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    ROMAN POLANSKI HA UNA POSSIBILITA' DI CAVARSELA – NEL 1977 IL REGISTA SEDO' E STUPRÒ LA 13ENNE SAMANTHA GEIMER E DALLA CONDANNA VIVE FUORI DAGLI USA PER EVITARE L'ARRESTO - MA ORA E' STATO DESECRETATA LA TESTIMONIANZA DELL'ALLORA VICE PROCURATORE ROGER GUNSON, IN CUI VIENE FUORI LA PROMESSA (POI DISATTESA) CHE FECE IL GIUDICE RITTENBAND A POLANSKI: UNA PENA LIEVE IN CAMBIO DELL'AMMISSIONE DI PARTE DELLA COLPA...


     
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    Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

     

    roman polanski roman polanski

    Si riapre il caso Polanski, o almeno così lui spera. Perché avendo trovato la prova che il giudice del suo abuso sessuale contro una minorenne gli aveva promesso la libertà, in cambio dell'ammissione di parte della colpa, gli avvocati sperano ora di ottenere una condanna in contumacia ai giorni già scontati in carcere.

     

    Non è sicuro che si arrivi a questo, perché l'attuale procuratore pretende che si presenti in tribunale a Los Angeles, e nel clima del movimento #MeToo sarà comunque difficile far accettare la liberazione di un potente regista che aveva avuto un rapporto con un'aspirante attrice tredicenne. L'operazione però è stata messa in moto.

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    Nel marzo 1977 Polanski, allora già vedovo di Sharon Tate uccisa nel 1969 dai seguaci di Charles Manson, aveva invitato Samantha Geimer a casa di Jack Nicholson, non presente, per un servizio fotografico. Quindi aveva dato champagne e sedativo all'aspirante attrice tredicenne, e l'aveva stuprata. Lei aveva raccontato di non aver resistito per paura, ma sua madre aveva chiamato la polizia e denunciato la violenza.

     

    Il vice procuratore incaricato dell'inchiesta era Roger Gunson, e il giudice Laurence Rittenband, ora deceduto. Nel 1978, alla vigilia della sentenza Polanski era scappato in Europa, dove vive ancora come fuggitivo e ha continuato la sua attività.

    polanski sharon tate polanski sharon tate

     

    Infatti nel 1974 e nel 1979 era stato nominato all'Oscar con i film "Chinatown" e "Tess", e nel 2003 lo ha vinto con "Il Pianista". Nel 2018 però l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences lo ha espulso, a causa della sua condotta sessuale.

     

    Francia, Svizzera e Polonia hanno sempre rifiutato l'estradizione, e Samantha ha chiesto di chiudere il caso, accettando nel 1993 un risarcimento di oltre 600.000 dollari: «Questa sentenza vecchia di quarant' anni - ha detto - è stata imposta alla vittima del crimine, oltre che al perpetratore».

     

    Polanski, con l'appoggio di Geimer, ha denunciato la negligenza giudiziaria nei suoi confronti, e nel 2010 il tribunale di Los Angeles ha raccolto la testimonianza di Gunson sulle promesse che Rittenband aveva fatto al regista durante l'istruttoria. La trascrizione era stata secretata, ma la settimana scorsa il nuovo procuratore George Gascon ha smesso di opporsi alla sua pubblicazione e la 2nd Districut Court of Appeal ha ordinato di rilasciarla. L'agenzia Associated Press ha ottenuto il documento, rivelandone il contenuto.

     

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    Gunson ha confermato che Rittenband aveva promesso in due occasioni a Polanski di rilasciarlo, se avesse ammesso la colpa del rapporto sessuale con una minorenne, cancellando invece le accuse di stupro, sodomia e uso di droghe. Il regista aveva trascorso una quarantina di giorni in carcere, e poi era stato assegnato ad un programma di 90 giorni in prigione per valutare la sua punizione. Il giudice aveva promesso che se l'esame fosse stato positivo, Polanski non avrebbe dovuto scontare altre condanne. Infatti dopo sei settimane era stato rilasciato, in libertà vigilata. Rittenband però si era convinto che il rapporto era stato superficiale e aveva detto agli avvocati del regista che avrebbe dovuto condannarlo ad una pena più severa, anche a causa delle critiche dei media.

     

    Poi lo avrebbe nuovamente rilasciato, dopo 120 giorni di carcere. A quel punto Polanski non si era più fidato di lui ed era fuggito in Europa, prima della sentenza. Harland Braun, avvocato del regista ora ottantottenne, ha detto che chiederà l'assegnazione del caso ad un nuovo giudice, per chiuderlo con la condanna in contumacia al tempo già trascorso in prigione. Gascon però pretende che Polanski si presenti comunque in tribunale a Los Angeles, e lui non vuole comparire per paura di essere arrestato.

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