Monica Scozzafava per il Corriere della Sera - Estratti
Walter Mazzarri torna a Napoli dopo 10 anni. Perché i sogni resistono, anche se il calcio si evolve. Perché ci sono uomini che nel frattempo hanno conservato il desiderio recondito di tornare sul «luogo del delitto», lì dove è cominciata la storia vincente del Napoli di De Laurentiis.
de laurentiis mazzarri
Ci sono allenatori, come Mazzarri, che si sono aggiornati dopo aver sbagliato. Ha allenato altrove con fortune alterne, non rescindendo però il cordone con il popolo napoletano che lo ha portato in Paradiso ma poi lo ha bastonato, tacciato di essere traditore quando sul più bello ha scelto l’Inter. Ha apprezzato il calcio di Spalletti, ne ha studiato i movimenti. Ed è convinto di poterli riproporre, con gli stessi interpreti dello scudetto.
È bastato questo perché De Laurentiis cedesse alla nostalgia di richiamare in panchina l’allenatore che vinceva le gare agli ultimi secondi, che svestiva la giacca in panchina in trance agonistica, che inventava Cavani centravanti e costringeva Lavezzi a diete ed esercizi atletici suppletivi.
(...)
de laurentiis mazzarri
Il presidente inventa la scena in 48 ore: vede Tudor lunedì mattina per sostituire Garcia, la scintilla non scocca. E non è soltanto una questione contrattuale, piuttosto caratteriale e di dogma tattico. Il tecnico croato non si sarebbe sganciato dalla sua difesa con tre uomini, in antitesi con la squadra che invece negli ultimi anni ha fatto le fortune del Napoli. Se sia o meno il modulo a garantire i successi è questione assai dibattuta, ma che il club avesse bisogno di una figura cui affidarsi, cui cedere nuovamente lo scettro in campo, senza le incursioni forzate del presidente, è fuori discussione.
de laurentiis tudor
Tudor viene così messo in ghiacciaia e Aurelio cede alla tentazione di rivedere Walter, lontano da Palazzo Bonaparte, sede della Filmauro. Vuole privacy, vuole il colpo a effetto. Due ore di conversazione prima di stringere la mano all’erede di Garcia. Obiettivi? Quarto posto e nell’immediato ottavi di Champions. Mazzarri va oltre, nel suo calcio ambizioso. La squadra è forte, va soltanto allenata senza preclusioni. Senza alcun limite. Lo diceva 10 anni fa, lo ripete adesso, mentre arriva in auto a Napoli, consapevole di poter apparire visionario.
(...) Ha un contratto di 7 mesi, un milione di ingaggio. Il dopo è una scena che scriverà. L’avvio è di quelli terribili (Atalanta, Real Madrid, Inter e Juve). Con lui il vice Frustalupi, il preparatore Pondrelli e Grava (arriva dalla Primavera). Gli stessi di 10 anni fa. L’input: ricordate Spalletti? Un copia e incolla per forza di cose rivisitato. Quel passato che Garcia, esonerato ieri, ha voluto colpevolmente cancellare.
napoli empoli de laurentiis