Estratto dell'articolo di Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”
VOLODYMYR ZELENSKY PAPA FRANCESCO
Di conferme ufficiali non ce ne sono, il momento è delicato e meno si parla meglio è, «qualsiasi parola, anche pronunciata con le migliori intenzioni, rischia di diventare un ostacolo più che un aiuto alla pace», ma insomma ai piani alti della Santa Sede fanno notare che nella giornata di sabato l’agenda ufficiale del Papa è vuota, il che accade assai di rado.
[…]
Del resto le indiscrezioni su un’udienza al presidente ucraino Volodymyr Zelensky in arrivo a Roma si sono moltiplicate ieri pomeriggio e Oltretevere il «possibile» è diventato «probabile», accompagnato della certezza che Francesco, nel caso, non aspetta altro ed è pronto a riceverlo: perché «la pace si fa sempre aprendo canali», osservava a fine aprile, di ritorno dall’Ungheria, annunciando una «missione» riservata per «aprire una strada di pace» tra Mosca e Kiev.
PAPA FRANCESCO PUTIN
Così la missione è in corso e «andrà avanti», ha confermato l’altro giorno il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, aggiungendo una considerazione che suona come un indizio: «Sì, ci sono novità, ma naturalmente a livello riservato».
Per dire quanto sia difficile, dopo che Francesco ne aveva parlato ai giornalisti sia Zelensky sia il Cremlino avevano detto di «non sapere» di missioni di sorta. Era stato lo stesso Parolin a confermare che, in effetti, «le due parti a suo tempo sono state informate», poi la faccenda si è risolta: «Non erano smentite, ci sono stati contatti in cui si è chiarito da entrambe le parti che si è trattato di un misunderstanding , un equivoco», ha detto il capo della diplomazia vaticana. Resta tutta la difficoltà di una «missione» che appare più che mai ardua, dopo quattordici mesi di tentativi.
SERGEY LAVROV PIETRO PAROLIN
[…] all’indomani dell’invasione Francesco andò di persona all’ambasciata di Mosca, il 25 febbraio 2022, e il giorno dopo parlò al telefono con Zelensky, tornò a parlargli un mese più tardi. Nel frattempo telefonate e contatti con le parti sono stati continui.
VOLODYMYR ZELENSKY PAPA FRANCESCO
Dall’inizio della guerra, la diplomazia della Santa Sede spiega di essere pronta a favorire in qualsiasi modo il dialogo, fino a ospitare colloqui di pace in Vaticano. «Io sono disposto a fare tutto quello che si deve fare», ha ripetuto Francesco. Oltretevere ci si aspetta che Zelensky rinnovi al Papa l’invito ad andare in Ucraina. Francesco, che ogni settimana ha ribadito la sua vicinanza al «martoriato popolo ucraino», spiega da tempo che andrà a Kiev se potrà andare anche a Mosca. La porta della pace è stretta.
papa francesco vladimir putin SERGEY LAVROV PIETRO PAROLIN papa francesco vladimir putin 2