Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
donald trump
Se risulterà fondata (pochi i dubbi, la fonte è l’autorevole quotidiano israeliano Haaretz ), la storia dei reperti storici prestati da Israele nel 2019 per un party e un’esposizione alla Casa Bianca e «trattenuti» da Donald Trump, suona come una conferma della difficoltà che l’ex presidente repubblicano incontra nel distinguere tra possesso temporaneo di un bene non suo e proprietà personale.
Un vizio che gli è già costato un’incriminazione per i documenti top secret che si è portato via dalla Casa Bianca, nascosti nella sua residenza di Mar-a-Lago.
[…]
polizia fuori da casa trump a mar a lago
Ma torniamo ai reperti storici: quattro anni fa un miliardario israeliano, Saul Fox, finanziatore dell’ente che restaura e conserva le antichità dello Stato ebraico, chiese a quella authority il prestito di alcuni oggetti come antichissime e preziose lampade ad olio in ceramica che sono parte del Tesoro nazionale. Voleva esibirle durante una festa a Washington col presidente Trump ed esporle alla Casa Bianca.
Il prestito fu concesso dietro impegno di Fox a riconsegnare i reperti dopo l’esposizione. Ma gli oggetti prestati non sono mai tornati in Israele e non sarebbero nemmeno mai stati esposti. Stando ad Haaretz , l’authority del governo israeliano ha provato più volte a recupe-rare i reperti finiti a Mar-a-Lago, ma senza successo.
documenti top secret trovati dall fbi a mar a lago
Israel Hassan, ex capo dell’ente archeologico, ha spiegato che il funzionario incaricato di recuperare i reperti non riuscì a farlo perché lo scoppio della pandemia impose un blocco dei viaggi. La mancata restituzione potrebbe essere un semplice disguido. Ma le ripetute, riservate, richieste cadute nel vuoto sembrano indicare che Trump sia restio a riconsegnare ciò che è in suo possesso. [...]
mar a lago scatole piene di documenti a mar a lago donald trump a mar-a-lago dopo l'incrimnazione