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    “TU SEI PER ME COME JIMI HENDRIX” – CARLO VERDONE RACCONTA IL BACIO IN BOCCA DI MERYL STREEP E LA PASSIONE PER IL CHITARRISTA AMERICANO FINITA NEL FILM “MALEDETTO IL GIORNO CHE TI HO INCONTRATO” (LUNEDI’ VERRA’ CELEBRATO IL TRENTENNALE CON UN INCONTRO ALLA "NUVOLA") – “QUESTA PELLICOLA HA UN RECORD MONDIALE CHE NON POTRÀ MAI ESSER BATTUTO: QUELLO DI AVER UTILIZZATO BEN 5 BRANI DI JIMI HENDRIX. OGGI SAREBBE IMPOSSIBILE". IL MOTIVO – E POI MOURINHO, I FRIEDKIN, ZANIOLO, ZALONE, I MANESKIN E LA PRIMA COSA CHE FAREBBE SE FOSSE IL SINDACO DI ROMA – VIDEO


     
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    Dal profilo Facebook di Carlo Verdone

     

    Mullion Cove (Cornovaglia) 1991.

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    Io e Margherita Buy dopo aver terminato una scena in "Maledetto il giorno che t' ho incontrato" .

     

    Cari amici lunedì 14 febbraio verranno  celebrati i trent'anni di questo film alla Nuvola in Viale Asia 40/44 (a Roma), alle 21,00.

     

    Saremo presenti io e Margherita e a seguire il film. L' incontro col pubblico sarà condotto dal critico e regista Mario Sesti. Questo evento si inserisce nella vetrina Standing  Ovation, dedicata a film ed interpreti che hanno lasciato un segno nel nostro immaginario attraverso personaggi e storie.

     

    Un ringraziamento anche alla Nuvola e alla pagina Il Socio ACI che hanno reso possibile questa serata. Abbiamo da poco festeggiato Borotalco  ed ecco che ora tocca ad un altro film. La verità  è che gli anni 80 e 90 furono per me pieni di slancio creativo e riuscivo a sfornare quasi un film all'anno.

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    Io non ho nessuna classifica dei miei film più  riusciti.  Non la devo fare io, la deve fare il pubblico.  Ed ognuno ha il suo preferito. Per me sono tutti miei " figli" e rappresentano un periodo, un momento della mia vita, della mia età che avanza. Certamente  questo film vive, ancora oggi, di una luce particolare e mi è molto  caro per motivi che spiegherò  all' incontro.

     

    Perdonate il lungo post ma alcuni dettagli dovevo darveli.

     

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    Questa pellicola, per concludere, ha un record mondiale che non potrà  mai esser battuto: quello di aver utilizzato ben 5 brani di Jimi Hendrix. Oggi con la famiglia che detiene severamente i diritti, e non li concede quasi a nessuno, sarebbe assolutamente impossibile.

    Vi aspettiamo lunedì con vera gioia. Un abbraccio  a tutti.

     

    VERDONE

    Da romanews.eu

     

     

    Carlo Verdone, attore e regista, è stato intervistato da “il Diabolico e il Divino”, programma radiofonico in onda su New Sound Level 90FM , di seguito le sue parole sulla Roma, su Mourinho e non solo. Di seguito l’intervista:

     

     

    L’intervista

    Sulla Roma:Io credo che ci sia un po’ un’assenza della società, perché in realtà nessun tifoso ha mai sentito la voce di Friedkin. All’inizio andava anche bene, però dopo un po’ si devono far sentire. Nel calcio e soprattutto nella Roma è importante entrare negli spogliatoi e far sentire la propria voce, non basta quella di Mourinho, serve quella del Presidente e del figlio del Presidente.

     

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    Stanno tutti e due quasi sempre allo stadio devono andare negli spogliatoi si devono anche arrabbiare certe volte, devono motivare anche loro la squadra perché non basta Mourinho come motivare. La presidenza è un po’ latitante in questo momento, deve farsi sentire coi calciatori. Serve un personaggio importante, Boniek o Falcao? Andrebbero benissimo servono personaggi importanti con esperienza internazionale che sicuramente farebbe bene lavorando insieme all’allenatore.

