• Dagospia

    LA SCONFITTA È IN FONDO A DESTRA – UGO MAGRI: “NEI SONDAGGI TRA UN VOTO E L'ALTRO IL CENTRODESTRA NON HA RIVALI. MA QUANDO DEVE MISURARSI NELLE ELEZIONI VERE, FA CILECCA. TROPPE RIVALITÀ TRA I LEADER, TROPPA CONFUSIONE DI IDEE, TROPPE ANIME DIVISE. TRAMONTATO L'ASTRO DEL CAVALIERE, NESSUNO CHE SAPPIA PIÙ TENERE QUESTI MONDI INSIEME” – “ORA FINALMENTE BERLUSCONI, MELONI E SALVINI SI PARLERANNO. IL TIMORE È CHE IL PRANZO POSSA FINIRE A TORTE IN FACCIA. LE PREMESSE CI SONO ECCOME…”


     
    Guarda la fotogallery

    Ugo Magri per “la Stampa”

     

    matteo salvini federico sboarina giorgia meloni luca zaia matteo salvini federico sboarina giorgia meloni luca zaia

    Come la linea dell'orizzonte: più il centrodestra insegue la vittoria e più questa, dispettosamente, si allontana. In autunno le Amministrative erano state un bagno di sangue perfino a Roma, dove eleggere il sindaco sembrava facile quanto segnare un rigore a porta vuota; colpa delle liti, si disse, che avevano impedito di scegliere il candidato adatto.

     

    Domenica ai ballottaggi altro calcio di rigore, e di nuovo il centrodestra l'ha fallito anche dove, vedi Verona o Catanzaro, sbagliare mira era praticamente impossibile. Come otto mesi fa Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi riconoscono che così non si fa strada, e ieri è stato un coro: «Voltiamo pagina, smettiamola di bisticciare, incontriamoci, parliamo». Ma vedersi per parlare di cosa? Qui nasce il problema.

    dario allevi silvio berlusconi 1 dario allevi silvio berlusconi 1

     

    Nel centrodestra c'è tutto da chiarire, da cima a fondo. Come atteggiarsi tra Russia e America. Quali strategie adottare in Europa. Che atteggiamento tenere rispetto a Mario Draghi. Il programma da presentare alle Politiche del 2023. Chi guiderebbe nel caso il governo e con quale squadra ministeriale

     

    Sono le domande in fondo banali che qualunque elettore si pone, in particolare lo chiede chi «antipatizza» per la sinistra. Ma fino adesso non sono arrivate risposte; soltanto invidie e ripicche; battibecchi pubblici e silenzi privati; sgambetti e colpi bassi. L'incertezza sulle prospettive ha generato sfiducia tra gli elettori; l'analisi dei flussi, svolta tempestivamente dall'Istituto Cattaneo, documenta che il massimo di astensionismo si è registrato a destra; in attesa di tempi migliori, più di qualcuno se n'è andato al mare.

    MATTEO SALVINI FABRIZIO CECCHETTI ATTILIO FONTANA GIANCARLO GIORGETTI MATTEO SALVINI FABRIZIO CECCHETTI ATTILIO FONTANA GIANCARLO GIORGETTI

     

    Ora finalmente si parleranno. Berlusconi mette casa a disposizione per un incontro conviviale. Salvini, sentito al telefono, gli ha già dato l'ok; oggi o domani Silvio consulterà Meloni che sulla carta è disponibile, anzi non vede l'ora, così assicura. Però, da persona pragmatica qual è, detesta i voli pindarici.

     

    Più che rivolgere lo sguardo alle prospettive lontane, agli scenari del futuribile, Giorgia concentrerebbe l'attenzione sulle prossime e più immediate scadenze, in modo da non sbagliare il terzo rigore consecutivo quando dopo l'estate si tornerà alle urne per le Regionali in Sicilia. Meloni chiede, anzi pretende chiarezza sul destino del governatore uscente Nello Musumeci, che lei sostiene a spada tratta ma Forza Italia e Lega vedono come fumo negli occhi per certi atteggiamenti "duceschi".

    GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI

     

    Meloni battaglierà per averla vinta perché non è suo costume farsi «concava e convessa» come ai tempi d'oro il Cavaliere, quando doveva destreggiarsi tra Gianfranco Fini e Umberto Bossi (anche così si esercita una leadership).

     

    Dunque il timore è che, invece di consacrare la ritrovata unità di intenti, il pranzo berlusconiano possa finire come nei cortometraggi del cinema muto: a torte in faccia. Le premesse ci sono eccome.

     

    Basta ascoltare i commenti sul voto. Berlusconi predica l'unità, salvo razzolare malissimo quando segnala che la destra vince se si affida a candidati di centro, vale a dire i suoi.

     

    giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

    Saranno contenti i Fratelli d'Italia, trasformati nei portatori d'acqua dei "berluscones". Meloni in un video bersaglia Salvini senza farne il nome, che però è trasparente: lo accusa di avere sabotato il candidato sindaco di Verona, di averlo mollato mentre ancora avrebbe potuto recuperare lo svantaggio, e Matteo (racconta chi gli sta intorno) si è dovuto mordere la lingua: avrebbe avuto voglia di rispondere a tono, rinfacciandole una fila di prepotenze, di "ukase" accompagnate da mancanza di coraggio come quando Sboarina ha rifiutato di apparentarsi con Tosi, e lei avrebbe dovuto prenderlo per le orecchie anziché allargare le braccia.

    SALVINI BERLUSCONI MELONI SALVINI BERLUSCONI MELONI

     

    Un Capo con la maiuscola deve assumersi le proprie responsabilità. Ma poi, per quieto vivere, Salvini ha preferito incontrare il presunto nemico Giancarlo Giorgetti e, insieme, confermare ad Attilio Fontana che nessuno gli sfilerà la poltrona, sarà di nuovo lui (non Letizia Moratti) a guidare la Regione Lombardia, elettori permettendo: pacche sulle spalle, sorrisi, battute a voler dimostrare che il Capitano è ancora saldo al comando, se mai qualcuno avesse dubitato, né teme «pronunciamenti» per cacciarlo prima delle elezioni.

     

    Le somme si tireranno dopo le urne perché nulla è scontato, nemmeno il primato della Meloni che «sfonda solo sui giornaloni ma non tra gli elettori», si consolano a Via Bellerio, quasi fosse per loro una buona novella. In sintesi: nei sondaggi tra un voto e l'altro il centrodestra non ha rivali. Ma quando deve misurarsi nelle elezioni vere, quello schieramento fa da un po' di tempo cilecca.

    BERLUSCONI MELONI SALVINI BERLUSCONI MELONI SALVINI

     

    Troppe rivalità tra i leader, troppa confusione di idee, troppe anime divise. Guido Crosetto ne fa il censimento: «C'è la destra populista, la liberale, la cattolica, la libertaria, la fascista, l'antifascista, di tutto». Tramontato l'astro del Cavaliere, nessuno che sappia più tenere questi mondi insieme.

    GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI GIORGIA MELONI NELLO MUSUMECI salvini meloni tesei berlusconi salvini meloni tesei berlusconi House of Crucci - Berlusconi, Meloni, Salvini, Renzi, Mattarella House of Crucci - Berlusconi, Meloni, Salvini, Renzi, Mattarella salvini meloni berlusconi salvini meloni berlusconi matteo salvini silvio berlusconi giorgia meloni quirinale by macondo matteo salvini silvio berlusconi giorgia meloni quirinale by macondo meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 13 matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 13 meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni matteo salvini giorgia meloni federico sboarina matteo salvini giorgia meloni federico sboarina

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport