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    TRUMP VUOLE SPEGNERE IL BAZOOKA A DRAGHI – IL PRESIDENTE AMERICANO CONTRO LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA BCE SUI “NUOVI STIMOLI” ALL’ECONOMIA: “RENDE INGIUSTAMENTE PIÙ FACILE PER L’EUROPA COMPETERE CON GLI USA. SONO ANNI CHE LO STANNO FACENDO” – LA REPLICA DI SUPER MARIO: “I TASSI DI CAMBIO NON SONO UN NOSTRO TARGET” – MA IL VERO DESTINATARIO DEL TWEET DI DONALD È IL CAPO DELLA FED JEROME POWELL, CHE POTREBBE ESSERE LICENZIATO A BREVE PER LE SUE POLITICHE SUI TASSI


     
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    Da www.huffingtonpost.it

     

    “Mario Draghi ha appena annunciato il possibile arrivo di altri stimoli, facendo immediatamente calare l’euro contro il dollaro, e rendendo ingiustamente più facile per loro (l’Europa, ndr.) competere con gli Stati Uniti. Sono anni che lo stanno facendo, insieme alla Cina e ad altri”. Lo ha twittato il presidente Usa, Donald Trump.

     

    L’euro è sceso sotto 1,12 sul dollaro, sulla scia delle parole di Mario Draghi a Sintra. Il presidente della Bce ha detto che potrebbe esserci bisogno di nuovi stimoli se le prospettive dell’area euro non dovessero migliorare. La moneta europea passa di mano a 1,1184 dollari.

     

    L’attacco di Trump a Draghi è anche un messaggio indiretto al presidente della Federal Reserve Jerome Powell che da diversi mesi ha adottato una politica di rialzi sui tassi, contrariamente a quanto fatto dalla Bce che li ha tenuti stabili e ora potrebbe in parte tagliarli. Domani è prevista una riunione della Fed.

     

    A distanza di qualche ora, da Bloomberg trapela che la Casa Bianca ha esplorato la possibilità di declassare Jerome Powell, strappandogli il titolo di presidente della Fed e lasciandogli solo quello di governatore della banca centrale. Lo riporta l’agenzia citando alcune fonti, secondo le quali il legale della casa Bianca ha esaminato le implicazioni legali di tale mossa in febbraio, quando Donald Trump ha paventato per la prima volta un licenziamento di Powell. Il consigliere economico di Trump, Lawrence Kudlow, ha smentito tale ipotesi.

     

    “Nelle nostre recenti deliberazioni, i membri del Consiglio direttivo hanno espresso la loro convinzione in modo simmetrico su come riportare inflazione vicino al 2%. Proprio come il nostro quadro politico si è evoluto nel passato verso nuove sfide, così può farlo di nuovo. Nelle prossime settimane, il Consiglio direttivo delibererà su come i nostri strumenti possano ridurre il rischio di danni alla stabilità dei prezzi”, ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, che ha introdotto il Forum dei banchieri centrali a Sintra, in Portogallo. “Siamo in grado - ha aggiunto Draghi - di adattare la nostra forward guidance (le nostre linee guida, ndr) adeguando il nostro orientamento e la sua capacità di tener conto delle variazioni nel percorso di aggiustamento dell’inflazione”.

     

    La replica di Draghi.  “Abbiamo un mandato che è quello della stabilità dei prezzi e siamo determinati a usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per rispettare il nostro mandato. I tassi di cambio non sono un nostro target”, ha detto il presidente della Bce Mario Draghi a Sintra in risposta a una domanda sull’accusa rivoltagli questa mattina dal presidente Usa Donald Trump di voler cercare un vantaggio competitivo per l’euro preannunciando nuove misure di stimolo.

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