     

    Comunque il problema di questa squadra secondo me è la mancanza di una fisionomia ben precisa; qualsiasi squadra, anche debole ha una sua fisionomia e una sua definizione. Questa squadra invece sembra che stia insieme con difficoltà, è un mosaico attaccato con lo scotch. Non so se è stato fatto un buon lavoro di acquisti abbiamo preso dei buoni giocatori ma non basta perché la squadra è un mosaico dove troppi pezzi non combaciano.

     

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    Diciamo sempre: il prossimo anno bisognerà fare un grandissimo lavoro, ma questo significa prendere almeno 5 giocatori. L’esigenza è rivoluzionare tutto, non c’è niente da fare. Dopo i 6 goal presi dai norvegesi ho pensato che non c‘era più nulla da fare. Noi abbiamo perso un terzo delle partite, non è assolutamente accettabile, significa galleggiare a metà classifica con tendenza verso il basso e c’è molta frustrazione per questo. Io mi sono accorto l’altro giorno mentre guardavo la partita contro il Genoa che ad un certo punto non ero più attratto dal gioco e mi ero distratto. E questo è un brutto segno.

     

    Zaniolo ce la mette tutta, è un ottimo giocatore, molto potente, non può che crescere ed è stato indubbiamente penalizzato da certi arbitraggi, questo è sicuramente vero. Intorno a Zaniolo però bisogna mettere un mosaico che combacia, ha bisogno dei giocatori che vanno d’accordo con lui, con ruoli chiari manca il regista, mancano i giocatori di fascia, mancano un bel po’ di giocatori alla Roma. Abraham è bravo ma prende solo traverse, è un ‘traversaro’ “

     

    Cosa pensi dell’operazione Vlahovic?

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    “Vedendo il caso Vlahovic ho provato dispiacere per i tifosi della Fiorentina, ogni volta che hanno un giocatore che funziona glielo portano via e spesso va alla Juve. Stessa cosa è successa anche alla Roma, che ha perso giocatori che stanno dominando nel calcio europeo messi nel contesto giusto. Mi viene in mente Salah che nel campionato inglese fa faville perché ha la squadra giusta”

     

    Dopo il teatrino che si è concretizzato per l’elezione del Presidente della Repubblica, possiamo dire che spesso in Italia la realtà supera la fantasia?

     

    “Beh certo, quando ho fatto film come Gallo Cedrone o Viaggi di Nozze io credevo di aver prodotto un’esagerazione nella definizione dei personaggi ma guardandomi intorno ho che la realtà era molto più avanti di me, mi ha spesso superato ampiamente. Questo è un paese da commedia all’italiana, a partire dalla politica e a venire giù. E anche se qualche volta ci strappa una risata, però per la serietà e l’affidabilità questo è un guaio”

    carlo verdone armando feroci gallo cedrone carlo verdone armando feroci gallo cedrone

     

    Sul nuovo sindaco di Roma:

    “Gallo Cedrone era molto più raffinato di quello che sembra. Quel film era l’apoteosi della megalomania e della mitomania, che di li poco è uscita fuori nella politica a livelli altissimi. Io sono bravo a intercettare e anticipare alcune cose, ma certi personaggi politici per l’ignoranza, la stupidità e la follia, mi hanno superato ampiamente. Roma ha tanti problemi ma se io fossi sindaco la prima cosa da fare secondo me è la manutenzione, partendo dalle periferie per arrivare al centro, come ho detto anche nella serie.

     

    Le periferie hanno tante mancanze e bisogna necessariamente aiutarle. La manutenzione significa curare gli ambienti splendidi in cui ci troviamo a camminare, curare gli alberi che sono malati, rimettere a posto i marciapiedi. Non so ora cosa sta accadendo ma a prima impressione ho notato una maggiore pulizia in questo primo periodo con il nuovo sindaco, che comunque si è insediato da poco, ma possiamo dargli troppo tempo perchè Roma ha problemi enormi soprattutto nelle periferie”

     

    Come ti immagini il futuro del cinema dopo la pandemia?

