anna rita leonardi
JERRY CALÀ DICE UNA COSA BANALISSIMA, CIOÈ CHE AL CINEMA LAVORI DI PIÙ SE SEI DI SINISTRA, E VIENE RICOPERTO DI INSULTI DA UNA DIRIGENTE PD: ''SOTTOSPECIE DI COMICO FALLITO, CRETINO SENZA TALENTO''
UMBERTO SMAILA: «PER DIRLA CON EMILIO FEDE, LA LEONARDI HA FATTO UNA FIGURA DI M»
Gianluca Veneziani per “Libero Quotidiano”
«Per dirla con Emilio Fede, la Leonardi ha fatto una figura di m». Umberto Smaila è appena arrivato a Sharm el-Sheikh, dove ha appena riaperto il suo Smaila' s, ma ha seguito con attenzione le dichiarazioni ingenerose rivolte dalla dirigente del Pd Anna Rita Leonardi contro Jerry Calà, da lei definito un «comico fallito» e un «cretino senza talento».
umberto smaila silvio berlusconi jerry cala'
Calà è un collega e un amico di Smaila, e soprattutto è stato suo partner di comicità nella gloriosa esperienza de I Gatti di Vicolo Miracoli, gruppo cabarettistico e musicale attivo negli anni '70 e '80. Attaccare la storia professionale di Jerry significa quindi anche colpire il percorso umano e lavorativo di Umberto.
Smaila, che ne pensa dell' attacco subito da Calà?
il tweet di anna rita leonardi contro jerry cala'
«È stata un' uscita fuori dal seminato, una figura di merda da parte di questa signora del Pd. Le sue frasi non sono state solo offensive, degne di querela, ma dimostrano anche quanto lei non sappia nulla dello straordinario successo di Calà e dei Gatti. Siamo stati un gruppo storico del cabaret, tra i più apprezzati in tutto il Dopoguerra, abbiamo ricevuto parecchie onorificenze, lanciato Diego Abatantuono, favorito il successo dei fratelli Vanzina, avuto una liaison professionale con Woody Allen, e in più abbiamo fatto dei film in testa alle classifiche, come Arrivano i gatti e Una vacanza bestiale. Mi sono sentito molto toccato da quelle parole perché, se insulti Calà, allora stai dicendo che anche i Gatti sono stati una nullità...».
matteo renzi con anna rita leonardi
Crede che abbia ragione Calà quando sostiene che «a Roma c' è una compagnia di giro che prende tutti i ruoli» e che non c' è spazio per lui nel mondo del cinema «perché non odoro di sinistra e non invoglio i registi»?
umberto smaila con jerry cala'
«Penso sia la verità. In Italia possono fare film e trovare spazio in teatro quanti appartengono ai comitati cultura dei partiti di sinistra, quelli che vanno a presentare il concertone del Primo Maggio e fanno capo alla giusta compagnia di giro. Coloro che non fanno parte di questo mondo vengono emarginati. Ma il paradosso è che i film di questi raccomandati, presunti progressisti, profeti di un politicamente corretto che mette i brividi e persone che prima facevano politica attiva e poi si sono date al cinema, non li vede nessuno e finiscono nel dimenticatoio, mentre il personaggio di Jerry Calà continua a essere amatissimo dal pubblico e rappresenta un' icona pop nazionale».
A lei è mai capitato lo stesso? Di essere discriminato o ignorato dal mondo dello spettacolo perché di idee non conformi al pensiero dominante?
UMBERTO SMAILA E COLPO GROSSO
«Il mio caso è diverso da quello di Calà perché non faccio cinema e porto i miei spettacoli in giro per il mondo. Ma anche io sono stato inserito nella lista di proscrizione di coloro che dovevano essere messi al bando perché simpatizzanti di Berlusconi prima e Salvini poi. Penso alla mia trasmissione Colpo Grosso odiata da intellò come Concita De Gregorio, convinta che la superficialità della tv italiana si debba a quel programma. Amaramente devo ammettere che in televisione l' andazzo continua a essere lo stesso: Urbano Cairo ad esempio, pur figlio di una costola di Berlusconi, ha messo su con La7 una tv tardocomunista».
umberto smaila
Pensa che la censura ideologica sia più forte ora dei politicizzati anni '70, quando lei e Calà giravate l' Italia coi Gatti?
«Le dico che in quegli anni venivamo continuamente ospitati alle Feste dell' Unità perché noi eravamo figli del '68, della cultura hippie, e il nemico comune semmai era la Dc e il mondo retrogrado che essa incarnava. Ma cosa vuole che ne sappia la Leonardi?».
umberto smaila foto andrea arriga
Alla luce di tutto ciò, crede che i cretini senza talento semmai stiano a sinistra?
«Sì, sono degli snob autolesionisti che hanno perso il consenso popolare e non capiscono che più fanno così e più regalano voti a Salvini. In quel mondo ci sono anche persone in gamba, ma parlo di gente come D' Alema che aveva un ruolo quando la politica era ancora una cosa seria».
anna rita leonardi 1
Intanto i Gatti si sono riuniti per prendere parte al film Odissea nell' ospizio, diretto proprio da Jerry Calà. Potrà essere il punto di partenza di una reunion che durerà nel tempo?
«Il film andrà in onda il 2 ottobre sulle piattaforme Chili Tv ma, se ci fosse qualche produttore interessato a trasformarlo in una fiction o a farci un sequel, perché no!».
jerry cala
Il film tratterà anche del tema dell' immigrazione, parlando delle proteste contro l' arrivo di alcuni immigrati in un ospizio, al suon di «Prima gli italiani». Nessuna paura di essere troppo politicamente scorretti?
«No, abbiamo fatto un riferimento al mondo attuale con un tocco leggero e intelligente, in punta di penna...».
umberto smaila berlusconi
Altri progetti in cantiere per lo Smaila che il prossimo anno spegnerà le 70 candeline?
«Innanzitutto un cd che raccoglierà tutte le mie colonne sonore, in uscita a Natale. Mi piacerebbe anche rifare l' inno degli ultras del Milan, da me creato, in un versione stile We are the world, cantata da tutti i milanisti celebri. Ma il vero sogno sarebbe vincere l' Oscar come migliore colonna sonora in un film diretto da Calà e sceneggiato da Anna Rita Leonardi (sorride)».
anna rita leonardi 2
Se le proponessero di scendere in politica invece accetterebbe?
«Finora non me lo ha chiesto nessuno. Ma se proprio dovessi impegnarmi in politica fonderei un mio movimento, lo Smaila' s Action, partito della musica e del sesso libero...».
A settembre si festeggeranno i 100 anni dall' impresa di D' Annunzio a Fiume. Lei è figlio di genitori fiumani e in quella città ha trascorso parte della sua infanzia. Tornerà lì per celebrare quell' anniversario?
JERRY CALA
«Sì, ci andrò, magari portando con me il libro scritto da mia mamma su Fiume. E in quell' occasione vorrei ricordare il ruolo avuto da mio nonno. Aveva un' officina meccanica ed era uno dei pochi ad avere un telefono in città. Lo mise a disposizione di D' Annunzio e dei suoi legionari per permettere loro di fare chiamate in quei giorni convulsi. In seguito il Vate si sdebitò con lui dandogli un attestato di riconoscenza. Io mi sento figlio di quella storia: come D' Annunzio vedo in Fiume un grande porto franco, patria di spiriti liberi come me...».
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