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    "SONO UBRIACO FRADICIO" - VE LO RICORDATE IL MITOLOGICO CAPODANNO DI NAINGGOLAN? L'EX GIALLOROSSO HA RACCONTATO LA FOLLE NOTTE DEL 2018, IN CUI SCATENÒ UNA BUFERA CON UN VIDEO IN CUI BIASCICAVA - “QUELLO È STATO IL PRIMO CAPODANNO CHE PASSAVO A CASA ED È STATO IL PEGGIORE DI TUTTI. AVEVO LA FORTUNA DI UN FISICO CHE RIUSCIVA A REGGERE. NON POTREI MAI ESSERE UNO DI QUELI CALCIATOSI SOLO CAMPO E CASA. IO CAMMINAVO CON LA SIGARETTA PER STRADA E QUINDI LA GENTE SAPEVA, MA POI NELLO SPOGLIATOIO MAGARI ERANO…"


     
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    Da corrieredellosport.it

     

    RADJA NAINGGOLAN RADJA NAINGGOLAN

    A sei anni di distanza si torna a parlare del celebre 'Capodanno di Nainggolan'. Lo ha fatto lo stesso ex romanista, spiegando cos'è successo in quella 'folle' prima notte del 2018 quando l'allora centrocampista giallorosso si mostrò in una diretta Instagram 'confessando' di essere "ubriaco fradicio".

     

    Nainggolan e il folle Capodanno del 2018

    "Quello è stato il mio primo Capodanno a casa ed è stato il peggiore di tutti - ha detto Radja Nainggolan, oggi 36enne e svincolato, intervistato in una puntata del podcast 'Gurulandia' -. Io di solito l'ho fatto sempre fuori, in discoteca con gli amici o i compagni di squadra e invece quell'anno l'ho passato a casa ed è successo quello che è successo. All'epoca le dirette Instagram restavano salvate per 24 ore, io ho fatto una diretta così e poi la mattina quando mi sono svegliato alle 9 avevo 50mila chiamate. Mi hanno detto di cancellare la storia ma ormai era stata ripresa da tutti".

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    Roma e Inter i picchi della sua carriera

    "Non tutti però possono fare quello che facevo io, che purtroppo avevo la fortuna di un fisico che riusciva a reggere - ha detto ancora Nainggolan -. Facevo le mie cose e la domenica ero pronto per andare in battaglia. Il sabato ero in ritiro, magari uscivo il giovedì e ci davo dentro. Poi venerdì recupero e domenica ero pronto. I ritiri mi servivano". Nessun rimpianto però: "Io non potrei mai essere uno di queli calciatosi solo campo e casa. Se oggi è così?

     

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    Sembra così. Io camminavo con la sigaretta per strada e quindi la gente sapeva, ma poi nello spogliatoio magari erano quindici i fumatori. Bisogna distinguere calciatore e uomo, oltre che calciatore sono anche uomo e ho diritto magari di fare una serata. Volevo diventare calciatore e sono arrivato a giocare a Roma e Inter facendo la vita normale che ho sempre fatto, per me è il top e non ho alcun rammarico. Posso essere molto fiero di me".

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