Estratto dell’articolo di Alessia Marani per www.ilmessaggero.it
BORSEGGIATORI PRENDONO A CINGHIATE I PASSEGGERI IN METRO A ROMA
Stavolta le bande dei borseggiatori di Termini se la sono presa con un malato di cancro. Con un ragazzo di 30 anni che mercoledì 3 luglio è stato costretto per un guasto all’auto del padre, a raggiungere il reparto di Ematologia dell’Umberto I per la chemioterapia con i mezzi del trasporto pubblico.
[…] Mattia, di buon mattino, è uscito dalla sua abitazione di Cave, comune dell’area metropolitana ai piedi dei monti Prenestini, armato di tanta pazienza e con sulle spalle lo zainetto con dentro tutta la documentazione clinica e le ultime analisi per sottoporsi alla pesante terapia e qualche soldo.
Ha preso il pullman del Cotral fino ad Anagnina, quindi la metro A fino a Termini, poi dopo avere salutato un amico, il cambio per scendere alla fermata Policlinico. Erano all’incirca le 9,30.
All’Umberto I non ci arriverà fermato dalla brutale rapina subita mentre aspettava la metro B a Termini. «Sono stato aggredito alle spalle con un pugno o una manata, gettato a terra, preso a calci e trascinato sulla banchina. Tutto, alla fine, per appena 50 euro che erano dentro lo zaino».
AUTISTA DELLA METRO DI ROMA PORTA I PASSEGGERI AL DEPOSTO
Mattia è molto scosso ma anche molto indebolito. «La terapia prima di allora - dice - non mi aveva mai dato gravi conseguenze, questa volta invece sono stato ricoverato per una gastroenterite forse dovuta allo stress. Dopo quell’episodio mi sono sentito malissimo».
[…] Mattia ha denunciato l’accaduto in polizia. Uno dei suoi aggressori sarebbe già stato individuato. Il sospetto per modalità e rapidità dell’azione è che ad agire sia stata una delle gang di latinos che ogni giorno approdano a Termini dalla periferia per mettere a segno le loro scorribande.
Forse hanno seguito Mattia per alcuni metri, dopo che il ragazzo, sceso dalla Metro A, si era fermato a parlare con un amico prima di ritornare in banchina ad aspettare il treno della B. Una preda ritenuta “facile”.
«Non ho avuto modo di capire chi fossero o di vederli chiaramente - racconta - dal momento che sono stato preso alla sprovvista, da dietro, ma dovevano essere in 4 o 5. Tutto è successo velocemente. Ero spostato verso la fine della banchina ed è lì che mi hanno colpito. Ho sentito una botta allucinante, ero tra la gente, sono caduto in avanti e mi trascinavano perché non riuscivano a sfilarmi lo zaino. Per farmi mollare la presa mi hanno riempito di calcioni e sferrato pugni».
BORSEGGIATORI PRENDONO A CINGHIATE I PASSEGGERI IN METRO A ROMA
[…] Il trentenne ha perso tutte le sue cartelle cliniche, «fortunatamente i risultati delle analisi del sangue li avevo anche online - dice - quel giorno però non ho potuto fare la chemio, ma l’ho dovuta rimandare all’indomani». Rivivere certi momenti è molto difficile per chiunque ne sia vittima, ma quando si è anche malati il senso di rabbia e impotenza è amplificato. […]
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