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    IL CAPOLAVORO DI RANIERI AL LEICESTER E’ QUELLO DEL SAGGIO STREGONE CHE HA IMPARATO A MESCOLARE LA MINESTRA CON GLI INGREDIENTI CHE HA AVUTO - IN 36 PARTITE HA APPORTATO SOLO 27 CAMBI ALLA FORMAZIONE: HA INQUADRATO LA SUA SPORCA DOZZINA, FREGANDOSENE DI FATTURATI, ARBITRI E MERCATO


     
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    ranieri torna in inghilterra sul jet privato con la direttrice generale della squadra ranieri torna in inghilterra sul jet privato con la direttrice generale della squadra

    1 - BATTUTE, BUON SENSO E TANTA LIBERTÀ COSÌ IL MISTER GRIGIO È DIVENTATO EROE

    Andrea Sorrentino per “La Repubblica”

     

    Metamorfosi di un allenatore, ovvero di un uomo. Si può cambiare anche a 64 anni, rimanendo se stessi, ma correggendosi. Adattarsi, assorbire, imparare dal passato per interpretare il presente, in definitiva capire e capirsi, ossia crescere, anche nella terza età professionale: non da tutti. Claudio Ranieri era, ed è, un uomo timido, a disagio nelle interviste. Un uomo vestito a modo, gentile e perbene, anche troppo in questo mondo di lupi.

    la vittoria del leicester la vittoria del leicester

     

    i giocatori del leicester festeggiano dopo la partita del chelsea i giocatori del leicester festeggiano dopo la partita del chelsea

    Italian style a tutto tondo, gli inglesi ne furono formalmente estasiati quando arrivò al Chelsea nel 2000. Poi si sa come sono, quassù. Sorrisi, complimenti, ma intanto ti studiano, scavano nelle tue fragilità, infine trovano il punto debole e zac, ecco l’etichetta da sparare sui giornali.

     

    Claudio divenne così “The Tinkerman”, l’aggiustatore pasticcione, perché con quel Chelsea cambiava troppo spesso formazione denotando insicurezza, fino alla semifinale di Champions League contro il Monaco nel 2004 che decretò la sua fine, tanto era già pronto Mourinho.

     

    The Tinkerman fece i bagagli in silenzio, rimase fermo un paio d’anni, forse ferito, ripartì dall’Italia, dove fu inseguito dall’altra etichetta: bravo, però non vince mai uno scudetto, si ferma sul più bello, e poi su, troppo timido, troppo poco brigante, diamine.

    i giocatori del leicester festeggiano la vittoria della premier league i giocatori del leicester festeggiano la vittoria della premier league

     

    Undici anni dopo, Claudio Ranieri è tornato e ha conquistato l’Inghilterra, l’Europa, il mondo. Li ha fatti impazzire tutti. A colpi di dichiarazioni, anche. L’ultima, lui che va a trovare la madre di 96 anni a Roma mentre l’Isola è in fermento per la vittoria imminente, ha un successo incredibile perché rinvigorisce i luoghi comuni sugli italiani mammoni che rassicurano gli inglesi, li convincono che siamo sempre i soliti.

     

    Ma Ranieri è stato anche l’uomo delle lacrime in campo, quel giorno a Sunderland. L’uomo del “dilly-ding, dilly- dong”, il campanellino con cui richiama i giocatori negli allenamenti, ormai diventato un tormentone rap, ma lo usava già ai tempi del Cagliari. Messaggi mediatici che lui invia con quel suo understatement trasognato, nel suo inglese che non piace ai professori di Oxford. Claudio Ranieri è ora l’uomo dell’anno, l’artefice del miracolo Leicester, un prodigio irripetibile nato imparando dagli errori del passato.

     

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    Perché qui l’antico Tinkerman si è reinventato cambiando pochissimo, tornando al passato, quando esistevano le formazioni- tipo. Ne ha trovata una dopo un paio di mesi e non l’ha quasi più modificata. Gli statistici affermano che Ranieri, in 36 partite, abbia apportato in totale solo 27 cambi alla formazione base: il record per la Premier è del Manchester United di Ferguson nel ‘93, appena 26. Ranieri ha inquadrato la sua sporca dozzina, ha capito in fretta che i giocatori voluti da lui (Inler e Benalouane) non funzionavano, ha dato fiducia ad altri. A Kante e Mahrez, i due veri grandi acquisti.

    claudio ranieri claudio ranieri

     

    Alla coppia di difensori Morgan e Huth, bucanieri trentenni e ancora tostissimi: quando ha centrato la coppia titolare, dopo le prime 9 partite sempre subendo gol, ne ha infilate 12 con porta inviolata in 17 incontri, e lì ha costruito il trionfo. Ha saputo creare un’alchimia perfetta tra sé e il gruppo.

     

    Ne ha tollerato il disordine alimentare e altre bizzarrie (alcuni non vivono neppure a Leicester), li ha accompagnati concedendo sempre due giorni di riposo a settimana, altra unicità. Crescendo la sicurezza della squadra, anche il tecnico si è lasciato andare, ha iniziato a sparare battute e titoli sempre più azzeccati. Da cosa nasce cosa. Ora ha vinto il campionato con 7 elementi che hanno giocato più di 2500 minuti, record per la Premier. Ma sempre attento ai dettagli, nelle ultime due gare ha sostituito Albrighton, fin lì 33 presenze su 34, con il più fresco Schlupp.

    i fan del leicester festeggiano fuori casa di jamie vardy i fan del leicester festeggiano fuori casa di jamie vardy

     

    Correzioni, sfumature. Esperienza. Ranieri è appena l’ottavo allenatore a vincere la Premier dal 1992 a oggi. Gli altri: Ferguson, Dalglish, Wenger, Mourinho, Ancelotti, Mancini e Pellegrini. Tre italiani, nessun inglese. Saremo mammoni e piagnoni, ma sappiamo dannatamente bene come si allena una squadra di calcio, noi. Gli inglesi potrebbero imparare parecchio dal vecchio Tinkerman. E un sorry, ora, non ci starebbe per niente male.

