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    I “BAFTA” DEI GIUSTI – TUTTO COME PREVISTO AGLI OSCAR INGLESI: GRANDE VINCITORE DELLA SERATA CON 4 PREMI, È “NOMADLAND” DIRETTO DALLA ASIATICA-AMERICANA CHLOÉ ZHAO (MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGIA, MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA, LA GRANDE FRANCES MCDORMAND, E MIGLIOR FOTOGRAFIA). VANESSA KIRBY COL SUO VERSACE ROSICAVA DI BRUTTO. MA PERDERÀ ANCHE AGLI OSCAR. LA GAFFE DEGLI AUTORI DELLA SERATA, VISTO CHE, AL MOMENTO DEI CARI ESTINTI, SI SONO DIMENTICATI DI DIANA RIGG - VIDEO


     
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    Marco Giusti per Dagospia

    chloe zhao chloe zhao

     

    Tempo di premi. Arrivano i BAFTA 2021, gli oscar inglesi. Anche qui fila tutto come previsto, alla faccia delle polemiche dello scorso anno riguardo al #BaftaSoWhite molti sono gli artisti neri, donne e asiatici premiati.

     

    Grande vincitore della serata con 4 premi, è infatti “Nomadland” diretto dalla asiatica-americana Chloé Zhao, miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista, la grande Frances McDormand, e miglior fotografia.

    frances mcdormand frances mcdormand

     

    Mettiamoci anche il Leone d’Oro a Venezia come miglior film, i due Golden Globe vinti per miglior film e miglior regia. Più che probabile che “Nomadland”, che vedremo presto su Disney+ e Sky, dominerà anche gli Oscar a fine aprile, dove ha ben sei nominations e almeno altri quattro premi se li porterà a casa.  Chloé Zhao ha dedicato il suo premio alla comunità nomade che ha ispirato il film. Frances McDormand non si è presentata, mentre l’emergentissima Vanessa Kirby col suo Versace rosicava di brutto. Ma perderà anche agli Oscar.

    daniel kaluuya daniel kaluuya

     

    Tutti gli altri più tenaci avversari si devono accontentare di massimo due premiuzzi se non uno. “Promising Young Woman” di Emerald Fennel vince il premio come miglior film emergente inglese e miglio sceneggiatura originale. “Soul” di Pete Docter vince come miglior film d’animazione e miglior musica, firmata da Atticus Ross e Trent Raznor. “Sound of Music” vince per suono e montaggio. “The Father” vince per il miglior attore, uno strepitoso Anthony Hopkins, che fa il malato di demenza senile, e miglior sceneggiatura non originale.

    chadwick boseman chadwick boseman

     

    vanessa kirby vanessa kirby

    Se Anthony Hopkins, al suo quarto BAFTA, il più vecchio vincitore di sempre a 83 anni, non si è presentato nemmeno virtualmente come vincitore, lasciando che parlasse il regista, Florian Zeller, al suo posto, si è fatto vivo dalla sua casa nel Galles durante la conferenza stampa virtuale successiva, facendo lo spiritoso, un po’ giocando sul personaggio del film. “Non posso presentarmi nemmeno agli oscar. Quando li rifanno?”. “Rocks” vince per il casting e per la performance di Bukky Bakaray, considerata dai BAFTA la migliore promessa inglese. “Quando abbiamo girato il film”, ha detto la giovane attrice nera, “pensavo che al massimo potesse interessare a un centinaio di spettatori. Non pensavo che potesse avere questo richiamo”.  

    anthony hopkins anthony hopkins

     

    “Ma Rainey’s Black Bottom” vince per i migliori costumi, dell’ultra-ottantenne Ann Roth, e miglior trucco e parrucco. “Un altro giro” di Thomas Vinterberg vince come miglior film non in lingua inglese. “Judas and the Black Messiah” di Shara King vince per il miglior attore non protagonista, Daniel Kaluuya, un altro che sta vincendo davvero tutto. “Minari”, che agli oscar avrà probabilmente più riconoscimenti, vince per la miglior attrice non protagonista, Yuh Jung Youn, che ha dichiarato “ogni premio è pieno di significati, ma questo, riconosciuto dai britannici, conosciuti come persone molto snob ". “His House” di Remi Weeks vince il premio come esordio inglese più significativo.

    renee zellweger renee zellweger

     

    “Questo è per gli immigrati, i migranti e i richiedenti asilo”, ha detto il regista, “le persone nere, brune e queer che mi hanno nutrito e sollevato nella mia vita”. “Tenet” vince solo per la scenografia. Contentino. Grossa gaffe degli autori della serata, visto che, al momento dei cari estinti, si sono dimenticati di Diana Rigg. Hanno detto che, insomma, vabbè, è più un’attrice di tv che di cinema. Figuraccissima.

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