TOMMASO LORENZINI per Libero Quotidiano
leclerc camilleri
Vincere, convincere, stupire, far impazzire Monza e tutto il mondo ferrarista. L' effetto Leclerc è appena deflagrato e già il 21enne pilota di Maranello sente su di sé l' abbraccio di questo vento caldo, dolcissimo. Lo sentirà con estremo piacere anche nel proprio portafogli, visto che il contratto da 3 milioni annui fino al 2022 con Maranello è in via di rinnovo anticipato fino al 2024, con ingaggio triplicato a 9 milioni. Il futuro è oggi, il futuro è lui.
Certo, nella testa di questo ragazzo che ha conquistato tutti per i modi educati e mai da superstar, mentre una volta abbassata la visiera esce fuori il lato spietato ed egoista del pilota di razza, in questo momento i soldi rappresentano una parte consistente quanto marginale della propria scalata ai vertici della F1. Eppure, strano a dirsi per uno nato e cresciuto nel Principato di Monaco, la sua carriera ha rischiato di interrompersi sul nascere per colpa di difficoltà finanziarie.
leclerc festa ferrari
Papà Hervé, morto nel 2017, è stato buon pilota di F3 negli anni 80, ha trasmesso per genetica la propria passione ai figli (uno dei due fratelli di Charles, il 18enne Arthur, attualmente si divide tra la Formula E, dove è inserito nel vivaio del team Venturi, e la Formula 4 tedesca) e mette il piccolo Charles a soli 4 anni sul sedile di un kart sulla pista di Brignoles, di proprietà di un certo Philippe Bianchi (il padre del compianto Jules).
Charles, che sa già farlo partire, non ci pensa un attimo: accende il motore e via, con Hervé che a bordo pista si sbraccia come un pazzo. Dopo qualche giro Charles si accorge di lui e accosta: «Cosa c'è?». «Almeno mettiti il casco», risponde il padre. È quella la scintilla, Leclerc inizia a correre, a otto anni vince la sua prima gara, stupisce tutti, eppure arriva il momento di fare i conti, che non tornano: Hervé è un piccolo imprenditore, la moglie ha un salone di acconciature, mantenere vivo il sogno del loro talentuoso figlio costa e non possono permetterselo.
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In loro "soccorso" arriva Nicolas Todt, figlio di Jean (boss Ferrari dell' era Schumi), proprio tramite Jules Bianchi, che già correva, che aveva proprio Nicolas come agente e che aveva preso Charles sotto la sua ala: «Servivano 100mila euro per la stagione di kart, loro non li avevano e senza avrebbe smesso. Così decisi di finanziarli io», racconta Todt, «a Charles dissi solo "fai il bravo, non mi deludere e andremo avanti insieme"». Era il 2011, ed eccoci qua.
nicolas todt
Exploit continui nelle serie minori, i titoli mondiali in Gp3 Series (2016) e Formula 2 (2017) che spalancano a Charles le porte dell' Academy Ferrari, l' università di Maranello nata nel 2009. Il primo pilota del programma è stato proprio Jules Bianchi, una promessa rimasta tale per colpa della tragica quanto inaccettabile morte dopo l' incidente a Suzuka nel 2014, e oggi l' invisibile mano del destino ha fatto di Leclerc il primo prodotto del vivaio di Maranello capace di vincere un Gp in Formula 1. Come aveva già previsto Bianchi. Lo chiamano "predestinato", Charles. I motivi ci sono tutti, per questo antidivo che con i suoi 21 anni, 10 mesi e 16 giorni, a Spa è diventato il più giovane ferrarista a vincere un Gp battendo il record del belga Jackie Ickx. E Monza conferma che lo spettacolo deve ancora cominciare.
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