     

    claudio ranieri vince con il leicester 9 claudio ranieri vince con il leicester 9

    2. L’IMPRESA PARTITA DA UNA BRAVATA

    Enrico Franceschini per “la Repubblica”

     

    «Un miracolo». Così i giornali inglesi definiscono l’impresa del Leicester – un anno fa. Adesso di miracoli le Foxes ne hanno fatto un altro, ben più grande: ma anche quello della primavera 2015 era da record. Bisogna partire da lì per ripercorrere quello che il New York Times descrive come “l’exploit sportivo più sorprendente di tutti i tempi”. Anzi, partire dall’antefatto.

     

    24 OTTOBRE 2011

    Sven Goran Eriksson, ex-allenatore dell’Inghilterra (e di Lazio e Samp), assunto un anno prima dal nuovo proprietario thailandese del Leicester, viene licenziato alla 13esima giornata di Championship, la B inglese, dopo uno 0-3. Al suo posto torna (al posto che occupava prima) Nigel Pearson, duro alla Ferguson. Indovina una serie di acquisti (Vardy dai semi-pro e Drinkwater dal Manchester United per 1 milione di sterline l’uno, Mahrez dal Le Havre per 350 mila sterline) e nel maggio 2014 conquista la promozione in Premier.

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    16 MAGGIO 2015

    Il Leicester si salva con una giornata d’anticipo, vincendo 7 delle ultime 9 gare. Ma Pearson quasi strozza un giocatore a bordo campo, tre riserve (incluso suo figlio) fanno commenti razzisti in un viaggio premio in Thailandia e il tecnico è licenziato.

     

    13 LUGLIO 2015

    Arriva Claudio Ranieri, ex ct della Grecia, estromesso dopo 3 sconfitte, l’ultima contro le isole Faroer. «Scelta priva di ispirazione», commenta Gary Lineker, ex Leicester. Previsione unanime: il Leicester retrocederà.

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    14 AGOSTO 2015

    Esordio: 4-2 al Sunderland. Vardy segna ma si mette nei guai con una notte brava: multato, si scusa e mantiene il posto in squadra nel 2-1 al West Ham due giorni dopo.

     

    24 OTTOBRE 2015

    Foxes quinte, ma prendono troppi gol. Dopo la prima vittoria per 1-0, il mister offre a tutta la squadra una pizza e promette lo stesso trattamento per ogni vittoria in cui gli avversari non segnano (ce ne saranno altre 6).

     

    28 NOVEMBRE 2015

    Vardy supera il primato di Van Nistelrooy, segnando in undici partite consecutive, e il Leicester è secondo. «Quota salvezza è 40 punti e ce ne mancano 11», ammonisce Ranieri. Mahrez segna una tripletta e le Foxes sono prime. «Calma», predica Ranieri, «io voglio i 40 punti».

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    19 DICEMBRE 2015

    Ricredutosi su Ranieri, Lineker twitta: «Se vinciamo il campionato presenterò in mutande la prima puntata del mio programma tivù della prossima stagione». Il Leicester batte l’Everton 3-2 e festeggia Natale sempre al primo posto.

     

    2 GENNAIO 2016

    Mini-serie no: due pareggi, una sconfitta, nessun gol. Ma quota 40 punti è raggiunta. «Champagne per tutti», si congratula Ranieri.

     

    2 FEBBRAIO 2016

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    Gol da 40 metri di Vardy contro il Liverpool davanti a uno sceneggiatore di Hollywood. Statistica del Sun: prima che a Leicester fossero rinvenuti i resti di re Riccardo III, la percentuale di vittorie del club era 32 per cento. Da allora è il 63.

     

    14 FEBBRAIO 2016

    Sconfitta per 2-1 sul campo dell’Arsenal con gol decisivo all’ultima azione, ma Ranieri allevia la tensione: «Succede, andiamo avanti, sorridiamo».

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    10 APRILE 2016

    Sette vittorie di fila, cresce il distacco sulle inseguitrici. Dopo l’ennesimo 2-0, Ranieri esce dal campo in lacrime. «Fai questo mestiere per le emozioni» spiega: ha migliorato anche la lingua, dai tempi del Chelsea.

     

    17 APRILE 2016

    L’espulsione con proteste costa due turni di squalifica a Vardy. Ma Ranieri canticchia: «Siamo in Champions, dilly ding, dilly dong». Senza Vardy, le Volpi schiacciano lo Swansea 4-0. «Dobbiamo finire questa storia come un film americano», dice l’allenatore.

     

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    1 MAGGIO

    Sempre senza Vardy, è pari con lo United. Happy ending rimandato solo di 24 ore. Statistica del Guardian: soltanto 9 allenatori hanno vinto il titolo inglese alla prima stagione e negli ultimi 30 anni solo 3, Mourinho, Ancelotti e Pellegrini. Ma con molti più soldi di Ranieri. Il miracolo ha la sua firma.

     

     

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