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    TSIPRAS PROVA A RIDARE FIATO ALLA BORSA DI ATENE ANNUNCIANDO CHE L’ACCORDO CON I CREDITORI, PER IL PIANO DI AIUTI DA 86 MILIARDI, È VICINO - MA IL LISTINO VA ANCORA GIÙ - IL PREMIER SI PREPARA ALLE ELEZIONI ANTICIPATE IN AUTUNNO


     
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    Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”

     

    «Siamo in dirittura d’arrivo»: dopo tre giornate di passione della Borsa ateniese (ieri ha chiuso a -2,53%) Alexis Tsipras ha assicurato che l’accordo con i creditori internazionali per il piano da 86 miliardi di euro è imminente.

    ex sede della borsa di atene ex sede della borsa di atene

     

    A poche settimane dall’intesa preliminare sul terzo pacchetto di aiuti, quella dei negoziatori è nuovamente una corsa contro il tempo, per non mancare la prossima scadenza importante. Il 20 agosto la Grecia deve restituire 3,5 miliardi di euro alla Bce. Il premier ellenico ha aggiunto che «nonostante le difficoltà che stiamo attraversando, ci auguriamo che questo accordo possa porre fine all’incertezza sul futuro della Grecia».

     

    Ieri anche il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è detto moderatamente fiducioso su un accordo: «Dai rapporti che ricevo deduco che si potrebbe raggiungere un’intesa entro la fine del mese, preferibilmente entro il 20». Contrariamente a quanto avvenuto nei primi sei mesi del governo Tsipras, sembra che ora i negoziati stiano procedendo seriamente.

    BORSA DI ATENE BORSA DI ATENE

     

    Ieri erano previsti nella capitale greca i colloqui sulle privatizzazioni; il governo spera di ricevere una quota consistente del nuovo prestito subito dopo la firma, anche per frenare l’emorragia che sta affossando il sistema creditizio. I media ellenici parlano di 10 miliardi di euro da girare subito alle banche. I creditori hanno calcolato un fabbisogno che oscilla tra 10 e 25 miliardi di euro.

     

    Atene vuole anche incassare prima che entri in vigore, il primo gennaio del 2016, la nuova legge sulle banche che coinvolgerebbe anche i possessori di depositi, nel caso di un rischio default.

     

    TSIPRAS TSIPRAS

    Intanto si moltiplicano le voci su elezioni anticipate in autunno. Giorni fa la tabella di marcia sembrava ancora suggerire che Tsipras avrebbe fatto i conti con la minoranza interna di Syriza a un congresso straordinario di fine settembre per tentare una riconciliazione o prendere atto di una scissione della componente guidata da Panagiotis Lafazanis, per poi indire elezioni a dicembre. Ma secondo le ultime indiscrezioni, il leader della sinistra radicale greca avrebbe cambiato i suoi piani. Alcune fonti vicine al premier sostengono che si potrebbe votare già attorno al 20 settembre.

     

    TSIPRAS KONSTANTOPOLOU 1 TSIPRAS KONSTANTOPOLOU 1

    Alla luce dell’atteggiamento sempre più irriducibile della minoranza - ieri Lafazanis ha ribadito che «appoggiamo il governo nelle misure che abbiamo promesso nel nostro programma» e ha aggiunto che Syriza «non è stata votata per proseguire nell’austerità» - il premier avrebbe deciso di anticipare la data del voto. Un portavoce del governo ha detto che «le elezioni si terranno probabilmente in autunno».

     

    È una mossa che consentirebbe a Tsipras di decidere le liste elettorali tagliando fuori i «ribelli» a priori. L’aggressività della minoranza anti euro è evidente anche dalle parole del deputato Kostas Lapavitsas, che ha minacciato ieri apertamente la scissione, se si va al voto. Ma ad Atene molti si aspettano che il premier annuncerà le elezioni anticipate a settembre, appena raggiunta l’intesa con i creditori internazionali.

    TSAKALOTOS E TSIPRAS TSAKALOTOS E TSIPRAS

     

     

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