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    SI FA PRESTO A DIRE “CONDONO” – IL DECRETO SALVA CASA, VOLUTO DA SALVINI E APPROVATO DAL GOVERNO, SULLA CARTA CONSENTIRÀ DI REGOLARIZZARE FINESTRE, BALCONI, NICCHIE, VERANDE, SOPPALCHI, ADDIRITTURA INTERE STANZE. MA NEI FATTI LA SANATORIA NON SARÀ COSI FACILE: PESERANNO MOLTO LE REGOLE DELLE REGIONI E I PALETTI POSTI DAI DIVERSI COMUNI – E BISOGNERÀ PAGARE UNA SANZIONE TRA MILLE E 31MILA EURO – TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE


     
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    Estratto dell’articolo di Giuseppe Latour per “Il Sole 24 Ore”

     

    DECRETO SALVA CASA DECRETO SALVA CASA

    Finestre, balconi, nicchie, verande, soppalchi. E anche porte, pareti o, addirittura, intere stanze. Tutti elementi sanabili, a determinate condizioni. Che – va sottolineato da subito – non sarà sempre facile ottenere. Peseranno molto le regole delle Regioni e i paletti posti dai diversi Comuni.

     

    Il decreto Salva casa, approvato venerdì dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e adesso atteso alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopo mesi di discussioni, è soprattutto una manovra pensata per agevolare la regolarizzazione di tutti quegli elementi che oggi rappresentano un problema quando è necessario andare a verificare la piena legittimità delle nostre case, ad esempio durante una vendita o nelle ristrutturazioni, quando venga presentato un titolo edilizio in Comune o venga richiesto un bonus fiscale.

    MATTEO SALVINI PRESENTA IL DECRETO SALVA CASA MATTEO SALVINI PRESENTA IL DECRETO SALVA CASA

     

    Il provvedimento funzionerà per livelli di difformità crescenti e metterà a disposizione strumenti pensati per regolarizzare varie tipologie di lavori.

     

    La prima norma da considerare è quella sulle tolleranze costruttive, che agisce per gli interventi effettuati entro il 24 maggio e tollera alcune divergenze (per una percentuale fino al 5%) tra quello che è presente negli immobili e quanto dichiarato in Comune. Grazie a questo meccanismo alcuni elementi saranno automaticamente considerati regolari, come una stanza o un balcone leggermente più grande.

     

    DECRETO SALVA CASA DECRETO SALVA CASA

    Quanto agli elementi interni, fa una precisazione Fabrizio Pistolesi, architetto e relatore della proposta di revisione del Testo unico per l’edilizia in discussione presso il Consiglio superiore di lavori pubblici (l’organo tecnico consultivo del Mit): «Molte opere sono sanabili già oggi, come i tramezzi spostati di cui si parla molto e per i quali è sufficiente presentare una Cila in sanatoria. Una novità importante è, invece, che alcuni elementi saranno considerati regolari se, sin dalla loro origine, erano già presenti e difformi rispetto ai titoli presenti in Comune».

     

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    DECRETO SALVA CASA - IL SOLE 24 ORE DECRETO SALVA CASA - IL SOLE 24 ORE

    Ma la sanatoria dei lavori più importanti ci sarà con l’accertamento di conformità, la nuova norma che consente di mettere a posto le difformità parziali da quanto autorizzato, pagando una sanzione compresa tra mille e 31mila euro. Non potrà toccare gli abusi completi, cioè quegli immobili che non sono stati autorizzati dal Comune.

     

    Qui pesano due paletti importanti: bisognerà rispettare le norme edilizie (ad esempio, per la progettazione di impianti e strutture) del tempo di realizzazione dei lavori e quelle urbanistiche del tempo di presentazione della domanda. «Soprattutto il secondo paletto sarà difficile da superare – dice Pistolesi –, perché significa avere cubatura disponibile in un determinato immobile in base ai piani del Comune». Inoltre – aggiunge Di Leo – «il concetto di difformità parziale cambia molto da Regione a Regione. Nel Lazio si tratta di scostamenti piccolissimi, mentre ad esempio in Emilia-Romagna si considerano parzialmente difformi anche interventi molti rilevanti».

     

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    Per chi potrà superare questi paletti, però, si apre la possibilità di sanare elementi come verande, balconi e finestre non presenti sui titoli originari, soppalchi o, addirittura, intere stanze. Bisognerà pagare una sanzione compresa tra mille e 31mila euro, proporzionata all’aumento di valore dell’immobile. Andrà ottenuto un parere in caso di immobili vincolati. […]

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