- TIM: ACCORDO STRATEGICO MEDIASET SUI CONTENUTI TV
(ANSA) - Tim e Mediaset hanno raggiunto un accordo strategico che permetterà ai clienti TimVision di vedere tutti i canali in chiaro di Mediaset e accedere agli ultimi 7 giorni della programmazione resa disponibile online da Mediaset. Lo annuncia una nota.
CONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONI
"La credibilità e la forza dei contenuti e dei canali gratuiti Mediaset sono irrinunciabili per le offerte pay distribuite su qualsiasi piattaforma video" sottolinea Mediaset in un comunicato speculare. Per Tim invece l'accordo "segna un ulteriore passo avanti nella strategia sui contenuti prevista dal Piano Industriale DigiTIM". Nel dettaglio da gennaio 2019 saranno visibili anche su Timvision Canale5, Italia1, Retequattro e i canali tematici free 20, Iris, La5, Mediaset Extra, Italia2, Top Crime, oltre la rete all news TGCom24 e il nuovo canale Focus che debutterà in tv a metà maggio. Grazie all'accordo di ritrasmissione, saranno accessibili anche le funzionalità online ora disponibili solo ai clienti di Mediaset.it.
CONFALONIERI BERLUSCONI
"Si tratta in conclusione di un'intesa positiva per entrambi i partner: permette a Mediaset di estendere la visione dei propri canali free a tutte le piattaforme, digitale terrestre, satellite, Iptv" commenta Mediaset. "Prosegue con determinazione il nostro percorso di alleanze con i migliori player del mercato - dichiara Daniela Biscarini, Responsabile Multimedia Entertainment di Tim - . Siamo la nuova TV" .
- TIM, VIVENDI E MEDIASET FRA BERLUSCONI E IL GOVERNO M5S-LEGA
Michele Arnese per www.startmag.it
C’è anche il dossier Tim-Vivendi nei pour parler politici che hanno convinto Silvio Berlusconi a dare il via libera al governo M5S-Lega? E’ la domanda che si bisbiglia nei palazzi non solo romani a cavallo tra politica, economia e finanza.
Berlusconi è solo attento alla sua “roba”, ha ripetuto ieri sera Massimo Cacciari in tv a Otto e Mezzo su La 7 commentando le ultime evoluzioni sul cantiere del prossimo governo. Ma qual è la roba? Mediaset?
E da dove nasce “l’astensione benevola” all’esecutivo grillino-leghista annunciata da Forza Italia? Meglio comunque avere voce in capitolo in un governo in cui non si è però dominus, si dice tra gli azzurri.
genish
La voce in capitolo riguarda anche il futuro di Tim dopo la vittoria di Elliott e le prossime mosse di Vivendi.
L’ultima assemblea dei soci di Tim ha decretato la vittoria del fondo americano Elliott sostenuto in maniera decisiva dalla Cassa depositi e prestiti. Una sortita, quella di Cdp, che ha destato le ire di Vivendi. Ma c’è chi fa notare come per i francesi non tutto quello che è avvenuto ha risvolti negativi.
Non a caso subito dopo l’esito dell’assemblea dell’ex Telecom Italia – si fa notare – Vivendi ha comunicato urbi et orbi di non avere più la direzione e il coordinamento di Tim. Un modo per ricordare che così tutti i lacci, i lacciuoli e le beghe legali e normative – fra Antitrust e golden power – sono ormai superati.
Fulvio Conti
Non solo: adesso Vivendi ha le mani più libere. Ovvero: se prima la sua partecipazione in Tim era di fatto invendibile, o meglio il prezzo in una potenziale trattativa sarebbe stato dettato dall’acquirente e non dal venditore, ora lo scenario è cambiato di 180 gradi: è Vivendi a poter fare il prezzo.
E con un’eventuale uscita da Tim a un prezzo congruo, magari salito anche grazie all’arrivo di Elliott (che guarda caso ha confermato l’ad, Amos Genish, voluto e nominato all’epoca da Vivendi), gli sguardi del gruppo di Vincent Bolloré potranno rivolgersi su Mediaset. Fanta-finanza industriale? Chissà.
Gli analisti di Mediobanca Securities, commentando il ribaltone in Tim hanno scritto in un report che ora “un accordo tra Mediaset e Vivendi potrebbe arrivare presto, i toni attenuati potrebbero anche accelerare i colloqui da quella parte, aprendo la strada a una potenziale integrazione verticale”.
Meglio dunque monitorare questi eventuali passi anche con un piede, o un orecchio, a Palazzo Chigi invece che dall’opposizione.