sergio mattarella e mario draghi
Ugo Magri per "la Stampa"
Finalmente un punto fermo, il primo concreto indizio dopo mille tiritere che ascoltiamo da mesi tipo: «È presto per discutere di Quirinale, finché Mattarella è lì bisogna portargli rispetto». Invece se ne può parlare, eccome. Senza sgarbi a nessuno e soprattutto senza peli sulla lingua, come dimostra l'intervista di Giancarlo Giorgetti ieri a La Stampa.
MARIO DRAGHI GIANCARLO GIORGETTI
Il ministro dello Sviluppo candida Mario Draghi alla presidenza della Repubblica facendone nome e cognome, spiegando che incoronare il premier sarebbe «nell'interesse del Paese» e con la precisazione (per nulla superflua) che subito dopo torneremmo a votare, con tanti saluti al governo delle larghe intese.
draghi duringon salvini
Fosse un'opinione qualunque, lascerebbe indifferenti; ma Giorgetti non è lì per caso; coordina i ministri della Lega; è figura pesante dentro il partito; è il terminale di mille contatti; ha tutti gli elementi in mano per formulare previsioni. Per lui Draghi è in campo. La corsa al Colle avrà in Super Mario il grande favorito.
sergio mattarella e mario draghi
Domandarsi se lo gradisca o meno, se Giorgetti l'abbia preventivamente informato ovvero il premier sia stato lanciato a propria insaputa, è una curiosità inutile. C'è un interesse della Lega a voltare pagina in fretta. Il tocco magico del Capitano s' è trasformato nel suo contrario, non ne sta azzeccando una, ogni settimana è uno zero virgola che vola via.
Le Comunali si annunciano una legnata, soprattutto al Nord. Ci mancava solo l'inchiesta per droga su Luca Morisi, che rende poco credibile Salvini quando parla di sicurezza: farebbe meglio a guardarsi intorno.
SERGIO MATTARELLA SI VACCINA - MEME
Salvare il salvabile è la nuova parola d'ordine; più la Lega traccheggia, più Giorgia Meloni guadagna terreno; prima si torna a votare e meglio è. Ma per riuscirci serve la «complicità» di Draghi, bisogna spingerlo a collaborare nel suo stesso interesse perché conciliare l'inconciliabile presto diventerà un'impresa, tenere tutti insieme impossibile.
Prepari le valigie finché è in tempo, consiglia Giorgetti. Colga l'occasione del Quirinale e se ne assuma i rischi. Sfidi i franchi tiratori che, per lanciare siluri, approfittano del «catafalco» dove si vota in segreto e Dio solo ti vede; affronti sereno la base parlamentare dei «peones» aggrappati ai 12 mila euro di stipendio mensile, alla pensione che scatterà soltanto se resistono un altro anno, i quali sono sul piede di guerra e già si stanno mobilitando (specie i centristi) per sbarrargli la strada; insomma si tuffi in quel nido di vipere, primo perché non ha alternative; e poi perché in politica, come nella vita, serve coraggio.
matteo salvini e luca morisi 5
La palla passa adesso a Draghi: il premier non si può nascondere. Qualunque sua mossa verrà letta nella prospettiva del Quirinale, che gli piaccia o meno (e se il premier non gradisce, tagliano corto da Giorgetti, «chissene frega»). I riflettori saranno tutti inesorabilmente su di lui.
Calerà viceversa la pressione su Mattarella, con sollievo del diretto interessato. Se c'è qualcosa che sul Colle dava fastidio era quel continuo rimpallo con Draghi, la voce insistente per cui Mario resterebbe a guidare il governo, ma soltanto ed esclusivamente se Sergio gli coprisse le spalle accettando a sua volta di rimanere dov' è; magari non per tutti e sette gli anni, al massimo per un paio, giusto il tempo di tenere calda la poltrona del Quirinale.
mattarella dracarys
Può darsi che qualche fan del premier abbia fatto eco alle chiacchiere. Di sicuro, giurano lassù, in privato con Draghi non ne hanno mai nemmeno accennato, perché accettare un mandato a termine sarebbe poco degno per il presidente della Repubblica e per l'istituzione che rappresenta. Perché Mattarella ha già avuto e già dato.
E sebbene non sia affatto stanco, diversamente da come si era dipinto con una scolaresca, conduce una vita che definire sobria è poco. Nelle apparizioni pubbliche delle ultime settimane si è colta la lieve euforia di chi sta portando a termine con onore (e buona sorte) una perigliosa missione.
Mattarella Salvini
Se l'idea di un mandato a termine fosse stata messa in circolo per indurlo in tentazione, ha ottenuto con certezza l'effetto contrario. Cosicché adesso solo una catastrofe politica potrebbe fargli cambiare idea: se tutto andasse a rotoli e se i partiti (come fu con Giorgio Napolitano) glielo chiedessero in ginocchio. Una situazione imprevedibile e del tutto eccezionale: allora, chissà. Ma c'è di mezzo un'intera campagna presidenziale. Che con la candidatura Draghi è ufficialmente incominciata.
MEME SU MATTEO SALVINI E LUCA MORISI GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIA MARIO DRAGHI ARRIVA AL QUIRINALE MARIO DRAGHI E SERGIO MATTARELLA MATTARELLA COME DANAERYS TARGARYEN INVOCA DRAGHI