Leonardo Martinelli per www.lastampa.it
Non solo Psa, ma anche Renault, l’altro colosso automobilistico francese, sarebbe interessato a mettere le mani su Fiat. È quanto indica un articolo pubblicato dal Financial Times e che cita «varie persone vicine a Renault».
mike manley
Questo gruppo, negli ultimi mesi nel mirino delle polemiche dopo l’arresto a sorpresa a Tokyo del suo ex presidente, Carlos Ghosn, starebbe pensando di realizzare quella fusione al 100% con gli alleati nipponici Nissan e Mitsubishi, sulla quale lavorava proprio Ghosn. All’opera in questo senso ci sarebbe Jean-Dominque Sebard, che ha preso il suo posto. E, secondo il quotidiano economico britannico, «la nuova società, frutto della fusione, vorrebbe effettuare un’acquisizione con il fine di essere più forte nella lotta per la dominazione mondiale contro Volkswagen e Toyota». Tra gli «obiettivi privilegiati», secondo le fonti citate dal Financial Times, ci sarebbe proprio Fiat-Chrysler.
Ma il gruppo italiano, intanto, si ritrova pure nelle mire di Peugeot-Citroen. Nei giorni scorsi, prima l’ad Carlos Tavares aveva ammesso di essere interessato a una nuova acquisizione e di non escludere l’opzione Fca. Poi Robert Peugeot, rappresentante (e uno dei più influenti) della famiglia fondatrice, che ancora oggi controlla il 14% del capitale, aveva sostenuto la possibilità di una fusione con il gruppo italo-americano. Psa, che ha appena presentato conti annui molto buoni, realizza comunque ancora l’80% del suo fatturato in Europa, elemento di rischio, soprattutto in un momento in cui le vendite di auto nel Vecchio Continente stanno rallentando.
mike manley john elkann
Nei giorni scorsi, comunque, in un articolo del Wall Street Journal si ipotizzavano difficoltà nella trattativa fra Psa e Fca, dovute a una resistenza della famiglia Elkann-Agnelli. Psa, che ha già inglobato l’anno scorso la tedesca Opel, dovrebbe finanziare un’altra eventuale acquisizione sul suo debito, mediante cessione di titoli. E, secondo il quotidiano Usa, la famiglia Elkann-Agnelli non accetterebbe tale soluzione.
Poi, gli altri due azionisti di riferimento, il cinese Dongfeng e la Banca pubblica per l’investimento (Bpi), emanazione dello Stato francese, entrambi con il 14% del capitale di Psa, non si sono ancora espressi al riguardo. Intanto, sulla scia delle rivelazioni del Financial Times, stamani Fca ha aperto in rialzo del 3,5% alla Borsa di Milano.
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