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    “PUTIN HA MINACCIATO LA SICUREZZA DELL’INTERA EUROPA” - BORIS JOHNSON SI È INCAZZATO CON IL PRESIDENTE RUSSO PER L’ATTACCO ALLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIA, CHE RISCHIAVA DI TRASFORMARSI IN UNA CATASTROFE BEN PEGGIORE DI CHERNOBYL - “BORIA” HA CHIESTO LA RIUNIONE URGENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU. IL SUO VICEPREMIER, DOMINIC RAAB: “PUTIN DI FINIRE IN PRIGIONE PER CRIMINI DI GUERRA”


     
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    1 - DAGONEWS

    boris johnson boris johnson

    Il premier britannico Boris Johnson è rimasto esterrefatto di fronte alle immagini dell’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina, da parte delle truppe russe.

     

    Johnson oggi ha chiamato il presidente ucraino Zelensky, e ha accusato Putin di aver “minacciato la sicurezza dell’intera Europa”, con l’assedio all’impianto, colpito da un incendio che è andato avanti per ore.

     

    “Boria” ha parlato di atto sconsiderato e ha chiesto una riunione urgente del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Anche il suo vicepremier, Dominc Raab, non c’è andato leggero: “Putin rischia di finire in prigione per crimini di guerra”.

     

     

    incendio alla centrale nucleare di zaporizhzhia incendio alla centrale nucleare di zaporizhzhia

    2 - GUERRA UCRAINA RUSSIA, BORIS JOHNSON: PUTIN VA FERMATO, È UNA MINACCIA

    Da https://tg24.sky.it/

     

    E’ netta la posizione del primo ministro britannico Boris Johnson che via twitter afferma  che la via delle sanzioni alla Russia non si fermerà fino a quando Putin non avrà fermato questa barbarie.

     

    Il tweet

    incendio alla centrale nucleare di zaporizhzhia incendio alla centrale nucleare di zaporizhzhia

    "Continueremo a infliggere la massima pena economica possibile a Vladimir Putin e alla sua macchina da guerra fino a quando Putin continuerà nel suo barbaro attacco contro civili innocenti in Ucraina". Questo il messaggio di Boris Johnson.

     

    vladimir putin 1 vladimir putin 1

    Il premier britannico ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. "La Russia – dice- deve immediatamente cessare l'attacco alla centrale nucleare e permettere senza indugio l'accesso dei servizi di emergenza all'impianto".

     

    Su Twitter Johnson dice di aver parlato per telefono con il presidente ucraino Zelensky in relazione "alla preoccupante situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia", oggetto nella notte di un bombardamento russo.

     

    volodymyr zelensky volodymyr zelensky

     

    3 - GB CHIEDE CONSIGLIO SICUREZZA ONU DOPO ATTACCO A CENTRALE

    (ANSA) - La ministra degli Esteri britannica Liz Truss ha chiesto la convocazione d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu dopo l'attacco russo alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, come aveva preannunciato nella notte il premier Boris Johnson dopo una telefonata col presidente Volodymyr Zelensky.

     

    4 - UCRAINA: VICEPREMIER GB, PUTIN RISCHIA LA PRIGIONE

    (ANSA) - Vladimir Putin "è a rischio di finire in prigione per i crimini di guerra" che la giustizia internazionale gli potrà contestare per la guerra in Ucraina. Lo afferma il vicepremier e ministro della Giustizia britannico, Dominic Raab, 'avvertendo' il presidente russo che si tratta di "un rischio reale su cui egli deve ora riflettere" e devono riflettere anche "tutti i comandanti militari" di Mosca disposti a "continuare a eseguire ordini illegali". Quanto alla conquista russa della mega centrale nucleare di Zaporizhzhia, Raab ha parlato come Boris Johnson di "un attacco sconsiderato" che il mondo deve "punire duramente".

     

    dominic raab dominic raab

     

    5 - QUI LONDRA, GB PARTE BOICOTTANDO LA VODKA RUSSA

    (ANSA) - Più armi agli ucraini, meno vodka russa nei supermercati britannici. Sono l'appello agli alleati Nato a incrementare il sostegno militare nei confronti di Kiev e le prime forme di boicottaggio dal basso, gli strumenti a disposizione rispettivamente del governo britannico e della collettività dell'isola per rispondere in questo momento all'escalation sempre più pesante dell'attacco di Mosca all'Ucraina.

     

    Oltre naturalmente alle sanzioni economiche e al barrage dei media: inorriditi dal blitz delle forze russe contro la mega centrale nucleare di Zaporizhzhia, e pronti nel linguaggio popolare dei tabloid a denunciare ormai Vladimir Putin come "un pazzo delirante".

     

    VIGNETTA DEL TAVOLONE DI PUTIN - BY TANGO VIGNETTA DEL TAVOLONE DI PUTIN - BY TANGO

    Nella compagine Tory di Boris Johnson, i protagonisti di giornata sono la ministra degli Esteri, Liz Truss, che a Bruxelles preme sui colleghi dell'Alleanza Atlantica per un'accelerazione sugli aiuti bellici alla "resistenza ucraina"; e il suo predecessore Dominic Raab, attuale vicepremier e titolare della Giustizia, che si spinge a evocare per Putin (e per i generali che "continuassero a eseguirne gli ordini illegali") un destino "in prigione", se mai la giustizia internazionale riuscirà a mettere le mani su di lui.

     

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    Auspici a parte, la caccia promessa in concreto da Londra si limita al momento agli "oligarchi e ai cleptocrati" bollati come sodali più o meno vicini allo zar del Cremlino, che per anni e anni hanno accumulato beni e ricchezze (a lungo benvenute) oltre Manica.

     

    Beni e ricchezze soggette ora a minacce di confisca pressoché inedite nella tradizione britannica, ventila lo stesso Raab incalzato dalla pressione generale, ipotizzando poi l'uso di parte dei proventi per aiutare i rifugiati ucraini.

     

    incendio alla centrale nucleare di zaporizhzhia5 incendio alla centrale nucleare di zaporizhzhia5

    Mentre molti deputati di maggioranza, le opposizioni parlamentari e la società civile non si accontentano certo dell'inserimento da ieri nella lista dei sanzionati del super miliardario uzbeko-moscovita Alisher Usmanov o dell'ex vicepremier e banchiere Igor Shuvalov; né di quello - ancora atteso - di Roman Abramovich, che nel frattempo si sta vendendo sull'isola il Chelsea e proprietà varie.

     

    Misure tutte da verificare in termini d'impatto sul sistema di potere putiniano, al pari del boicottaggio dagli scaffali della vodka di produzione russa o di altro che le prime catene di grande distribuzione del Regno hanno appena annunciato come gesti simbolici di solidarietà "all'Ucraina aggredita".

     

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