1. BIDEN, LA FUGA DI FINANZIATORI, PARLAMENTARI E SOSTENITORI: TUTTI GLI UOMINI CHE HANNO LASCIATO IL PRESIDENTE
Estratto dell'articolo di Massimo Gaggi per www.corriere.it
joe biden
Scrittori come Stephen King, grandi finanziatori democratici come Abigail Disney che ha ereditato le fortune della «fabbrica dei sogni» creata da Walt Disney, attori (da Michael Douglas a John Cusack), opinionisti (da Tom Friedman a Nicholas Kristoff, fino all’intero board di direzione del New York Times): tutti a chiedere a Joe Biden un passo indietro. E, negli ultimi giorni, il malessere da tempo diffuso ma espresso in modo anonimo dai politici democratici ha cominciato a tracimare con deputati di peso (da Adam Schiff a Jerry Nadler) e senatori (Peter Welch del Vermont) che hanno auspicato l’uscita di scena di Biden.
stephen king
Con la ex speaker della Camera, Nancy Pelosi, da sempre vicina e ascoltata dal presidente, che ha scelto un modo più sottile per spingere Biden a rivedere le sue posizioni: mentre il vecchio leader democratico reagiva con rabbia alle pressioni che gli vengono dal partito, lei prima ha giudicato legittimi i dubbi espressi da molti sulla salute del presidente, poi lo ha invitato a riflettere su quanto accaduto nelle ultime settimane, promettendogli il suo appoggio qualunque cosa decida: andare avanti o ritirarsi.
michael douglas
A fare più sensazione, nelle ultime ore, è stato l’invito perentorio di George Clooney: «Ti amo, sei stato un grande presidente ma ora abbiamo bisogno di un altro candidato». La sortita di Clooney colpisce non tanto per la sua notorietà e per il suo intenso impegno politico a sinistra, ma per altri due motivi: solo pochi giorni prima del disastroso dibattito televisivo con Trump, Clooney era stato protagonista in un fundraising a Hollywood per Biden, del quale l’attore si definisce grande amico: nelle foto di quella sera è ripreso, insieme a Julia Roberts, tra Biden e Barack Obama. L’altro motivo è che, secondo Politico, Clooney avrebbe fatto leggere all’ex presidente l’articolo su Biden che aveva scritto, prima di mandarlo al New York Times. E Obama non avrebbe fatto nulla per fermarlo.
nancy pelosi
Ed è proprio sull’ex presidente democratico che sono ora accesi molti riflettori: dopo il confronto televisivo con Trump, Obama fu il primo a ribadire il suo sostegno a Biden affermando che «giornate negative nei duelli presidenziali possono capitare, ne so qualcosa pure io» (Barack perse malamente un dibattito elettorale con Mitt Romney nel 2012, ndr). Ma questo, aggiunse, è solo un incidente di percorso». Lo pensa davvero? Sono molti a dubitarne anche perché il 27 giugno, appena spente le telecamere della Cnn nello studio di Atlanta, mentre Obama invitava Biden ad andare avanti, David Axelrod, lo stratega delle sue vittorie elettorali, auspicava il ritiro del presidente. Aggiungendo, però, che la parola che definisce meglio il vecchio Joe (che Axelrod ha conosciuto bene alla Casa Bianca, dove era vicepresidente) è «stubborn», testardo […]
jon lovett
Biden ha sparato a zero contro le élite democratiche e ha invitato chi nel partito non lo vuole più presidente a uscire allo scoperto, a candidarsi, a sfidarlo alla convention (tra poco più di un mese a Chicago). Gli indizi su un desiderio inespresso di passo indietro da parte di Obama continuano a crescere: dopo Axelrod e Clooney, anche Jon Lovett che fu suo speechwriter alla Casa Bianca e gli è ancora vicino, è uscito allo scoperto, addirittura attaccando Biden: «È stato un grande presidente, ma nel modo in cui ha reagito a dubbi e critiche dopo il dibattito, si è dimostrato arrogante e piccino».
george clooney
Anche i consiglieri di Biden alla Casa Bianca pensano che Obama preferirebbe un altro candidato. Ma non osa dirlo anche perché sa che sarebbe controproducente, visto il risentimento del presidente nei suoi confronti per aver appoggiato, nel 2016, la candidatura di Hillary Clinton anziché la sua.
