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    UMBERTO VERONESI RISPONDE AI GIUDICI CHE HANNO CONDANNATO I SISMOLOGI DE L’AQUILA - “LA GIUSTIZIA SAZIA SOLO LA SETE DI VENDETTA DEI FAMILIARI DELLE VITTIME. MA IL PRINCIPIO DI VENDETTA COLLETTIVA NON È QUELLO CHE ISPIRA IL NOSTRO DIRITTO E LA NOSTRA COSTITUZIONE” - “SI ACCUSA LA SCIENZA DI NON ACCETTARE LIMITI, MA QUANDO LI MOSTRA, LA SOCIETÀ LA CONDANNA” - “LE INDICAZIONI SULLE NORME ANTISISMICHE VENGONO SEGUITE?”...


     
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    Giovanni Caprara per il "Corriere della Sera"

    Umberto VeronesiUmberto Veronesi

    «Questa condanna, più che storica è antistorica, e riflette una concezione di giustizia antica, comunque non in linea con gli standard di illuminata civiltà e difesa della Costituzione che la nostra magistratura normalmente manifesta». Le parole di Umberto Veronesi sulla condanna degli scienziati all'Aquila sono nette. Ma tendono a distinguere aspetti importanti che sembrano sfuggiti ai giudici.

    Enzo Boschi - copyright PizziEnzo Boschi - copyright Pizzi

    «C'è un bella differenza fra dichiarare qualcuno responsabile o colpevole - aggiunge lo scienziato -. La colpevolezza presuppone un'intenzione: davvero i giudici pensano che gli esperti della Commissione Rischio avessero intenzione di mandare a morte migliaia di cittadini? Io credo di no. E allora, mi chiedo perché questa condanna per omicidio colposo a scienziati di fama che hanno sbagliato le loro previsioni. Purtroppo non vedo altra riposta che la vendetta, per placare il dolore di chi ha perso i propri cari. Ma il principio di vendetta collettiva non è quello che ispira il nostro Diritto e la nostra Costituzione».

    TERREMOTO AQUILATERREMOTO AQUILA

    «In questo caso - prosegue Veronesi - ci troviamo all'esatto opposto: una giustizia che sentenzia senza capire e senza analizzare, che pare volere soddisfare gli istinti peggiori dei familiari e dei sopravvissuti. È un precedente pericoloso che non fa parte della nostra cultura».

    Umberto Veronesi esprime lo stupore che ha accumunato la comunità scientifica internazionale sui giornali e siti Internet; comunità che aveva scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una lettera con oltre cinquemila firme a sostegno degli scienziati incriminati e che ora giudica la sentenza «assurda e pericolosa».

    Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)

    «Io sono un sostenitore della magistratura - sottolinea il professore -, alleata della scienza in molte battaglie di civiltà come per il Testamento biologico o per la Diagnosi preimpianto. Perciò sono tanto più stupito e sconcertato. Si accusa la scienza di non accettare limiti, ma quando li mostra, la società la condanna. La sismologia non si è mai dichiarata una scienza certa: grandi sismi non sono mai stati previsti con precisione. E come in Giappone di recente nessuno ha portato in tribunale i sismologi».

    Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos) Il terremoto visto dall'alto (foto Adnkronos)

    Infine Umberto Veronesi punta il dito sulla prevenzione dimenticata. «Il contributo della scienza per proteggersi dai terremoti non è soltanto nel monitorare il rischio (impresa aleatoria in ogni parte del mondo) ma soprattutto di pensare alle norme antisismiche da applicare all'edilizia moderna. In questo caso la scienza ingegneristica e fisica esprime le sue capacità, ma siamo certi che le sue indicazioni vengano applicate?».

     

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