianco.
nick fuentes
Fuentes ha detto a Trump che i suoi elettori più fedeli non sono contenti del nuovo approccio «cauto» e poco «autentico» dell'ex presidente e che vorrebbero che appoggiasse di più chi è stato incriminato per l'assalto al Congresso del 2021. «Trump è rimasto davvero colpito da Fuentes - ha riferito Ye - perché a differenza di tanti avvocati e di tanta gente che gli è rimasta intorno dal 2020, lui è davvero un fedelissimo».
La Casa Bianca ha subito pubblicato un comunicato di condanna: «L'intolleranza, l'odio, l'antisemitismo non hanno posto in America - nemmeno a Mar-a-Lago. Il negazionismo dell'Olocausto è ripugnante e pericoloso».
kanye west
L'incontro dà molto fastidio ai leader della Republican Jewish Coalition, la coalizione degli ebrei repubblicani che ha tenuto una settimana fa una conferenza a Las Vegas, considerata la prima passerella per i candidati del partito alla Casa Bianca. Nonostante l'entusiasmo per il governatore Ron DeSantis, che nelle elezioni di midterm ha ricevuto una percentuale record del voto ebraico in Florida, anche per Trump c'è stata una standing ovation quando si è connesso in remoto e ha ricordato quanto ha fatto per lo Stato ebraico. Ieri Matt Brooks, direttore della Republican Jewish Coalition, criticava «il virulento antisemitismo di Kanye West e di Nick Fuentes.
ELON MUSK DONALD TRUMP
Chiediamo a tutti i leader politici di rifiutare il loro messaggio di odio e di non incontrarli». Anche l'ex ambasciatore in Israele David Friedman, che aiutò Trump a spostare la sede diplomatica a Gerusalemme, scriveva su Twitter all'«amico»: «Ti invito a liberarti di questi barboni, rinnegarli e lasciarli nella pattumiera della storia a cui appartengono».
Non sono le uniche brutte notizie da Twitter: Elon Musk, che pure ha riammesso The Donald e Kanye sulla piattaforma, ha dato il suo appoggio per il 2024 a DeSantis, «un candidato sensato e centrista». «Perché non dovrei incontrare Kanye?», scrive Trump su Truth . In tv «ha detto cose gentili su di me» e a cena «nulla di antisemita» (unico momento di tensione: quando gli ha proposto di fare il suo vicepresidente). Quanto a Fuentes, il tycoon insiste: non sapeva chi fosse. Ma il giovane gli ha giurato che DeSantis non ha chance nel 2024.
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