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    “Non lo so, nessuno può fare una previsione precisa perché nessuno sa cosa ci riserverà il futuro. Io posso augurarmi che la sala continui a vivere e che la gente abbia voglia di aggregarsi e di condividere.

     

    Già siamo abbastanza soli nella nostra stanza con il nostro smartphone e vedere un buon film in compagnia è importante. Per carità le serie sono sicuramente ottime e fatte bene, ma il cinema ha quel suo fascino e quella sua capacità di farti riflettere su quello che vedi senza interferenze, è il tempio dell’immagine e mi auguro resista. Lunedì festeggeremo i trent’anni di ‘Maledetto il giorno in che t’ho incontrato’ e sono andati via 1800 biglietti in 48 ore; questo è sicuramente un buon segnale.

     

    carlo verdone armando feroci gallo cedrone carlo verdone armando feroci gallo cedrone

    Bisogna inevitabilmente inventarsi qualcosa, qualcosa che attragga il pubblico. Quello che percepisco è la voglia delle persone di partecipare agli eventi e un film è un evento. C’è da sperare che non chiudano altre sale, dopo tutte quelle che hanno chiuso in questo periodo.

     

    Gli esercenti hanno avuto dei ristori da parte dal governo, ma a un certo punto c’è bisogno della gente che stacca il biglietto perché i ristori finiscono. Una raccomandazione che faccio a me stesso e ai miei colleghi e quella che dobbiamo dare un prodotto ottimo è, in questa fase delicata, la priorità per attirare gradualmente lo stesso pubblico di un tempo. Io mi sento fortunato di essere riuscito a mantenere un pubblico di questo tipo nelle sale, perché avevo timore che il pubblico non avesse più voglia di uscire da casa e dalle comodità del proprio pc per andare al cinema. Mi sento comunque fiducioso”

    VERDONE VITA DA CARLO VERDONE VITA DA CARLO

     

    Il bacio con Meryl Streep

    “Era il festival di Roma, veniva dato un premio a Meryl Streep e un altro ad un regista e io dovevo premiare il regista mentre Tornatore Meryl Streep. Ho chiesto a Tornatore di poter premiare Meryl Streep perché per me era un idolo. Lui è stato affettuoso e ha detto alla stessa Meryl che io volevo premiarla perché l’adoravo e lei è sembrata subito entusiasta. Sono andato da lei e le ho detto ‘You are for me like Jimi Hendrix’ e a quel punto mi ha dato un bacio in bocca. Mi sono fatto dare la foto e la custodisco ancora gelosamente”

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    C’è un tuo erede nel cinema? Potrebbe essere Checco Zalone?

    “Checco Zalone lo stimo, ma è molto lontano da me, ha una comicità sua. Siamo molto diversi nel genere, ma ho una grande stima di lui. Erede non lo so, fare la mia carriera è un po’ complicato. Ho iniziato in un programma Stop, in cui ci davano dieci minuti a puntata nonostante fossimo emergenti e ora non c’è più tempo e i giovani fanno più fatica ad esprimersi e ad emergere”

     

    Sul fenomeno del momento, i Maneskin:

    “Sono contentissimo per loro, hanno tanto entusiasmo e sicuramente sono bravissimi, non si apre il concerto dei Rolling Stones per caso. Li ho conosciuti a Milano, sono tanto esuberanti sul palco quanto timidi nel privato. Io sono contento di tutti i ragazzi che hanno successo e non vedo l’ora che arrivi qualcuno nel cinema e dica qualcosa di nuovo ed importante. Mi sento tifoso dei giovani, anche in “Vita da Carlo” ho preso tantissimi ragazzi. Il mio obiettivo è mettermi sempre di più accanto giovani, bisogna avere premura dei giovani che sono il futuro e che prenderanno il nostro posto ed io cerco di allenarli e di dargli una chance”

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    Ci sarà un seguito di Vita da Carlo?

    “La prossima settimana sapremo qualcosa…sta andando anche all’estero: è uscito nel mondo e i risultati sembrano positivi meglio di così la ciambella non poteva riuscire”

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