GUERRIERI DI TERRACOTTA CINESI
Se non è ancora un incidente diplomatico, poco ci manca. La Cina aveva prestato nel dicembre scorso al Franklin Institute di Philadelphia dieci delle sue preziose statue dei guerrieri di terracotta ma uno dei celebri guerrieri, qualche giorno dopo, si è ritrovato senza un pollice. Un visitatore, che si era intrufolato di notte alla mostra, aveva infatti ben pensato di non limitarsi al selfie di rito ma anche di portarsi a casa un souvenir, staccando un dito della mano sinistra del «povero» soldato immobile.
Il danno arrecato è enorme: la statua, che ha oltre duemila anni, vale la somma di 4,5 milioni di dollari. Ora, secondo quanto riportano i media statali di Pechino, le autorità cinesi chiedono «una punizione severa» per il responsabile dell’atto vandalico. La settimana scorsa è stato infatti accusato Michael Rohana, 24enne, di «furto e occultamento di importante opera d’arte».
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Il giovane, scovato niente meno che dall’Fbi, ha confessato di aver tenuto il pollice nel cassetto della propria scrivania. Wu Haiyun, il direttore del Centro per la promozione del patrimonio culturale Shaanxi, l’organizzazione governativa che aveva prestato le statue, «ha fermamente condannato» l’Istituto Franklin per essere stato «negligente» nella custodia del prezioso patrimonio, ha riferito la tv cinese Cctv.
«Chiediamo che gli Stati Uniti puniscano severamente i perpetratori, abbiamo presentato una seria protesta nei loro confronti», ha detto Wu, annunciando che il centro avrebbe inviato due esperti negli Stati Uniti per valutare il danno e riparare la statua con il pollice recuperato.
Ovviamente si parla anche di una richiesta di risarcimento. Le dieci statue attualmente esposte presso l’Istituto Franklin fanno parte degli 8mila guerrieri di argilla a grandezza naturale che costituiscono l’Esercito di terracotta, uno dei reperti archeologici più importanti della Cina. Le statue furono costruite dall’imperatore cinese Qin Shi Huang, morto nel 210 AC, convinto che lo avrebbero protetto nell’aldilà. Sono stati scoperti nella città cinese di Xi’an nel 1974 da un gruppo di contadini
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