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    TU CHIAMALE SE VUOI ESCLUSIONI! FRANCESCO GUCCINI RACCONTA CHE BAGLIONI RIFIUTO’ A SANREMO LA SUA CANZONE SUI MIGRANTI. MA COME? PROPRIO LUI CHE SUL TEMA SI ERA PURE INVENTATO O' SCIÀ, IL FESTIVAL A LAMPEDUSA – LA MOTIVAZIONE UFFICIALE DEL NO DA PARTE DEL "DIVO CLAUDIO" - TRA GLI ESCLUSI DEL PROSSIMO FESTIVAL CI SAREBBERO FRANCESCA MICHIELIN, MICHELE BRAVI, MARCELLA BELLA E PAOLO VALLESI – TUTTE LE CANTONATE DI SANREMO: DA IRENE GRANDI A TIZIANO FERRO


     
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    Paola Italiano per la Stampa

     

    Tu chiamale se vuoi esclusioni, ma a Sanremo più spesso il loro nome è cantonate.

    guccini guccini

    La storia del Festival è costellata di brani che non sono stati accettati in gara e poi si sono rivelati dei successi eclatanti. Il festival a volte ci ha visto lungo, altre volte non ha saputo riconoscere nemmeno il tormentone che si sarebbe imposto e i brani sanremesi li avrebbe sbaragliati tutti. Un esempio? Dammi tre parole: sole, cuore, amore.

    Dammene una quarta: successo. Il pezzo di Valeria Rossi nel 2001 fu il singolo italiano più venduto dell'anno e prese due dischi di platino. Questo solo dopo aver bussato alle porte dell'Ariston dove le risposero no, tu non entri.

     

    Sono cose che succedono, magari fosse facile riconoscere al primo ascolto un grande successo. Ma che nella lista degli illustri messi alla porta ci sia anche Francesco Guccini, questo un po' fa sobbalzare. Lo ha raccontato lui stesso venerdì sera in tv a PropagandaLive su La7, ospite di Diego Bianchi. È successo due volte. E passi la prima, perché erano gli anni Sessanta e mostro sacro non lo era ancora. In più, fu un sollievo anche per lui: «Credo si chiamasse Una storia d'amore, ma sono arrivati due parolieri e hanno leggermente cambiato il testo con alcuni versi vergognosi. Per fortuna non è entrata», ha detto. Il pezzo uscì nel 1967, inciso da Caterina Caselli.

     

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    La seconda volta è più imbarazzante: «Una canzone sull'immigrazione, anche questa è stata bocciata. L'avrebbe cantata Enzo Iacchetti, che poi effettivamente la incise». Il conduttore a quel punto ha commentato sui migranti, tema che divide, ma oibò: il pezzo era stato rifiutato da Claudio Baglioni, proprio lui che sul tema si è mostrato particolarmente sensibile e che si era pure inventato «O' Scià», il Festival a Lampedusa: Claudio subito disse che era bellissima, ma - lo ha raccontato Iacchetti - lui voleva fare un festival pop, più leggero, «e allora era meglio se fossimo andati come ospiti». Non ci andarono.

     

    Tra gli esclusi del prossimo Sanremo ci sarebbero Francesca Michielin, Michele Bravi (ma forse nel suo caso è un complotto per boicottare il Fantasanremo) e non c'è nemmeno Luigi Strangis, vincitore di Amici, e questo è curioso: l'account twitter della Rai ha lanciato un sondaggio nei giorni scorsi chiedendo al pubblico chi vorrebbe vedere al Festival e per Strangis è stato quasi un plebiscito, per la tristezza del ragazzo e delle compagnie telefoniche che gestiranno il traffico del televoto.

    claudio baglioni premio tenco claudio baglioni premio tenco

     

    C'è poi chi, escluso dalla gara, lo ha fatto sapere via social: «Sono contenta così. Nella vita c'è altro» ha detto Marcella Bella. Cerca di prenderla con filosofia anche il rapper Shade: «Non esserci non è un dramma». Più dispiaciuto Paolo Vallesi, un figlio di Sanremo per nulla prodigo: «In bocca al lupo a chi va, dispiaciuto per chi non va.

     

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    A questo punto ogni considerazione è inutile, la libertà e le convinzioni di Amadeus sono onorevoli». Ma come si diceva, gli esclusi sono tutti in buona compagnia. Il no del 2007 a Bruci la città cantata da Irene Grandi e scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle è così clamoroso che la commissione giudicatrice si sente di difendersi dicendo che il pezzo non l'aveva ricevuto. Paola e Chiara nel 2000 ci provano con Vamos a bailar. Sanremo le scarta, il resto del mondo non se ne libererà più: qui il successo è addirittura internazionale (e il videoclip, nota a margine, lo girò un giovanissimo Luca Guadagnino).

     

    E sono le stesse Paola e Chiara che il festival aveva lanciato e incoronato tra i giovani con Amici come prima, nel 1997, che in quanto ad abbagli è davvero un'annata da incorniciare. I respinti illustri sono ben due: Max Gazzè e Tiziano Ferro. Cara Valentina non passa, ma a volte il tempo fa il suo dovere, e pure il festival: Gazzè a Sanremo poi ci va, parecchie volte, non vince ma quando c'è lui sul palco è sempre una festa e spesso anche un premio della critica.

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    Quanto a Tiziano, ha fatto un giro immenso e poi ci è arrivato all'Ariston, ma da superospite, vent' anni dopo. Mentre in quel 1997 vinsero le meteore Jalisse con Fiumi di parole. Da allora ci hanno ostinatamente e inutilmente riprovato a entrare a Sanremo ogni anno, compreso il 2023, ma se si tratti di 26 cantonate consecutive o di un clamoroso abbaglio all'origine dovrebbe deciderlo il televoto. Che nel '97 non c'era.

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