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    TUTTI PAZZI PER ESSELUNGA - LA BCE DI DRAGHI VOLEVA 200 MILIONI IN TITOLI OBBLIGAZIONARI DEL GRUPPO FONDATO DA BERNARDO CAPROTTI, ALLA FINE DEI CONTI SI È DOVUTA ACCONTENTARE DI UN GETTONE DA CIRCA 30 MILIONI – IL 70% A INVESTITORI ESTERI, TRA CUI IL FONDO SOVRANO DI ABU DHABI. UN BUON VIATICO PERLO SBARCO A PIAZZA AFFARI


     
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    CAPROTTI FALCE E CARRELLO CAPROTTI FALCE E CARRELLO

    Daniela Polizzi per corriere.it

     

    La Bce voleva 200 milioni in titoli obbligazionari Esselunga, alla fine dei conti si è dovuta accontentare di un gettone da circa 30 milioni nell’ambito dei suoi acquisti mensili di bond europei investment grade. Certo è che il primo bond emesso da Esselunga — valore un miliardo, quotato alla Borsa di Lussemburgo e caratterizzato da due tranche a 6 e 10 anni — , la società fondata 60 anni fa da Bernardo Caprotti è stato ben accolto dagli investitori. Un buon viatico per un prossimo step: lo sbarco a Piazza Affari.

     

    Mentre l’ipotesi di una Fondazione è in corso di valutazione da parte di tutti gli stakeholder. Soprattutto di Marina nelle vesti di maggior azionista del gruppo a fianco della madre Giuliana Albera, vedova dell’imprenditore e presidente onorario del gruppo.

    MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI giuliana albera caprotti, vincenzo mariconda e marina sylvia caprotti giuliana albera caprotti, vincenzo mariconda e marina sylvia caprotti

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