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    ALLA LUNGA TI ROMPI IL CAZZO DI SUBIRE – UN 15ENNE DI RIMINI, VITTIMA DI BULLISMO, HA ACCOLTELLATO UN COMPAGNO DI CLASSE CHE LO VESSAVA E INSULTAVA OGNI GIORNO: IL RAGAZZO È STATO PORTATO IN OSPEDALE CON DIVERSI TAGLI ALL’ALTEZZA DELLA MILZA E I MEDICI GLI HANNO DATO UNA PROGNOSI DI 40 GIORNI – SOTTO CHOC L’AGGRESSORE HA RACCONTATO IN LACRIME: “ERO ESASPERATO, SONO ORMAI MESI CHE QUESTA SITUAZIONE VA AVANTI…”


     
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    Giacomo Nicola per "il Messaggero"

     

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    Insulti quotidiani. Vessazioni continue. Alla fine lui, la vittima di bullismo, non ce l'ha più fatta e ha reagito accoltellando il compagno di classe. Lo studente, 15 anni, è stato denunciato dalla squadra mobile di Rimini per aver ferito un suo coetaneo con alcuni fendenti. Erano mesi che veniva bullizzato dall'altro ragazzo in un crescendo di insulti e scherzi quotidiani. L'episodio si è verificato in un laboratorio dell'istituto professionale Leon Battista Alberti, nel centro studi La Colonnella, durante una normale lezione pratica.

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    All'ennesimo insulto il ragazzo ha tirato fuori un coltello che si era portato da casa e ha colpito il compagno più volte. Alla scena ha assistito l'intera classe che neppure immaginava una reazione del genere, visto il carattere normalmente bonario dell'accoltellatore che, secondo le testimonianze, non aveva mai reagito. La vittima, descritta come un adolescente «piuttosto esuberante», è stata immediatamente soccorsa e trasportata all'ospedale Bufalini di Cesena con diversi tagli all'altezza della milza. Le ferite sono considerate serie, ma non gravi. I medici in ogni caso hanno deciso di tenerlo sotto osservazione per le prossime ore, stabilendo una prognosi di 40 giorni.

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    LA DISPERAZIONE L'aggressore è stato sentito immediatamente subito dopo dalla polizia alla presenza di alcuni professori e dei genitori. «Ero esasperato, sono ormai mesi che questa situazione va avanti», ha raccontato il ragazzo ancora sconvolto. E così sono venuti alla luce mesi di vessazioni, insulti e sfottò a opera del compagno di scuola. Ha riferito di essere stato bullizzato con parole pesanti che arrivavano a somigliare a minacce di aggressioni fisiche.

     

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    Un comportamento da bullo che il 15enne aveva già denunciato agli adulti. Anche la madre ha detto di essere a conoscenza della situazione. Lui alla fine non ne poteva più e ha pensato di vendicarsi. L'idea di mettere la parola fine allo stillicidio di episodi, per sua stessa ammissione, sarebbe maturata nei giorni scorsi. Ed è per questa ragione che si è presentato a lezione portandosi dietro un coltello a serramanico. La sua furia è scattata non appena l'altro ha iniziato a insultato. Uno scatto, poi la colluttazione e alla fine l'accoltellamento. Gli altri ragazzi sono stati fatti uscire e nel laboratorio è rimasto solo l'aggressore.

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    IN LACRIME Gli agenti al loro arrivo lo hanno trovato in lacrime. Durante l'interrogatorio si è in parte pentito di quanto successo. La preside dell'istituto è stata già ascoltata dalla polizia e quando starà meglio sarà sentito anche il 15enne ferito. Entrambi i giovani sono originari di Rimini. La polizia, dopo averlo sentito, lo ha denunciato a piede libero per «lesioni gravi» e lo ha affidato ai genitori. Il caso per competenza è stato poi trasmesso alla Procura del minori di Bologna.

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    Qualora invece emergessero elementi a carico del ferito, anche in mancanza di querela di parte, si potrà procedere d'ufficio. Lo stesso Istituto tecnico Leon Battista Alberti di Rimini, solo poco tempo fa, era stato al centro di un altro caso di cronaca. Al cambio dell'ora nella mattinata di mercoledì 1 dicembre, uno studente minorenne aveva puntato una pistola finta contro una professoressa al cambio dell'ora. L'arma era effettivamente una replica: il tappo rosso di ordinanza era apposto sul giocattolo comunque una ricostruzione fedele e la pistola era di fatto innocua, ma l'insegnante per poco non era svenuta.

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    A confermarlo erano stati anche i colleghi che l'avevano incontrata nei corridoi. Lo studente in questione, poco dopo, era stato sospeso. La notizia, poco prima di Natale, fece il giro dei social. Oggi, la stessa scuola, è di nuovo al centro dell'attenzione per un altro caso di cronaca.

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