1 - DAGONEWS
STEPHEN SCHWARZMAN DONALD TRUMP
Fuga da Trump! L’establishment conservatore americano sta abbandonando al suo destino l’ex presidente americano. Dopo Rupert Murdoch, che con i suoi giornali e tv sta criticando moltissimo “The Donald” dopo la disfatta alle midterm dei “suoi” candidati, ora arriva anche lo schiaffone di Stephen Schwarzman.
Il fondatore del fondo Blackstone ha dichiarato che non sosterrà la candidatura di Trump alla presidenza degli Stati Uniti: è una clamorosa defezione, da parte di uno dei principali donatori del partito repubblicano, che aveva difeso il tycoon anche nel 2020, quando l'allora presidente sosteneva senza fondamento che le elezioni erano state rubate.
trump murdoch
"L'America funziona meglio quando i suoi leader sono radicati nell'oggi e nel domani, non nell'oggi e nello ieri", ha dichiarato mercoledì Schwarzman in una dichiarazione riportata da Axios. "È tempo che il partito repubblicano si rivolga a una nuova generazione di leader e io intendo sostenere uno di loro alle primarie presidenziali".
Come ricorda il “Financial Times”, “la scorsa settimana Ken Griffin, il miliardario fondatore di Citadel, ha pubblicamente appoggiato il governatore della Florida Ron DeSantis come candidato preferito per il 2024, definendo Trump "un tre volte perdente".
DONALD TRUMP RONALD LAUDER
Nel frattempo anche Ronald Lauder, il miliardario newyorkese erede dell’omonimo marchio di cosmetici (Estee Lauder), altro donatore repubblicano di lunga data, si è smarcato e ha pubblicamente detto che non sosterrà l'attuale campagna di Trump, secondo quanto dichiarato da un portavoce.
Lauder aveva donato 100.000 dollari al fondo per la vittoria di Trump nel 2017 e poi di nuovo nel 2019, oltre a molti altri contributi alle iniziative elettorali repubblicane.
stephen schwarzman di blackstone
Più di recente, Lauder ha donato più di 11 milioni di dollari a Lee Zeldin, un deputato sostenitore di Trump che ha condotto una campagna sorprendentemente robusta, ma alla fine fallimentare, per scalzare la governatrice democratica di New York, Kathy Hochul, nelle elezioni di metà mandato di questo mese.
donald trump con casey e ron desantis
2 - TRUMP CORRE, MA MURDOCH E I GRANDI DONATORI REPUBBLICANI LO SCARICANO
Rossana Miranda per www.formiche.net
Come previsto, Donald Trump ha annunciato la sua nuova candidatura per la presidenza degli Stati Uniti. Il magnate si presenterà alle elezioni del 2024, nonostante le pressioni del Partito Repubblicano per rinviare l’annuncio – o anche rinunciare del tutto – dopo i risultati delle elezioni di midterm.
ivanka trump e il marito con wendi deng murdoch
Lo slogan è lo stesso della campagna elettorale che l’ha portato alla Casa Bianca nel 2016: “Make America great again […] Per rendere l’America di nuovo grande, stasera annuncio la mia candidatura a presidente degli Stati Uniti”, ha detto Trump.
Questa volta però The Donald non gode dello stesso appoggio. Iniziando da Rupert Murdoch, il quale avrebbe detto espressamente all’ex presidente che i suoi media a questo giro non lo sosterranno, e punteranno invece sulla probabile candidatura di Ron DeSantis, governatore della Florida e grande vincitore delle ultime elezioni.
Stephen Schwarzman - Trump
Secondo il Guardian, “l’impero mediatico di Murdoch vuole staccarsi nettamente dall’immagine ormai danneggiata dell’ex presidente e dal suo declinante potere politico”. La scorsa settimana i media dell’impero Murdoch, tra cui Fox News, Wall Street Journal e New York Post, si sono schierati contro Trump, definendolo un perdente e il responsabile di aver trascinato i repubblicani “da un fiasco all’altro”.
Sconfitte con cui non vuole più fare i conti la figlia preferita di Trump, Ivanka, grande assente all’annuncio di ieri. Pochi giorni prima, con un comunicato, Ivanka aveva spiegato i motivi che l’hanno spinto ad “abbandonare” il padre, questa volta, nelle sue ambizioni politiche: “Amo molto mio padre, ma questa volta scelgo di dare priorità ai miei figli e alla vita privata che stiamo creando come famiglia”.
STOP THE INSANITY - IL NEW YORK POST DI MURDOCH ABBANDONA TRUMP
“Non ho piani di essere coinvolta in politica – ha precisato -. Amerò e sosterrò sempre mio papà, lo farò fuori dalla scena politica”. Ivanka ha ringraziato “l’onore di avere servito al popolo americano e sarò sempre orgogliosa per i molti successi della nostra amministrazione”.
Sembra che il padre avesse cercato di convincere Ivanka e anche il marito, Jared Kushner, a salire sul palco con lui durante il grande annuncio per la candidatura del 2024, ma secondo il New York Post “non vogliono tornare sotto i riflettori ed esporre i loro figli a una nuova campagna”. Dietro questa scelta, sicuramente anche l’interesse di portare avanti i loro affari senza le limitazioni imposte dall’attività politica.
Altra assenza significativa è stata quella del figlio Donald Trump Jr. Alcune fonti sostengono che era impegnato in una battuta di caccia e non ha potuto prendere in tempo un volo per tornare a Mar-a-Lago, Florida, all’evento del padre.
Stephen Schwarzman - Trump
Sul fronte repubblicano, non sostengono Trump Mitt Romney, John Bolton, Jeff Flake, Colin Powell, George W. Bush e Cindy McCain, vedova di John McCain.
Come riferito da Axios, anche Stephen A. Schwarzman – presidente, ceo e co-fondatore di Blackstone, colosso del private equity, ha preso le distanze. “L’America è al suo meglio quando i suoi leader sono radicati oggi e domani, non oggi e ieri – ha dichiarato Schwarzman -. È tempo che il Partito Repubblicano si rivolga a una nuova generazione di leader e ho intenzione di sostenere uno di loro nelle primarie presidenziali”.
jared e ivanka vanno al party schwarzman
Questa è un’importante defezione da parte di un mega donatore dei repubblicani, che era sostenitore di Trump. Ugualmente, Ken Griffin, fondatore dell’hedge fund Citadel, ha dichiarato che alle prossime elezioni sosterrà il governatore della Florida Ron DeSantis e non più Trump.
“Due dei più grandi e influenti donatori repubblicani del Paese sono alla ricerca di un candidato di prossima generazione – si legge su Axios -. Trump non ha bisogno di soldi. Ma è probabile che le dichiarazioni di Schwarzman e Griffin diano una spinta ad altri nomi repubblicani e li spingano a farsi avanti”.
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