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    TWITTER MINACCIA DI FARE CAUSA A MARK ZUCKERBERG E A META PER IL LANCIO DI THREADS - ELON MUSK: "ABBIAMO LA FORTE PREOCCUPAZIONE CHE META ABBIA ABUSATO DEI SEGRETI COMMERCIALI E DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE DI TWITTER" - MILIONI DI PERSONE HANNO SCARICATO LA NUOVA APP MA NON MANCANO I PUNTI CRITICI: NON SI PUÒ CANCELLARE IL PROPRIO ACCOUNT THREADS SENZA ANNULLARE ANCHE QUELLO DI INSTAGRAM - E POI SI TEME CHE IL NUOVO SOCIAL POSSA USARE UNA QUANTITÀ ECCESSIVA DI DATI: QUESTO È UNO DEI MOTIVI PER CUI NON È ANCORA DISPONIBILE IN EUROPA DOVE I REQUISITI SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI SONO MOLTO PIÙ STRINGENTI…


     
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    TWITTER MINACCIA DI FARE CAUSA A META SU THREADS

    (ANSA) - WASHINGTON, 06 LUG - Twitter ha inviato una comunicazione a Meta minacciando di citarla in giudizio per il lancio della piattaforma rivale Threads. Lo riporta the Hill. Secondo il contenuto della lettera il social media di Elon Musk esprime la "forte preoccupazione che Meta abbia abusato dei segreti commerciali e della proprietà intellettuale" di Twitter.

     

    Il social media accusa inoltre la società proprietaria di Instragram e Facebook di aver assunto suoi impiegati per creare Threads. Il direttore di Meta Communications, Andy Stone, ha subito respinto parte delle accuse di Twitter. "Nessuno nel team di ingegneri di Threads è un ex dipendente di Twitter", ha scritto in un post sulla nuova app senza commentare ulteriormente la lettera.

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    ZUCKERBERG SFIDA MUSK, IN MILIONI SULL'ANTI-TWITTER

    (di Benedetta Guerrera) (ANSA) - WASHINGTON, 06 LUG - Mark Zuckberg contro Elon Musk. Con il lancio ufficiale dell'anti-Twitter, la sfida tra l'uomo più ricco del mondo e il miliardario più giovane al mondo è ufficialmente iniziata e milioni di persone, incluso il Dalai Lama, l'hanno raccolta, scaricando in poche ore la nuova app Threads. Da mesi media e siti specializzati speculavano sull'arrivo del Twitter 2.0 e adesso oltre 100 Paesi possono vedere di che si tratta.

     

    threads app di meta threads app di meta

    "Ci siamo, benvenuto Threads", ha scritto il fondatore di Facebook nel suo primo post sulla nuova piattaforma definita dal 39enne "un'amichevole avversaria" del social media di Musk. Poche ore dopo, per la prima volta in undici anni, Zuckerberg è tornato anche su Twitter pubblicando un'immagine eloquente, senza commenti: due Spiderman, identici, che si sfidano in strada. Il patron di Tesla non ha nascosto la sua irritazione e, a stretto giro, ha risposto piccato che "è mille volte meglio essere attaccati da persone sconosciute su Twitter che indugiare in una felicità falsa su piattaforme come Instagram che nascondono il dolore".

     

    twitter threads twitter threads

    L'attacco si riferisce sia al fatto che l'app sia stata presentata dai suoi creatori come "più sana" della sua piattaforma sia che si può accedere a Threads con le proprie credenziali dell'altro gioiello della corona di Meta, portandosi quindi dietro la propria base di follower. Un'idea piaciuta finora ad oltre 30 milioni di persone, tra le quali già migliaia di celebrity. Da Oprah Winfrey al Dalai Lama, che ad inizio mese erano stati presentati come testimonial della nuova app, fino a Kim Kardashian, Shakira e Jennifer Lopez. "Hola Threads! Di cosa parliamo?!", ha scritto J.Lo nel suo primo post, mentre l'ex moglie di Gerard Piqué ha esordito con un più sobrio "Hello!".

     

    IL POST CON CUI MARK ZUCKERBERG LANCIA THREADS IL POST CON CUI MARK ZUCKERBERG LANCIA THREADS

    Tutte star da centinaia di milioni di fan che non vedranno l'ora di scaricare Threads per seguire le gesta dei loro beniamini sull'ennesima piattaforma. La Casa Bianca non ha ancora aperto un suo account ma quando e se accadrà farà un annuncio ufficiale. Non mancano tuttavia le critiche al nuovo prodotto. Innanzitutto c'è chi ha fatto notare che non si può cancellare il proprio account sull'app senza annullare anche quello di Instagram.

     

    In secondo luogo, si teme che Threads possa usare una quantità eccessiva di dati, compresi quelli sanitari, finanziari e di navigazione collegati alle identità degli utenti sull'Apple store. Questo è uno dei motivi per cui non è ancora disponibile in Europa dove, a differenza di Stati Uniti e Gran Bretagna, i requisiti sulla protezione dei dati personali sono molto più stringenti.

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    D'altra parte dall'arrivo di Elon Musk, lo scorso ottobre, anche Twitter è stato sommerso da una bufera di attacchi e anche qualche abbandono. Dai maxi licenziamenti alla spunta blu a pagamento fino alle accuse di aver allargato le maglie del controllo sui discorsi d'odio, i cambiamenti introdotti dal milionario non sono piaciuti. "Twitter è stata imitata spesso ma la sua comunità non può essere duplicata", ha commentato Linda Yaccarino, voluta da Musk al timone del social media. Bisognerà iscriversi anche su Threads per capire come andrà finire.

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