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    ULTIMO SAMBA A RIO - COSA C’E’ DOPO BUFFON, DE ROSSI E PIRLO? SI PARLA DI NUOVA GENERAZIONE AZZURRA MA LA VECCHIA GUARDIA CONTINUA AD ESSERE LA SPINA DORSALE DELLA NAZIONALE - DE ROSSI: “VOGLIAMO LASCIARCI CON LA COPPA IN MANO”


     
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    Riccardo Signori per ‘Il Giornale’

     

    Un giornalista del mondo arabo ha usato una curiosa sin­tesi sul meglio del nostro bigon­cio pallonaro. Leggete un po’: Pirlo è fantastico ma fisicamen­te debole per essere un centro­campista; Balotelli potrebbe ri­solvere di più, ma non si muove molto; Marchisio è uno dei più veloci al mondo tra centrocam­po e area, ma è trequartista clas­sico; Cerci è abile ma non difende;

     

    PIRLO PIRLO

    Can­dreva difende ma non è abile come Cerci; Immobile è un grande at­taccante ma non fuori dal­l’area di rigo­re; Cassano fa la differenza ma non riesce a giocare 90 minuti. Si può esse­re più o meno d’accordo, ma questa geografia del nostro cal­cio dimostra che c’è un’Italia vecchia guardia che non vuol mollare, forse la migliore che ci sia, e l’Italia rampante che pren­de l’occhio anche agli osserva­tori stranieri.
     

    Prandelli sta tenendo insie­me le due anime, nel suo cuci e ricuci potrebbe nascondersi il segreto per far strada nel percor­so da Rio de Janeiro verso igno­ta meta. Nella storia dei nostri mondiali c’è un leit motiv:squa­dra in rinnovamento, squadra che poi lascia il segno. Per dirne una: l’Italia dei mondiali 1978 divenne campione in Spagna quattro anni dopo. Quella suc­cessiva di Mexico ’86 saltò per aria a causa del troppo affetto del ct verso i suoi vecchi guerrie­ri.

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    L’Italia di Trapattoni al mon­diale 2002 venne in parte rivol­tata da Lippi per vincere il Mon­diale 2006. Ma nel 2010 subì il peso di un rinnovamento mon­co. Questa Italia è il mix tra quel­la che ha raggiunto la finale eu­ropea, contro la Spagna, e quel­la del futuro. I vecchi non molla­no. Lo si vede in allenamento, guidano e gestiscono loro. Par­lano poco, corrono tanto. O cor­rono bene, con il caldo di que­ste parti che, a dispetto di allar­mi e allarmismi, non è molto di più di quello vissuto a Mexico ’86 o Usa ’94,tanto per citare ca­si classici.
     

    Pacco Pirlo Pacco Pirlo

    Pirlo ha annunciato il ritiro dopo il mondiale, ma la colon­na vertebrale della squadra è ancora cosa loro: Buffon, Chiel­lini e Barzagli, De Rossi e Pirlo, Cassano con la voglia di menar talento più che gambe. Non mollano e ci tengono: questo mondiale potrebbe essere l’ulti­mo dell’assortita bella compa­gnia. De Rossi lo ha detto per tut­ti, in nome della amicizia con Pirlo.«Dieci-dodici anni passa­ti insieme, anche in camera, ti segnano. A maggior ragione, se penso che l’ultima partita del mondiale potrà essere l’ultima insieme in azzurro».
     

    De Rossi non mollerà, ed è uno che crede al valore della maglia. Poi vedi i rampanti e ca­pisci che non perdono attimo per farci vedere la qualità loro: niente male Sirigu al posto di Buffon che, sarà un caso o sarà per un eccessivo pessimismo medico, si è risollevato con fin troppa facilità da quell’infortu­nio nato tra più ombre che luci. Il medico ha garantito, sennò ci sarebbe da pensare male. Ieri il portierone ha ripreso ad alle­narsi con la squadra. Darmian è la miglior sorpresa e si è incol­lato la maglia da titolare al pet­to.

    CASSANO COMPRATE LA BARI CASSANO COMPRATE LA BARI

     

    Immobile spinge per aver spazio, Parolo e Verratti si gio­cano una maglia testa a testa con Thiago Motta stavolta favo­rito. «Thiago è un mediano di­fensivo tra i più forti del mondo, ha più classe, è più regista di me», ha raccontato De Rossi in difesa dell’ ancien regime . De Sciglio sta facendo miracoli per recuperare e racconta qualche bugietta: «Sono pronto per gio­care ». Quando il medico chie­de ancora tempo. Ieri si è allena­to, ma il ct potrebbe varare la coppia Bonucci-Chiellini, se Barzagli faticherà, e richiama­re Abate a destra.

     

    Quando si al­lenano li vedi, c’è un filo sottile che separa vecchia e nuova Ita­lia. Balotelli e Cassano stanno in mezzo al gruppo, soli con tut­ti ma non soli contro tutti: Fan­tantonio conosce il suo desti­no, SuperMario lo sta costruen­do.
     

    BUFFON BACIA DI NUOVO BUFFON BACIA DI NUOVO

    Il bello del­l’Italia è pro­prio questo: c’è un presen­te, un futuro, chissà quale passato? Insi­gne e Immobi­le non si stac­cano e non li stacca neppu­re Prandelli nelle partitel­le d’allenamento, Verratti cer­ca spazio affannosamente, Bo­nucci gode della juventinità e aspetta il futuro. «Vogliamo la­sciarci con la coppa in mano», racconta De Rossi.È l’ultima oc­casione. O la prima.

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