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    “SE L’È MERITATO, LI HA PROVOCATI” – LE MOGLI DEI DUE UOMINI ACCUSATI DI AVER FATTO UBRIACARE E POI STUPRATO UNA TURISTA CANADESE A PALERMO LO SCORSO NOVEMBRE, INTERCETTATE, ACCUSANO LA VITTIMA - UNA DELLE DUE DONNE: “IO NE SONO CERTA CHE DURANTE IL TRAGITTO IN MOTO LEI LO STUZZICAVA. STA ‘COSA INUTILE’, CON TUTTI I MASCHI CHE CI SONO, ANDÒ A TROVARE PROPRIO LUI…” – LA TURISTA AVEVA ACCETTATO UN PASSAGGIO NEL SUO B&B DA UNO DEI DUE INDAGATI E POI…


     
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    Estratto dell’articolo di Lara Sirignano per www.corriere.it

     

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    Di solidarizzare con la vittima, la turista canadese fatta ubriacare e stuprata dai loro mariti, non ci pensano neppure per un istante. «Se l’è meritato, li ha provocati», si ripetono le due donne, non sapendo di essere intercettate. […]

     

    È Palermo il luogo del racconto di un abuso di gruppo che risale a novembre scorso, quando una cittadina canadese, arrivata in città per incontrare il fidanzato ricoverato in ospedale dopo un incidente stradale, si imbatte in un inserviente che lavora nel nosocomio, Agostino Romano. E gli chiede indicazioni per raggiungere il reparto. «Era gentile e disponibile», racconterà ai carabinieri dopo lo stupro.

     

    CARABINIERI A PALERMO CARABINIERI A PALERMO

    Dopo la visita, lui la accompagna al B&B in cui la turista alloggia, i due cenano insieme, poi escono a fare un giro in moto e incontrano Giuseppe Romano, il cugino dell’inserviente. Insieme tornano nella stanza della vittima che viene fatta ubriacare — risulterà anche positiva alla cannabis — e violentata a turno. I due vengono denunciati dalla ragazza e iniziano le indagini nel corso delle quali le mogli vengono intercettate.

     

    E invece di stigmatizzare il comportamento dei mariti, poi finiti in carcere, se la prendono con l’altra donna. «Io ne sono certa che durante il tragitto lei lo stuzzicava sopra il motore (lo scooter, ndr), per questo poi lui non ha capito più niente — dice una all’altra — Perché la sella è veramente piccola». «Sì, ha cominciato in ascensore», risponde l’amica riferendosi alle presunte provocazioni della vittima.

     

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    «A me basterebbe solo che mi dici “senti lei mi ha toccato in ascensore e non ho capito più niente, già mi basterebbe”», spiega all’interlocutrice, facendo capire che si accontenterebbe di sapere che il marito ha solo ceduto alle avances.

     

    «Sta cosa inutile, con tutti i maschi che ci sono, andò a trovare proprio lui», continua la moglie dell’indagato che ripete, più volte, che se fosse stata realmente abusata, la donna si sarebbe difesa.

     

    «Tu che vieni violentata — spiega — ti muovi, ti difendi, ti porti (laceri, ndr) la carne, mordi. E invece sti ragazzi erano puliti, non avevano neppure un graffio». «E io per questo non gli ho alzato neanche una mano — commenta ammettendo di aver frenato la gelosia pur di non danneggiare il suo uomo — Perché ho pensato: “se gli faccio un livido io poi dicono che gliel’ha fatto lei”». [...]

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