Andrea Marinelli,Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
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È la guerra dei convogli. La Russia cerca di ostacolare il flusso d'aiuti in favore di Kiev prendendo di mira assi stradali e ferrovie. Gli ucraini tentano di ridurre i tempi delle interruzioni. Vladimir Putin in persona ne ha parlato in queste ore.
«Li schiacciamo come noci», ha affermato riferendosi ai rifornimenti occidentali. Quindi ha minacciato di coinvolgere negli «strike» zone mai toccate dai bombardamenti. Un monito accompagnato da una salva di missili da crociera lanciati dai bombardieri T 95 in volo sul Mar Caspio: secondo i russi l'obiettivo erano depositi di Kiev che ospitavano tank T-72, probabilmente forniti dai polacchi mentre gli ucraini sostengono che fosse un'officina. Erano cinque settimane che la capitale non veniva coinvolta nei raid.
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Le ferrovie Pochi giorni fa, invece, un missile da crociera ha centrato una galleria a Beskydy, nella parte sud-occidentale, località ferroviaria strategica. Uno scenario visto di frequente in questi mesi. Su 22 mila chilometri di linee ferrate, 900 hanno riportato danni mentre 120 installazioni hanno subito devastazioni, oltre 120 gli operai uccisi.
La campagna, però, avrebbe inciso solo in parte sulla filiera che porta viveri, carburante, materiale bellico, aiuti, profughi e grano, quest' ultimi due in senso contrario.
Le riparazioni Un esperto, Trent Telenko, ha osservato che le armi utilizzate da Mosca non sono abbastanza potenti per mettere fuori uso la rete logistica, magari neppure troppo precise.
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Non è detto che basti martellare di più. Infatti ha ricordato come, nell'agosto 1951, durante il conflitto in Corea gli americani avessero scatenato l'Operazione Strangle per interrompere il transito di treni. Ma i nordcoreani hanno continuato a sfruttare la ferrovia sviluppando una grande capacità nelle riparazioni.
Gli invasori, probabilmente, si trovano nella medesima situazione, anche perché i loro avversari si sono preparati con interazione tra civili e militari. L'organizzazione ferroviaria è uno dei vanti di Kiev in quanto hanno dedicato risorse. Un simbolo di efficienza ammirato dall'estero. A marzo è nata la International Support Ukraine Rail Task Force, associazione composta da esperti stranieri, che offre il suo contributo affinché il «fiume» continui a scorrere lungo qualsiasi rotta, compresa quella stradale.
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Le forze speciali Usa Su questo fronte c'è la mano degli americani. Un team del decimo gruppo forze speciali Usa ha costituito l'avanguardia di una struttura basata - ufficialmente - solo in Germania e incaricata di manovrare i rifornimenti che si affidano ai camion e veicoli d'ogni tipo. Una parte della missione, alla quale hanno aderito altri tre Paesi non precisati, è quella di evitare che i russi riescano a scoprire i bersagli. Quindi trucchi, tattiche, sistemi da applicare una volta che i carichi sono entrati in territorio ucraino, poi elaborazione di percorsi, magari anche falsi target per ingannare lo spionaggio nemico. Mosca, invece, aspetta che la merce raggiunga la destinazione, quindi sferra il colpo.
bakhmut, ucraina orientale