[…]
Perfino George Stephanopoulos, il conduttore della Abc che l’ha intervistato una settimana fa, scelto dalla Casa Bianca in quanto considerato amico, ha confessato in privato di non considerare possibile che Biden riesca a completare un altro mandato presidenziale.
barack obama
[…] Il leader dei senatori, Chuck Schumer, uno dei pochi personaggi che Biden, ex senatore di lungo corso, sta a sentire, ha detto privatamente ad alcuni finanziatori del partito democratico (che hanno smesso di dare soldi alla campagna del presidente) di essere pronto ad appoggiare un altro candidato. Ma non lo ha detto al presidente che, alzando la voce e usando toni minacciosi che costringono i suoi compagni di partito alla prudenza, gioca la carta del tempo: più giorni passano, più è difficile cambiare cavallo.
david axelrod
2. LA CORSA QUASI IMPOSSIBILE DI JOE IL PRESIDENTE CROLLA NEI SONDAGGI DEGLI STATI CRUCIALI CONTRO TRUMP
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per "la Repubblica"
La strada di Joe Biden verso la Casa Bianca è diventata molto stretta. Non solo è indietro in molti Stati chiave, ma il presidente degli Stati Uniti ha scoperto di avere un altro problema: New York. Secondo Politico , che ha letto due sondaggi privati, Donald Trump è avanti di un punto in uno stato in cui il rapporto era di due elettori Democratici contro un Repubblicano. Qui quattro anni fa Biden aveva battuto il tycoon di 23 punti.
trump clooney biden
New York potrebbe rappresentare solo una allucinazione, ma il resto dell’America non lo è. Secondo The Cook Politica Report , che utilizza i nove istituti di sondaggio più seguiti, la deludente prova nel duello tv di Biden ha avuto un impatto devastante sugli elettori.
Il 26 giugno, il giorno prima del dibattito con Trump, Biden guidava la media nazionale dei sondaggi con il 46,9 per cento contro il 46,5 del suo avversario, dopo essere stato indietro anche più di due punti a marzo. Era in risalita costante. Dopo la serata televisiva, Trump è salito al 46,9 e Biden è sceso al 44,3.
i meme sul confronto tv tra biden e trump 10
Ma a far scattare l’allarme sono i numeri legati a sei Stati chiave […] Arizona, Georgia e Nevada adesso pendono verso i Repubblicani, mentre Michigan, Pennsylvania e Wisconsin sono passati da “sicuri” per i Democratici, a “rischio”.
i meme sul confronto tv tra biden e trump 3
Gli ultimi tre Stati sono quelli che fanno parte del “Blue Wall”, il muro blu, la roccaforte progressista, che Hillary Clinton era sicura di vincere nel 2016 e aveva finito per trascurare, segnando la sua sconfitta. Secondo la mappa disegnata da un altro sondaggio, quello di The Hill/Ddhq, la situazione per Biden appare ancora più preoccupante: Trump conduce 51-49 in Nevada, 61-39 in Arizona, 63-38 in Georgia, 59 a 41 in Pennsylvania, 59 a 41 in Wisconsin. Sono cinque Stati che Biden aveva conquistato nel 2020 e risultati decisivi per la vittoria finale.
i meme sul confronto tv tra biden e trump 7
Il presidente resta in vantaggio in Michigan, Minnesota e Maine e non più così saldo in New Hampshire. Al momento, Trump è sicuro di ottenere a novembre almeno 235 grandi elettori, contro i 226 di Biden.
JOE BIDEN E DONALD TRUMP
Per conquistare la Casa Bianca ne servono almeno 270 su 538. Al tycoon basterebbe conquistare quattro degli otto stati menzionati […]
john cusack i meme sul confronto tv tra biden e trump 5 joe biden durante il dibattito con trump alla cnn 1 trump biden i meme sul confronto tv tra biden e trump 1 abigail disney