Estratto dell’articolo di Federica Pozzi per “Il Messaggero”
MARCO DI VEGLIA
«Aiutatemi, ho ingoiato la droga per scappare a un controllo». Sono state queste le ultime parole di Marco Di Veglia, 27 anni, morto in strada al Quarticciolo nel primo pomeriggio di ieri per aver ingerito diverse dosi di crack e cocaina prima di essere fermato dalla guardia di finanza.
Tutti dettagli che il giovane, già conosciuto alle forze dell'ordine per diversi precedenti legati allo spaccio di droga, ha rivelato a un passante per cercare di essere salvato.
Quindi è partita la segnalazione al 112, sul posto sono arrivate le volanti e gli agenti del distretto Prenestino, oltre ai sanitari del 118, ma per Marco non c'è stato nulla da fare. È morto in strada prima ancora di essere portato in ospedale. Oggi verrà effettuata l'autopsia al policlinico di Tor Vergata per stabilire le cause della morte, probabilmente un'overdose data dalla rottura di uno degli involucri ingeriti, se verranno confermate le sue ultime parole.
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Erano da poco passate le 13 quando il 27enne, residente a Palombara Sabina, è stato fermato in via Ostuni, nella nota piazza di spaccio del Quarticciolo, dalla guardia di finanza. Un controllo di routine che non aveva destato sospetti, Di Veglia non aveva infatti droga addosso ed risultava tranquillo e collaborativo, tanto da svuotare le tasche durante il controllo.
Probabilmente aveva avuto il tempo, una volta visti i finanzieri e temendo che sarebbe stato fermato, di ingerire le dosi di crack e cocaina che aveva con sé. Si è quindi allontanato ma, poco dopo, si è accasciato a terra nella vicina via Manfredonia e, resosi conto della gravità della situazione, tra atroci dolori, ha attirato l'attenzione di un passante per chiedere aiuto. […] Dagli accertamenti effettuati, è emerso che il 27enne aveva diversi precedenti legati allo spaccio di droga.
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A pochi passi dal luogo in cui è morto Di Veglia, nei lotti condominiali compresi fra viale Palmiro Togliatti e via Ostuni, nella notte tra il 25 e il 26 aprile scorsi, sempre per questioni legate alla droga, era stato accoltellato al fianco un 19enne tunisino, ridotto in fin di vita ma poi salvato grazie a un intervento chirurgico al policlinico Casilino. […]
Sono soltanto due, questi, gli episodi legati ad una delle più note piazze di spaccio della Capitale, quella del Quarticciolo, appunto, che ormai da mesi è sotto la lente di ingrandimento delle forze dell'ordine, con centinaia di arresti effettuati e le organizzazioni criminali costrette a "utilizzare" pusher di bassa caratura criminale per poter vendere ancora la droga in strada.