Laura Cuppini per il Corriere della Sera
In quarant' anni il numero di spermatozoi dei maschi occidentali è dimezzato. È la conclusione di un grosso studio israeliano, che ha analizzato i dati di 43 mila uomini contenuti in 185 indagini, che coprono un periodo dal 1973 al 2011.
carnevale spermatozoo
I numeri sono chiari quanto allarmanti: la concentrazione dello sperma (ovvero il numero di spermatozoi per millilitro) è calata del 52,4% e il valore assoluto (spermatozoi presenti nell' eiaculato) del 59,3%.
Gli autori, guidati da Hagai Levine della Hebrew University di Gerusalemme, sottolineano un punto importante: i dati riguardano la popolazione del mondo occidentale (Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda), mentre gli uomini di Sudamerica, Asia e Africa sembrerebbero immuni dal problema. I ricercatori stessi sottolineano però che gli studi fatti nel Sud del pianeta sono numericamente inferiori - e meno attendibili - rispetto a quelli dei Paesi del Nord.
CELLULARE SPERMATOZOI
«Lo studio israeliano conferma un dato che sospettavamo - dice Andrea Salonia, urologo e andrologo e direttore dell' Urological Research Institute dell' Irccs Ospedale San Raffaele di Milano -. Finora conoscevamo i dati relativi ai Paesi scandinavi, dove i registri sulla salute riproduttiva maschile descrivono un costante calo numerico di spermatozoi.
Ma anche l' Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha sollevato il problema: nell' ultimo manuale dei valori standard per i laboratori di analisi (2009), che viene pubblicato ogni dieci anni, il riferimento per la concentrazione di sperma - ovvero il minimo per definire la normalità - è di 15 milioni per millilitro. Dieci anni prima, nel 1999, il valore indicato dall' Oms era di 20 milioni per millilitro».
SPERMATOZOI IN VITRO
Il numero di spermatozoi non ha però un legame diretto con la fertilità maschile. «Per valutare la salute riproduttiva dell' uomo è importante la qualità degli spermatozoi e delle informazioni che questi sono capaci di portare, compreso il cosiddetto indice di frammentazione del dna - continua Salonia -. Di certo sulla fertilità maschile incide l' età, perché con l' avanzare degli anni c' è un calo fisiologico di numero e qualità degli spermatozoi: i dati di scienza suggeriscono che se un uomo diventa padre dopo i 35 anni aumentano i rischi di patologie neurocognitive nel bambino, incluso l' autismo».
«La riduzione del numero di spermatozoi è già stata provata fin dall' inizio del '900, con la misurazione del volume dei testicoli - sottolinea Paolo Emanuele Levi-Setti, direttore dell' Humanitas Fertility Center di Milano -. Non sappiamo quali sono le cause del fenomeno, anche se abbiamo dei sospetti, per esempio su alcuni inquinanti ambientali che possono avere un effetto negativo sugli ormoni maschili e sulla qualità oltre che sul numero degli spermatozoi.
SPERMATOZOI
Numerose evidenze scientifiche ci dicono però che il danno alla linea germinale maschile avviene nel corso della gravidanza: probabilmente è lì che gli inquinanti hanno l' effetto maggiore sul futuro bambino».
Gli autori israeliani arrivano a dire che, se il calo di spermatozoi continuerà a questi ritmi, sarà a rischio la stessa vita umana sulla Terra. «In Italia sette uomini su cento sono infertili, il rischio che la popolazione non riesca più a riprodursi è realistico» conclude Salonia.
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